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Genova: il sindaco Doria, dello stesso partito di Pisapia, vieta la vendita di alcolici fuori dal bar dopo le 24.

Creato il 02 giugno 2014 da Claudiober

3Clamoroso a Genova: Emergenza alcol, scatta il coprifuoco  e dalla mezzanotte non si beve più in strada.500 euro di multa ai locali che vendono beveroni da strada.Finalmente la svolta. Ma da  Genova, il no secco all’alcolismo giovanile  scatta allo scoccare della mezzanotte: da quest’ora nessun locale del capoluogo ligure  potrà più vendere bevande alcoliche da asporto, quindi non si potrà più bere per strada. Dopo quello sulle sale scommesse, soprattutto dopo una gestazione durata un anno e mezzo per evitare ricorsi al Tar, è pronto il nuovo regolamento per la Movida genovese. Una stretta sull’alcol che non è escluso venga estesa a tutta la città con ordinanze a cascata e che è riuscita (ma manca ancora passare l’esame del consiglio comunale per eventuali migliorie) a mettere d’accordo commercianti e residenti, con l’obiettivo di difendere i giovani dall’abuso di sostanze alcoliche, rilanciando la cultura e il turismo in una zona della città sprofondata nel degrado, a causa della ovida. «Abbiamo deciso di partire dal centro storico — interviene l’assessore alla Legalità, Elena Fiorini — perché è una zona con particolari criticità per la quiete pubblica e la vivibilità, ma è un regolamento che potrà essere modulato zona per zona, anche a Sampierdarena( dove sono aperti decine di locali gestiti dalla malavita sudamericana) , con ordinanze del sindaco». Il documento genovese( che naturalmente potrebbe essere subito “copiato” in tutta Italia) prevede un giro di vite per quanto riguarda i mini market,ovvero i locali frigo gestiti di solito da pregiudicati ( come a Milano, per lo più confidenti delle forze dell’ordine con licenza di vendere in nero senza rilasciare scontrini )  dove i giovani si approvvigionano perché rimangono aperti anche fino alle 2: dalle 21 non potranno più vendere neppure una birra. «I controlli, in particolare del Settore Commercio della polizia municipale, saranno rigorosi e oltre al rischio di una multa da 25 a 500 euro, alla terza violazione scatterà la sospensione della licenza. Per chi vende ai minori, ci sarà l’immediata decadenza. Per i locali, bar e pub, sarà inoltre vietato pubblicizza- re le serate a tema-alcol, quindi niente manifesti e promozioni». Il regolamento sarà uno strumento di carattere generale. «Un modo per modulare ogni intervento come una sorta di “piano regolatore” — va avanti Elena Fiorini — , dettando i principi, le finalità, i criteri». Tursi ha dovuto tenere presenti ed equilibrare i diversi interessi e diritti. «È evidente che l’uso dell’alcol tra i giovani è un problema. L’idea di partenza di questo regolamento, è stata di realizzarlo con diverse misure.

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È solo un pezzo di una strategia complessiva senza voler fare i proibizionisti, ma posso già annunciare che i controlli con l’etilometro verranno incrementati. Come Comune dobbiamo garantire il decoro — vedi cocci e bottiglie di vetro ovunque — , il diritto alla salute, la vivibilità, lavorando a stretto contatto con i Municipi, le associazioni e i commercianti per un rilancio culturale della zona». Il fenomeno della Movida fa da sfondo. «Il passo importante è stimolare la responsabilità dei pubblici esercizi, dei circoli, rispetto a impegni precisi, come la pulizia degli spazi davanti ai locali. Dovranno installare porta bicchieri fuori dagli esercizi, non avere spillatori di bevande piazzati per strada, chiudere le porte a una certa ora. Per i “virtuosi” sono previsti, diciamo, dei premi, come la possibilità di sforare gli orari». Cosa farà Milano, dove il sindaco è ricattato politicamente da Sinistra e Libertà, che ha il suo elettorale tra i punkabbestia e i balordi della movida selvaggia?Fallirebbe il Bar Banco di via Vertere, fallirebbe il bar frigo gestito da un noto pregiudicato alle Colonne di san Lorenzo, fallirebbe i tanti mini market gestiti da  immigrati del Bangla Desh fallirebbe il famigerato Bar di Piero  Rattazzo,  ex spacciatore di cocaina,  condannato dopo un blitz del Carabinieri… di Desio .

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Eppure Pisapia è dello stesso partito di Doria, sindaco di Genova. Ma lo stile è diverso……


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