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Gestire il rischio con Plus 500. L’importanza dell’equity.

Da Mrinvest

Quando si sceglie una piattaforma per l’investimento è essenziale riuscire a gestire correttamente il rischio, al fine di evitare perdite indesiderate. Capiamo meglio come possiamo farlo con il broker Plus500, tra i migliori sul mercato dei Cfd.

La possibilità di personalizzare il leverage

Sappiamo bene che la leva finanziaria è un’arma a doppio taglio, dato che è possibile guadagnare lo stesso che investendo giusto quel minimo necessario, ma si rischia di amplificare le perdite.

Vediamo come possiamo cambiare il nostro margine di esposizione, a seconda del livello desiderato.

Per farvi capire meglio la logica prendiamo ad esempio una delle azioni offerte da Plus 500, o ancora meglio uno dei derivati sulle azioni. I cfd ci consentono di guadagnare sulle variazioni dei prezzi nel tempo, senza dover sopperire ai rischi di tenere nel medio/lungo termine in portafoglio un’azione che magari perde valore nel tempo. L’investitore in cfd non possiede le azioni ma investe in esse, attraverso la dinamica dei prezzi, aprendo e chiudendo posizioni.

Non creiamo danno al mercato o all’azionista? No, perché il comparto dei Cfd è rappresentato da derivati sul valore delle azioni e non va ad interagire sulle azioni in senso stretto. Colui che interagisce sulle azioni è chi materialmente le acquista e le cede, in via diretta. Ed infatti non capita di rado che la Consob vieti l’apertura di posizioni “vendite allo scoperto” su alcune azioni (ultimamente per il titolo Mps o Monte paschi di Siena e tale divieto durerà sino al 2015, pensate un po’).

I broker rappresentano un’importante alternativa e molto probabilmente prenderanno il posto di tutte le vecchie consuetudini di borsa, incentrate sull'”arbitraggio” di valore.

Scegliamo ad esempio il titolo Banca popolare, su cui avevamo molti elementi per shortare, dato che dall’ultimo comunicato ufficiale è emerso che la B.popolare dovrà chiudere entro il 2015 un bel po’ di filiali logistiche per risultati inferiori alle aspettative. Ciò ha inciso negativamente sulle aspettative degli investitori, come possiamo notare dalla seguente dinamica dei prezzi che evidenzia interessanti opportunità di accorciamento delle posizioni.

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Un andamento “di picchiata” diremo, a dir poco, interessante! Avremmo dovuto aprire la posizione “corta” già verso il 10 novembre quando è cominciata a trapelare la notizia dai vari mass media. In fondo, il primo campanello d’allarme degli investitori è proprio rappresentato da tutte quelle “voci di corridoio” che destano un certo livello di attenzione. Le quotazioni continueranno a scendere?

Tutto dipende anche dal flottante (da quante azioni sono disponibili nel mercato), dai volumi di contrattazione (vediamo, ad esempio, se è ancora fervida l’attività per quel mercato; questo tipo di informazioni le possiamo prendere dalla fonte ufficiale di Borsa Valori). Sulle azioni si preferisce meno ragionare in termini di livelli di supporto e di resistenza, dato che i volumi sono molto significativi di tutto il resto e possono stravolgere il mercato.

Verrebbe quasi da allungare la posizione ma non vi sono i fondamentali che lo giustificano. Sarebbe, piuttosto, una traiettoria di consolidamento. La presente non costituisce assolutamente indicazione all’investimento.

Ecco le informazioni che dobbiamo tenere conto del nostro investimento:

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Che cosa ci indica il margine iniziale? Quanto inizialmente è necessario impiegare, a prescindere dall’effettivo costo di ogni azione. Ecco cosa vuol dire:

  • Ipotizziamo di voler acquistare 10 azioni di B. Popolare. Dovremmo normalmente pagare quanto? 9.860 (10) = 98.600. Ma è sufficiente impiegarvi solo il 5%. Quindi, ci basta investire solamente 4.930 euro (una bazzecola rispetto a 98.600 euro). Se volessimo acquistare solo 1 azione, ci bastano 493 euro per iniziare. I profitti eventuali, però, vengono calcolati sull’intero importo.
  • Che cosa è lo spread? Quanto dobbiamo pagare per ogni azione. Quindi, in totale sono 6,50 che ci vengono detratti dal conto economico. Dobbiamo, poi, considerare il premio sugli acquisti.

