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Geneva "Weather Underground"

Creato il 23 dicembre 2010 da Martelloide
Geneva


Partiamo da una cosa scontata, la voce di Andrew Montgomery anche in questo secondo disco è da 10 e lode.
Poi purtroppo c'è il resto. Che a mio avviso è decisamente inferiore all'esordio. Non manca la malinconia, il lato umorale e qualche ritornello che come sempre colpisce nel segno, ma il tutto mi sembra molto più pesante e meno limpido rispetto al precedente disco.
Forse anche la non felice scelta di Howie B come produttore avrà influito, ma davvero faccio fatica ad arrivare in fondo a queso disco e lo dico con grande rammarico. (2000 Nude)
Dopo l'esordio di "Further" (ottimo a mio avviso) eccoci a parlare di "Weather underground" seconda prova alla distanza dei Geneva.
La band di casa Nude si inserisce nel filone pop malinconico e glamour tipico anche di altre band anni 90 (basta pensare ai primi splendidi Suede e ho già il cuore in gola!!).
La voce di Andrew Montgomery è sempre più suadente e si candida ad essere una delle più interessanti dell' attuale panorama pop inglese.
Quando i toni si alzano come nell'iniziale "Dollars in the heavens" si arrampica su vette altissime; nei lenti muta in falsetti da capogiro (pensate a "If you have to go").
Certo devo ammettere che la ritmica di brani come "Killing stars", "Cassie" e "A place in the sun" rischia di darmi alla testa come bere un Campari a digiuno :-)) ma a salvarmi vengono incontro episodi più soft e "miserabilmente" tristi come "Museum mile", "Amnesia valley" e "Guidance system" in cui non mancano impennate di improvviso vigore (questo è un atteggiamento comune a molte giovani band britanniche odierne).
L'omaggio al Maestro nella canzone "Morricone" fa piacere a prescindere….e poi la canzone è così intrigante… "Rockets over California" è una cantilena con note di pianoforte da far vibrare le corde dei nostri sentimenti.
Sicuramente in molti penseranno che questo tipo di sonorità rischia al giorno d'oggi di apparire stiloso e senza ormai più nulla da dire.
Il pop romantico oggi viene sempre più spesso visto fuori tempo massimo sommerso dal "nuovo" e dalle contaminazioni trai vari stili e generi musicali.
Ognuno è libero di pensarla come vuole, ma io non credo sia così, i Geneva per me rappresentano una delle ultime band sinceramente emozionali e la loro musica è ben lontana dall'essere un ordinato manierismo. (Giordano Forcina - http://www.music-on-tnt.com)
Whilst Geneva's 1997-released debut album 'Further' was an excellent exercise in euphoric British indie guitar music topped with Andrew Montgomery's choirboy vocals, this second effort is largely a more subdued affair.
The production is far more subtle and there's nothing on this record which could match the glorious choruses achieved on previous hits like 'Tranquilizer' or 'Into The Blue'. However, this album is still a definite step forward in maturity and depth.
Opener 'Dollars In The Heavens' is unrepresentative of the general feel of the record and could have featured on 'Further'.
The real interest lurks in the menacing feel of 'Amnesia Valley' and the quiet grace of 'Guidance System', 'Museum Mile' and 'Rockets Over California' whereas 'Cassie' and 'Killing Stars' are more pop-oriented.
It has to be said though, that despite the band sharing imaginative songwriting duties, the real star is Montgomery's voice which stands them apart from many of their contemporaries.
The only thing holding this album back is the lack of a killer song. (http://www.leonardslair.co.uk/)
- Dollars in the Heavens
- If You Have to Go
- Killing Stars
- Museum Mile
- Amnesia Valley
- Morricone
- Guidance System
- Cassie
- Rockets Over California
- A Place in the Sun
- Have You Seen the Horizon Lately?
GENEVA

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