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“GEOTERMIA E NUOVE FONTI ENERGETICHE” – tipologie di sonde verticali

Creato il 31 agosto 2010 da Geolo

“GEOTERMIA E  NUOVE FONTI ENERGETICHE” – tipologie di sonde verticaliDal 18 al 20 di marzo di quest’anno si è tenuto a Napoli il secondo workshop organizzato dalla Società Geologica Italiana Sezione Giovani dal titolo “La geologia come contributo alla società: quale futuro?”.All’interno delle varie sessioni e dibattiti ha trovato spazio, pur limitato, una tematica di sicuro interesse per tutta la società e di interessante prospettiva per la nostra categoria. Il titolo previsto dalla conferenza “GEOTERMIA E NUOVE FONTI ENERGETICHE – Il Ruolo del Geologo – Esperienze e Prospettive” aveva sicuramente centrato la questione, sia in termini di innovazione tecnologia rappresentata dai sistemi di geoscambio a bassa entalpia sia in termini di potenziale interesse per i geologi, soprattutto i più giovani, che sono sempre e comunque alla ricerca di una realistica dimensione tecnico-professionale che l’Università stenta a definire durante il percorso di studi.

La geotermia a “bassa entalpia“ si differenzia dalla geotermia “tradizionale” perché sfrutta il sottosuolo (a debole profondità) come serbatoio termico dal quale estrarre calore durante la stagione invernale ed al quale cederne durante la stagione estiva. In buona sostanza la geotermia a bassa entalpia, è quella “geotermia” con la quale qualsiasi edificio, in qualsiasi luogo della terra, può riscaldarsi e affrescarsi, invece di usare la classica caldaia d’inverno ed il gruppo frigo d’estate. La tecnologia utilizzata per questo tipo di climatizzazione è quella delle pompe di calore, che molto semplicemente sono delle “macchine” in grado di trasferire calore da un corpo a temperatura più bassa ad un corpo a temperatura più alta, utilizzando energia elettrica.

Per quanto riguarda le fonti di calore, mentre gli utilizzi dell’acqua di falda e superficiale (lago, fiume, etc…), definiti sistemi a “circuito aperto”, si scontrano con norme nazionali e regionali che tendono a disincentivare soprattutto lo scarico per questioni di tipo ambientale, il mercato nazionale, soprattutto del nord Italia, sta spingendo verso l’utilizzo del sottosuolo, attraverso l’installazione di sistemi di geoscambio a circuito chiuso, quindi con sonde geotermiche.

Dal punto di vista normativo la questione riguardante le sonde geotermiche è molto complessa ed in forte evoluzione ed il panorama di leggi e regolamenti è molto vasto. Vale solo la pena citare il caso della Regione Lombardia che ha adottato recentemente un regolamento regionale estremamente, e forse eccessivamente, permissivo, sulla scorta delle previsioni di semplificazione autorizzativa del D.Lgs. 22/2010. In Veneto alcune provincie hanno adottato regolamenti mentre altre hanno in programma di farlo, così come la Regione Veneto stessa, non sempre centrando gli aspetti ambientali più importanti e altrettanto spesso imponendo scelte tecniche difficilmente sostenibili dal mercato.

In Europa molti stati sono dotati di propria regolamentazione relativa agli impianti geotermici a bassa entalpia: punto di riferimento comune sono le norme tedesche VDI e EN. Notevole e’ la normativa svizzera, forse la più attenta alle problematiche ambientali, che è stata recentemente aggiornata.

La definizione tipica recita che “una sonda geotermica verticale consiste di un circuito chiuso, composto da uno o più tubi a forma di “U”. Tale circuito, solitamente in materiale plastico, viene inserito nel terreno a seguito di una perforazione di profondità variabile (fino a 120-150 m). Il foro, dopo l’installazione dei tubi, viene riempito di malta bentonitica. All’interno della sonda scorre il fluido termovettore, che si riscalda o si raffredda a seconda dell’utilizzo del sistema.”

“GEOTERMIA E  NUOVE FONTI ENERGETICHE” – tipologie di sonde verticali

In realtà sul mercato ci sono molte varietà di scambiatori, a singola e doppia U, coassiali o multicanale, sia in materiale plastico che in metallo, anche se la tecnologia più diffusa rimane quella standard.

Leggi anche:

  1. Sonde geotermiche ed anomalia di temperatura
  2. Cos’è la geotermia a bassa entalpia? Applicazioni e vantaggi

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