Cosa vuol dire che possiamo personalizzare la levaPlus500 consente di monitorare costantemente il valore del saldo complessivo del conto e l’equity. Non bisogna confondere quest’ultima voce con il saldo complessivo, dato che si tratta di tutt’altra cosa. L’equity misura il resoconto dei profitti o perdite istantanei che si determinano con le varie posizioni detratte o sommate al saldo iniziale.

Il profitto o le perdite vengono calcolati sull’intero importo (quindi, nel nostro caso 10*9.860 è l’impiego iniziale; se abbiamo guadagnato, allungando la posizione, e le azioni ritornano su un livello di 10.250; il profitto è pari alla quotazione di vendita stabilita dal broker che sarà vicina al nuovo valore moltiplicata per 10 e sottraendo il tutto a 98.600). Il saldo complessivo deve tenere conto anche di quanto speso (4.930).

Ecco come Plus 500 ci permette di tenere sotto controllo l’equity. Possiamo controllare il tutto quantitativamente o con immediatezza grafica, come nell’esempio:

Gestire il rischio con Plus 500. L’importanza dell’equity.

Ritornando ai nostri dati, la leva è di 1:20. Cosa vuol dire “possibilità di personalizzazione del leverage”?

Possiamo decidere di non sfruttarla minimamente. Quindi, decidiamo di depositare interamente 98.600.

Oppure di sfruttarla con flessibilità sino ad un massimo di 1:20 (equivalente al 5%), come abbiamo fatto nel precedente caso.

Verrebbe da pensare. Ma allora cosa c’è di diverso? Abbiamo semplicemente sfruttato ciò che la piattaforma già offre: l’effetto leva.

Con Plus 500, possiamo avere in più un sistema a gestione basato sull’equity. Se quest’ultima è già positiva, a prescindere dal saldo complessivo (dipende da un tot di posizioni ancora aperte), e senza tenere conto dello sbilancio per l’acquisto di azioni ma del solo saldo iniziale, possiamo lo stesso entrare nel mercato.

Quindi, non siamo tenuti a versare, in rapporto al saldo effettivo complessivo, 4.930 euro. Nel frattempo, il saldo complessivo potrebbe cambiare perché alcune posizioni aperte chiudono in profitto o in perdita e noi dobbiamo deciderle se chiuderle prima del tempo, incassando solo la perdita e null’altro.

Ma le nostre sorti di impegno iniziale non sono in funzione del saldo complessivo ma dell’equity, il che è un vantaggio addizionale che ci consente di personalizzare le nostre scelte di investimento senza stare troppo a dipendere, volta per volta, dalla disponibilità effettiva. E’ come se ci venisse assicurata un’ulteriore leva intrinseca.

Questo è un dettaglio spesso trascurato anche perché non sempre si comprende la differenza che passa tra equity e saldo del conto.

Differenti livelli di stop

Con Plus500 non vi è solo il classico stop loss. Anche in relazione a tale aspetto, la personalizzazione ci può soddisfare alquanto. Infatti:

  • con lo stop loss normale, è possibile impostarlo sia prima sia durante la dinamica dei prezzi, cosa che non sempre è concessa dai broker
  • con lo stop garantito è possibile evitare l’effetto “slittamento” che si ha quando non viene rispettato lo stop loss normale perché le variazioni dei prezzi sono state troppo brusche e repentine. Tale opportunità non è prevista per tutti gli strumenti
  • con lo stop operativo, è possibile lasciare che venga rispettato un certo gap man mano che i prezzi continuano la loro dinamica. I prezzi si muovono? Lo stop si sposta con loro, mantenendo la distanza.

Ognuna di queste possibilità ha i suoi pregi e limiti che ognuno coglie facendo esperienza e testandoli, ma i vantaggi della personalizzazione dell’investimento non ce li toglie nessuno.

Plus500 è certamente tra le piattaforme di Cfd che offrono maggiore possibilità di personalizzazione degli investimenti.

 


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