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Genitori figli computer e media che fare?

Creato il 21 settembre 2011 da Antonio_cantaro
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Genitori figli computer e media che fare? PDF Stampa E-mail

mercoledь 21 settembre 2011

Genitori figli e computer
Un mio caro amico WEB, Luciano FUMAGALLI, mi scriveva chiedendo se ero a conoscenza di software libero, utilizzabile sotto  Windows o sotto Ubuntu, dedicato al controllo della navigazione (internet) per i giovanissimi (parental control). Ne è nata una fitta corrispondenza, ma in particolare sono rimasto colpito da una e-mail, dell’amico Luciano, che mi ha fatto molto riflettere sulla questione ed in particolare sulle preoccupazioni che affliggono un “bravo” genitore innanzi alle nuove tecnologie. Non ho potuto fare a meno di comunicare a Luciano il mio desiderio di pubblicare la sua e-mail, affinché fosse di riferimento a quei genitori che ritengono che un semplice software possa risolvere ogni cosa. Luciano seppure, inizialmente, incredulo, ha poi acconsentito, sentita la motivazione della mia richiesta. Di seguito riporto l’intera e-mail e la mia risposta, ma prima voglio fornirvi un paio di Link che aiuteranno a trovare delle applicazioni utili.


Link Utili per la protezione dei bambini 

Programmi PC per protezione bambini

Computer di famiglia sotto controllo

Filtro famiglia (5 programmi)

Componenti aggiuntivi per Firefox

Limitare l’orario di utilizzo di un computer con Windows XP o Windows Vista


Ciao Antonio,
e' dalla versione di UBUNTU 7.04 che sto cercando nei Forum tematici programmi riguardanti il “parental control”. Per farti capire meglio cosa cerco, credo sia utile raccontarti la mia esperienza, al fine di focalizzare quale significato ha per me il Parental Control.
Come ti dicevo ho due figli, la primogenita di 13 anni ed il secondo di 11. Fino a cinque anni addietro non avevamo PC in famiglia ed il controllo parentale dei media lo si attuava fondamentalmente controllando i tempi, le modalità e la tipologia di programmi televisivi.

