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Germania: prima, durante e dopo il Muro

Creato il 15 settembre 2014 da Giovy

Itinerario in Germania dell'Est e DDR


Quest'anno ricorrerà il 25° anniversario della Mauerfall, la caduta del Muro di Berlino a cui è seguita poco dopo la riunificazione della Germania. Per vedere ciò che è rimasto da allora e ciò che è cambiato nella nazione tedesca moderna, io e Giovy abbiamo progettato un viaggio attraverso alcune località una volta facenti parte della cosiddetta Germania Est: Rostock, Berlino e Dresda. Più una visita iniziale ad Amburgo nella ex Germania Ovest.
Per farlo abbiamo scelto il treno, un mezzo considerato antiquato ma che andrebbe riconsiderato sia per motivi economici e logistici, sia perché consente di vivere il viaggio per intero, "appropriandosi" in un certo senso del territorio in cui ci si reca. Abbiamo quindi scelto i mezzi della DB Bahn, le ferrovie tedesche che partono verso la Germania anche dall'Italia (nel nostro caso da Verona); mentre per il soggiorno in sé ci siamo appoggiati alle indicazioni ed ai consigli dell'Ente Turistico Tedesco.
Il viaggio è stato veramente bello, istruttivo e anche faticoso visti i tanti chilometri macinati ogni giorno. Ma prima di riordinare tutto il materiale raccolto nei vari post che pubblicheremo, ho pensato di scrivere una specie di introduzione personale, che raccolga un po' la storia della Germania divisa come mi è apparsa da viaggiatore: un piccolo parallelo con il regime nazista, precedente a quello comunista, un confronto che secondo me è molto utile ed anche interessante, da tenere presente se si vuole comprendere appieno questo capitolo di storia recente.
Dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, per circa 45 anni la Germania è stata divisa in due parti: una occidentale sotto l'ala del cosiddetto mondo libero, ed una orientale sotto il controllo dell'ex URSS (Unione Sovietica). Un contrappasso storico, visto che questo era stato il destino riservato alla Polonia all'inizio dell'ultimo conflitto: metà conquistata dai nazisti tedeschi, metà dai comunisti sovietici. L'URSS, da alleata in un piano di conquista mondiale, è diventata la "liberatrice" dei suoi ex complici.
Il sogno di Adolf Hitler era un Reich millenario, il cui fulcro doveva essere una capitale fantasmagorica che non si chiamasse più Berlino ma Germania e che oscurasse ogni altra città nel mondo. Erano stati fatti progetti e piani a questo riguardo, tutti ovviamente rimasti inattuati a causa della guerra e del suo esito.
Il governo della DDR (Repubblica Democratica Tedesca, cioè la cosiddetta Germania Est) ha applicato per decenni, per conto dell'URSS, il cosiddetto socialismo reale, che lì si è rivelato fallimentare—specialmente dal punto di vista economico—come in ogni altro stato satellite nell'orbita sovietica. La DDR alla fine si è dissolta come il Terzo Reich, anche se in modo meno cruento e drammatico, una ulteriore prova del fatto che gli estremi si toccano.
Visitando le varie mostre ed i centri di documentazione dedicati al governo della DDR e le sue ramificazioni come il SED (partito comunista), la Stasi (polizia politica) ed altre collaterali, le somiglianze tra Germania nazista e Germania comunista appaiono davvero stupefacenti. Le dinamiche di partito, l'oppressione ideologica, la persecuzione degli oppositori, le organizzazioni sindacali e quelle giovanili sono praticamente le stesse, solo cambiate di segno. Gente comune veniva assoldata dal regime per spiare e denunciare anche amici e parenti, in entrambi i regimi. Pensate che c'era persino un'associazione per le vacanze dei lavoratori: la versione socialista della Kraft durch Freude nazista. La cosa che viene subito da domandarsi è quanti ex nazisti abbiano cambiato casacca dopo la Seconda Guerra Mondiale e siano entrati nel nuovo sistema—mettendo a disposizione la loro "esperienza" precedente—anche se ufficialmente la DDR era stata completamente denazificata.
