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Gian Burrasca: il giornalino di quand'ero bambino

Creato il 12 novembre 2015 da Dejavu

Gian Burrasca: il giornalino di quand'ero bambino

Il 20 settembre 1905 Giannino Stoppani, unico figlio maschio di un'agiata famiglia toscana, compie otto anni e riceve in regalo dalla madre un diario da riempire a proprio piacimento.

Inizia così il racconto di tutte le intemperanze che il carattere burrascoso del bambino lo spingono a compiere. Allo stesso modo, quand'ero bambino io, (molto tempo dopo!) mia madre mi comprò quel diario (ormai compilato) e lo donò a me. Ricordo come se fosse ieri l'avidità con la quale lessi Il Giornalino di Gian Burrasca . C'era in me ancora vivo l'entusiasmo per aver veduto qualche puntata dell'omonima serie televisiva recitata da Rita Pavone, diretta da Lina Wertmuller e trasmessa in quel periodo sui canali Rai.

Erano altri tempi. Tempi pensando ai quali ieri sera mi ha investito la nostalgia per certe situazioni ormai lontane e per quella tenera ingenuità che oggi non appartiene più a questo mondo.

Il mondo di Gian Burrasca, mi catturò per le accattivanti vignette vergate dalla mano di Luigi Bertelli, in arte Vamba, che disegnavano con ironia e incanto le giornate di Giannino Stoppani piene di ilarità e tiri bassi in famiglia e al collegio dove, inevitabilmente, finì per passare un certo periodo.

Uscite a puntate su Il Giornalino della Domenica tra il 1907 e il 1908, le avventure dello Stoppano divennero, poco dopo, una raccolta unica.

Il libro oggi è edito dalla Giunti, con la sua inconfondibile copertina verde e la sagoma dell' enfant terrible rigorosamente in divisa, come il collegio Pierpaoli imponeva.

Le sorelle di Giannino - Ada, Luisa e Virginia - ma anche mamma e papà Stoppani sono i malcapitati comprimari delle bischerate compiute dal giovane. A tacer poi degli ospiti di casa Stoppani, come lo sfigatissimo signor Venanzio che, mentre dorme, subisce l'involontaria estrazione dell'ultimo dente buono, a causa della lenza da pesca calatagli nella bocca aperta dalla piccola peste.

Gian Burrasca: giornalino quand'ero bambino

Gian Burrasca: giornalino quand'ero bambino

Gian Burrasca: giornalino quand'ero bambino

Gian Burrasca: giornalino quand'ero bambino

Gian Burrasca: il giornalino di quand'ero bambino

Ambientato tra la Toscana ed il Lazio non senza qualche venatura politica (uno dei cognati di Giannino è un socialista al quale, sempre grazie ad una marachella, salterà l'appoggio elettorale) il Giornalino resta un'opera nostalgica e di pregio, impreziosita dagli usi e costumi dell'inizio del secolo scorso e portata alla gloria dal celebre inno che la Pavone intonò - "Viva la Pappa col Pomodoro" - in omaggio ad uno dei piatti contadini più poveri della cucina centro-italiana menzionato nel libro.

La produzione Rai del 1964, un musical diviso in 8 puntate, è pressoché fedele al racconto, valendosi della partecipazione di mostri sacri del teatro quali Ivo Garrani, Valeria Valeri, Milena Vukotic (sì, proprio la Pina di Fantozzi qui giovanissima nel ruolo di Virginia Stoppani) e, ovviamente, una mascolina Rita Pavone nella parte dell'indomabile protagonista.

Se solo riuscissi a ricordare anche dove l'ho ficcato 'sto giornalino...


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