parental control
Come puoi immaginare il tutto era molto semplice nell'attuazione (bastava gestire il telecomando, il videoregistratore, ecc…). Un pochino più di impegno lo richiedeva, invece, la gestione del "palinsesto" da proporre ai ragazzi, ma questo impegno è il minimo “sindacale” che un genitore/educatore deve pianificare onde ridurre al minimo gli effetti indesiderati di una prolungata e non controllata esposizione ai programmi televisivi.
Un'efficace "controllo parentale" l'ha poi sicuramente attuato, al meglio, mia moglie che, di comune accordo con il sottoscritto, ha deciso, dopo la nascita della primogenita, di lasciare il lavoro (molto meglio retribuito del mio) per dedicarsi a tempo pieno alla crescita/educazione dei figli.
I figli nel frattempo sono cresciuti, e com’è logico che sia, da qualche anno hanno iniziato a confrontarsi con i nuovi strumenti di comunicazione che la tecnologia ha prodotto negli ultimi anni. Ad onor del vero anche noi adulti in questi ultimi anni ci siamo dovuti aggiornare in merito alla fruizione di beni/servizi messi a disposizione dai nuovi media.
Ed allora,come ti dicevo prima, cinque anni fa in accordo con mia moglie abbiamo deciso che erano maturi i tempi per procedere all'acquisto di un PC. Le ragioni dell'acquisto :
- possibilità di accesso ad Internet per poter valutare e conoscere la potenzialità di questo "nuovo e misterioso" strumento tecnologico;
- possibilità di utilizzo, da parte di mia  moglie, di Software Office (nel frattempo mia moglie aveva frequentato dei corsi ENAIP per riprendere, in futuro, la vita lavorativa); 
- utilizzo di software specifico, al fine di integrare in modo ludico la tradizionale didattica scolastica;
- gestione delle foto acquisite con le nuove macchine fotografiche digitali.
Il sistema operativo era l'ancora attuale XP e fin da subito mi ricordo che avevo impostato per ogni componente della famiglia il proprio “account” in maniera che ognuno si assumesse le proprie responsabilità d’utilizzazione, in funzione delle/a competenze/maturità.
ragazzini al computer
Fu solo allora che maturai l'esigenza di regolamentare i tempi e le modalità di fruizione di quel “nuovo” oggetto tecnologico che ampliava e nel contempo By-passava le ordinarie regole familiari.
Iniziai così a cercare in rete programmi appositi, credimi, cinque anni fa non esisteva nulla, probabilmente perchè allora il problema del controllo parentale non era ancora percepito come tale. Ricordo che negli USA venivano proposte spine di rete con apposito lucchetto o timer direttamente sulla rete elettrica del PC ...
Fortunosamente incappai nella società (http://www.fspro.net) che stava sviluppando un software rispondente, in parte, alle mie esigenze. Li contattai e mi misi a disposizione per testare la versione beta del programma. La collaborazione sfociò nell’ottenere, in regalo, la licenza che ancora oggi utilizzo sotto Windows.
Il controllo dei tempi di accesso e le fasce orarie di utilizzo del PC fu subito adottato dai ragazzi come una nuova regola, semplice, chiara e soprattutto coerente. La risposta positiva alla novità, da parte dei ragazzi, mi sorprese e per serendipità (questa nota la aggiungo io caro Luciano: serendipità è la possibilità di fare scoperte importanti e impreviste, in modo casuale o durante il corso di ricerche orientate ad altre mete) mi stuzzicò l'idea di applicare tale metodologia anche al televisore di casa.
Nella Società in cui lavoro venne dismesso un portatile un tantino datato ma con risorse sufficienti per installare Windows XP ed il programma ACCESS BOSS della società (http://www.fspro.net), acquistai una schedina di I/O pilotata via USB (con cui comandare un relé che interrompe il segnale video verso il televisore nella presa SCART) e con l'aiuto (indispensabile) di un collega abbiamo modificato il programma scritto in Visual C che gestisce la schedina USB al fine di gestire la disattivazione del relé quando il programma ACCESS BOSS chiude la sessione dell'utente che ha esaurito il proprio tempo.
Anche in questo caso i ragazzi risposero ed ancora oggi rispondono in modo positivo a questa regola (a volte succede, se e' il caso, di negoziare con me o mia moglie la possibilità di estendere temporaneamente tale limite quando lo circostanze lo richiedono).
Sull'onda dell'entusiasmo mi spinsi a suggerire l'idea ad alcune Società che progettano televisori/videoregistratori in quanto nel firmware di qualsiasi videoregistratore già si controllano tutti i parametri utili alla gestione del parental control (tempo di accensione e spegnimento, canali, ecc..). Ovviamente non ricevetti nessuna risposta. In effetti credo che il sogno di chi progetta televisori o monitor sia quello che l'apparecchio rimanga acceso il più possibile (in questo caso si attua al meglio l'obsolescenza pianificata ... ma questo ci porterebbe lontano) e non viceversa.
Ragazzi e computer
Ritornando al PC, con l'esplosione di Internet si sono aperte infinite possibilità ed altrettanti pericoli, ragion per cui prima di dare la possibilità, ai miei figli, di navigare liberamente in rete, mi sono dotato di un filtro (NAOMI) che ad oggi mi ha soddisfatto.
Ovviamente ho integrato le azioni del filtro dialogando con i miei figli in merito alle precauzioni, da tenere in debita considerazione, quando si usano strumenti tipo MSN, Forum, e-mail, etc.
Nonostante l'attuale controllo parentale funzioni discretamente, da un paio d'anni a questa parte ho iniziato a chiedermi se l'utilizzo di software pirata per Windows (vedi PhotoShop, Nero, ecc..) fosse l'unica soluzione proponibile. Sebbene tale prassi sia talmente diffusa da essere ormai accettata dai più, confesso che proporre tale modello anche ai miei figli un poco mi scocciava, ed ecco allora scoccare il mio interesse per il software libero.
Tale ricerca e' passata da Gos, Fedora, Suse e tanti altri, ma nessuno di questi mi ha permesso di passare con naturalezza da Windows a Linux come alle tue UBUNTU PLUS, dopo.
Caro Antonio, forse ti chiederai perchè ti ho raccontato tutto ciò, semplicemente perchè la mia esperienza diretta mi ha portato ad escludere la possibilità di trovare un programma che sostituisca il ruolo centrale di un genitore (nel mio caso) o di un educatore (nel tuo mestiere di insegnante). Credo che, se anche un domani, qualche bravo programmatore potrà sviluppare un software formidabile, rimarrà sempre da coltivare, con amore, il terreno educativo dove poter far attecchire/accettare queste regole.
Non penso di insegnarti nulla in merito a quanto esposto, ma semplicemente mi andava di confidarti la mia esperienza, come padre, in quanto ammiro il tuo operato portato avanti in una regione come la Sicilia ed in una città come Gela che nell'immaginario mediatico nazionale riporta solo a fatti di cronaca nera. Non dimentico neppure che tale operato lo porti avanti nella scuola pubblica notoriamente povera di mezzi e di questi tempi sempre più bistrattata.
Passami la metafora, ma qualche giorno fa parlando del tuo sito ad un collega, mi sono lasciato andare nell'entusiasmo a paragonare il tuo Istituto ad una sorta di San Patrignano dove noi utilizzatori di Windows dovremmo passare qualche giorno per disintossicarci dalla dipendenza di casa Microsoft.
Chissà se tra qualche tempo si potrà assistere ad una proliferazione di queste
esperienze in altri Istituti ...

Ciao da Luciano          



Risposta

Ciao Luciano,

Piarateria e legalità informatica
ho letto con molto interesse il tuo scritto che condivido pienamente. Bella la rinuncia al lavoro di un genitore (nel tuo caso, tua moglie) per dedicarsi alla crescita dei figli e giusta l’asserzione che il migliore modo per controllare i ragazzi è la presenza dei genitori (pensiero che è pure il mio). Condivido in pieno la lotta alla pirateria informatica,  di cui penso di essere convinto assertore e condottiero attivo. Oggi la pirateria ha meno ragion d'essere, dal momento che abbiamo a disposizione ottime alternative, qualche volta anche qualitativamente superiori al software commerciale. Detto tanto, se ti va, io gradirei pubblicare la tua bella e-mail, affinché altri genitori capiscano cosa significhi pensare all’educazione attenta dei propri figli. Mi riferisco alla voglia di proteggerli durante la loro giornata, vissuta all’interno del modo tecnologico e mediatico. Folle il genitore che pensa di demandare pienamente ed esclusivamente ad un software quanto lo stesso software non potrà mai fare. La presenza dell'adulto non è solamente controllo ma anche stimolo per l'affinamento del senso critico nel giovanissimo, che lo porterà alla futura consapevolezza delle scelte. Non meno importante il desiderio di volere insegnare ai figli il valore della legalità, ad iniziare proprio dal rigetto dalla pirateria informatica che oggi è proprio la prima forma di illegalità cui vanno incontro.

Un caloroso saluto, Antonio               

 


Ultimo aggiornamento ( mercoledь 21 settembre 2011 )

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