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Ghannouchi, il piccolo Hitler tunisino

Creato il 27 agosto 2013 da Dragor

 

 

Ghannouchi-hitler

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   «E’ TEDESCO soltanto chi ha sangue ariano nelle vene», proclamava Adolf Hitler nel 1935 senza che il mondo s’indignasse o almeno si curasse di dimostrare una certa disapprovazione. Al contrario, tutti facevano a gara per coccolarsi il baffuto perché li proteggeva da quei brutti bolscevichi e da quei biechi ebrei che senza di lui si sarebbero sicuramente impadroniti della Germania, dell’Europa e del mondo. Quando si sono accorti di avere allevato una serpe in seno, era troppo tardi.

   76 ANNI dopo Rached Ghannouchi dice praticamente la stessa cosa, mescolando la fede, la razza e la soppressione di chiunque non segua quella che secondo lui sarebbe l’ideologia dominante per plasmare la patria secondo il suo ideale razzista e genocidario : «La mia fede prevale sulla mia patria e la religione è la mia nazionalità.»

   COSI’ SONO TUNISINI soltanto i musulmani e crepino tutti gli altri. Scandaloso, non vi pare? Ma sembra che questi propositi di stampo chiaramente nazista abbiano scandalizzato soltanto i tunisini atei (che sono tanti, credetemi) o appartenenti ad altre confessioni. In Europa nessun giornale ha pubblicato titoli tipo «Ghannouchi come Hitler” e “Islam, il nuovo nazismo”. Al contrario, tutti hanno fatto a gara per leccargli il sedere (un’operazione non difficile, dato che da buon musulmano il buon Rached lo offre al vento almeno 5 volte al giorno). Il re dei leccaculinaria è sicuramente François Hollande che, in visita ufficiale in Tunisia, ha proclamato con la bocca a cul di gallina “sappiamo bene che l’islam e la democrazia sono compatibili» in un paese dove gli islamici avevano appena assassinato un leader dell’opposizione laica, dove poco tempo prima ne avevano assassinato un altro, dove si sgozzano gli apostati, dove si bruciano le esposizioni, dove si minacciano gli intellettuali, dove si imprigionano i blogger, dove si picchiano le donne per la strada, dove si puniscono le vittime degli stupri invece degli stupratori, dove i cittadini scendono in piazza per domandare le dimissioni del governo e la dissoluzione di Ennahda, il partito islamico controllato dai Fratelli Musulmani.

   RIUSCIRANNO I TUNISINI ad abbattere la dittatura islamica come hanno abbattuto quella di Ben Ali’? Per il momento la questione sembra problematica. Anche se desse una mano alla rivoluzione, l’esercito conta soltanto 20.000 militari ed è molto meno potente di quello egiziano. Quanto alla polizia, per la maggior parte è composta da quadri dell’epoca di Ben Ali’ che sono prontamente confluiti nelle file di Ennahda. Ma anche il regime di Ben Ali’ sembrava incrollabile e il popolo lo ha rovesciato, accendendo la scintilla di quella primavera che gli islamici cercano di spegnere con il loro lugubre inverno. Prima o poi tornerà il sole, è soltanto questione di tempo.

   Dragor


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