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Gestire le emozioni attraverso la scrittura...riscrivendo il passato

Da Genna78

Gestire le emozioni attraverso la scrittura...riscrivendo il passato

Gestire le emozioni attraverso la scrittura...riscrivendo il passato
Ciao,
oggi parliamo di un esercizio potentissimo, uno
dei sogni segreti di ogni amante della psicologia,
un esercizio semplicissimo per esplorare se stessi
e "migliorare il rapporto con il tuo passato". Se
mi segui da un po' di tempo sai quanto ci tengo a
farti fare gli esercizi "con carta e penna", nella
32° puntata del podcast di psinel scoprirai una
serie di studi spettacolari sull'utilizzo della
scrittura per auto-aiutarsi (brutta traduzione
del termine self-help)...buon ascolto...
Sei riuscito ad ascoltarlo? Eccezionale vero? 
non tanto l'esercizio in se, ma una delle prime
prove sperimentali dell'efficacia di una sorta
di auto-analisi...fatta completamente da soli e
con semplice "carta e penna". La mia prima
osservazione personale è quella di farlo con
"grano salis", scegliendo eventi "non troppo
traumatici". Pennabaker, il professore che ha
testato questo metodo non fa riferimento
alla "portata del trauma"...
...lui dice semplicemente che se si scopre, in
corso d'opera, che il ricordo è troppo forte ed
intenso, di cambiarlo. Quindi si tratta di un
esercizio orientato "ai traumi della vita" ma
ricordati che non si tratta di uno strumento
clinico. Se hai cose pesanti del tuo passato ti
consiglio di rivolgerti a qualche mio collega
nella tua zona (oppure puoi contattare me).
Se invece pensi che si tratti solo di cose che
"ti danno noia"...e tutti ne abbiamo...
...allora prova con quelle, utilizzando le poche
istruzioni che hai ascoltato nel podcast. Come
ti dicevo questa pratica viene anche chiamata
"story editing", cioè modificazione delle storie.
Ti avevo già accennato a qualcosa del genere
quando abbiamo parlato proprio del potere
delle storie nel 29 puntata del podcast. La
cosa che più mi ha colpito degli studi di
Pennabaker è la velocità con cui si possano
avere dei primi risultati...
...solo 4 giorni... ed il fatto che lo si possa fare
da soli. Anche se sono consapevole che per molti
motivi la relazione terapeutica sia imbattibile per
discutere gli eventi traumatici della nostra vita,
l'idea che lo si possa fare da soli mi piace anche
di più. Poco fa ti ho chiesto  di scegliere eventi
"tranquilli", non tanto perché temo che tu vada
a trovare chissà che cosa nel tuo passato, ma
per il semplice motivo, il fatto che potresti
non "essere ancora pronto per farlo".
Segui le tue sensazioni come dice Pennabaker
ma scegli eventi "forti" solo se senti di poter
gestire quelle emozioni. Come in tutte le cose
il miglior modo è la gradualità, vacci piano
e prova con qualcosa di gestibile e poi, se
ti senti vai anche su quelli "più pesanti".
Ma evita di giocare troppo a fare il tuo
psicoanalista, ricordati che la frase che
per anni ti ho citato è sempre valida...
..."guardarsi dentro rende ciechi" e come ti ho
più volte raccontato questo vale se non si ha
dimestichezza con "se stessi". Ed il modo più
appropriato (che per ora mi sia capitato di
sperimentare) è la  mindfulness. Così al
termine dell'esercizio di Pennabaker mi sono
permesso di inserire una meditazione. Si
perché credo che "osservarsi dentro" sia
qualcosa che si possa fare bene solo con
un "paracadute"...
...la capacità reale di gestire le emozioni,
la disidentificazione che si allena attraverso
la meditazione di consapevolezza. Ok, ma te
ne ho parlato talmente tanto che non ho ormai
più il bisogno di giustificarla ;) Ma sento la
necessità di ripeterti ancora di evitare di 
giocare a fare lo psicologo e di interpretare
ciò che scrivi. EVITALO lo dice anche
Pennabaker...
...in caso, dopo aver scritto "brucia tutto"
in un divertente rito liberatorio. Oppure
distruggilo e buttalo nel cesso (perdona
il francesismo). Quindi evita di tenere dei
"cimeli" di queste esplorazioni a meno che
tu non ne senta il bisogno. Ricorda che lo
stato che devi ottenere durante la scrittura
è praticamente il nostro caro flow...
...hai presente quando scrivi a raffica, senza
pensarci, fino a quando non ti fa male la mano?
esatto è questo lo stato che vuoi mantenere...
allenati esattamente come descritto nel 
podcast e fammi sapere come ti ha fatto
sentire e le tue opinioni in proposito.
A presto
Genna
 


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