Ovviamente ci sono state delle grandi differenze tra le due dittature: come mi ha detto una guida di Dresda, una signora nata e cresciuta nella DDR, il regime socialista era brutto ma non così brutto come quello nazista. Lo stato hitleriano era apertamente basato sull'odio, mentre quello comunista era nascosto dietro proclami di pace; i nazisti sterminavano e deportavano in massa cercando di eliminare e/o espellere certi gruppi sociali, mentre i socialisti perseguitavano gli oppositori ma hanno costruito un muro lungo un'intera nazione per tenere dentro tutti. I manifesti di propaganda nazisti incitavano alla purezza razziale ariana, mentre quelli comunisti sono il tripudio del cosiddetto melting pot internazionale. Due modi diversi di applicare una dittatura e privare i cittadini della libertà, mentre le torture e gli interrogatori erano condotti più o meno nello stesso modo. Entrambi i regimi, che spacciavano il loro operato come giusto, verso la fine hanno cercato (inutilmente) di cancellare le tracce di ciò che avevano fatto—prova evidente che sapevano che era moralmente sbagliato.
Un'altra grossa differenza tra i due regimi totalitari riguarda la memoria storica ed il turismo, sia interno che esterno. Il nazismo è considerato un'eredità pesante ed oscura, un fardello da sopportare, una cosa troppo seria per essere anche solo nominata fuori contesto. Il comunismo è invece diventato una cosa quasi folkloristica, che ha addirittura un suo strascico modaiolo chiamato Ostalgia (dal tedesco ost, cioè est), che è la nostalgia per la vita come era vissuta nella DDR. Entrambi i regimi hanno il loro memoriali, musei e centri documentazione, egualmente ben organizzati e corredati da apparati critici immensi. Ma mentre il nazismo è qualcosa che è ricordato ma non propagandato all'estero, il comunismo è diventato un'attrazione turistica quasi umoristica. In Germania è impossibile trovare cartoline col volto di Hitler o Göring, o con riproduzioni di manifesti sull'odio razziale; mentre sui vari aspetti e personaggi della DDR ne comprate quante ne volete. A Berlino non vedrete mai una bancarella che vende spille con la svastica o berretti delle SS; ma spille con la falce e martello e berretti militari sovietici sì. Anche se, non dimentichiamolo, il comunismo stalinista ha deportato e/o sterminato molta più gente di quello nazista, parlando solo di politica interna. L'Ostalgia è diventata un trend, ma non ne troverete mai uno simile nominato apertamente Nazilgia
Per finire, e per restare in tema con la storia delle due dittature tedesche, torniamo al titolo del post ed alla faccenda del contrappasso storico. I regimi nazista e comunista sono crollati, uno di seguito all'altro. E sono passati 25 anni dal giorno "ufficiale" della Mauerfall (09/11/1989). L'attuale Germania unificata non credo piacerebbe né ad Hitler né ad Honecker (il più famoso e politicamente longevo leader della DDR, e colui che ha assistito alla caduta del Muro). Persone una volta considerate subumane, inferiori e inutili (dal nazismo) oppure dissidenti, asociali e indesiderabili (dal comunismo) ora passeggiano tranquillamente per le vie di Berlino e di ogni altra città tedesca, senza paura di essere arrestate o perseguitate. Turisti da ogni parte del mondo visitano liberamente ogni parte della Germania, senza restrizioni o permessi—e se fanno parte della Comunità Europea, anche senza mostrare il passaporto. 
Chissà se a Hitler sarebbe piaciuta la vista della Berlino attuale, che sta diventando un po' come la sua favoleggiata capitale Germania—in espansione ed ammodernamento, piena di cantieri edili e di edifici futuristici. O se a Honecker sarebbe piaciuta per la sua multietnicità—per esempio si possono mangiare specialità tedesche in un ristorante gestito da immigrati.
In ogni caso una Germania moderna, finalmente riunita dopo decenni di divisioni fisiche ed ideologiche. Un luogo affascinante che merita senz'altro di essere visitato, ed il cui fascino attuale è figlio di un passato doloroso che non va dimenticato.

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