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Gianfranco Fini si propone come leader del PD

Creato il 07 novembre 2010 da Mdeconca

La redazione del tg LA7 ha stasera dato prova di grande memoria e di grande professionalità.
Come tutti i tg ha aperto sul discorso di Perugia della convention di Futuro e Libertà, ha approfondito la cronaca e le opinioni di contorno, gli aspetti tangenziali ad un avvenimento destinato a cambiare -anche da subito- il volto della politica nostrana.
Ma ha fatto anche di più. Con attento spirito critico ha messo insieme nello stesso servizio il discorso fondatore di Fini con quello di un paio di anni fa di Veltroni al Lingotto di Torino, entrambi accomunati dalla citazione da Il piccolo principe di Antoine de Saint-Exupery: “Se vuoi costruire una barca, non radunare uomini per tagliare legna, dividere i compiti e impartire ordini, ma insegna loro la nostalgia per il mare vasto e infinito”.

Fini e Veltroni

In più ha sottolineato le profonde similitudini fra i manifesti programmatici del PD e di Fli. Il confronto nasconde in effetti non poche e preoccupanti similitudini. Proviamo a leggere:

[manifesto di Futuro e Libertà]: Noi amiamo l’Italia, la nostra Patria e la vogliamo orgogliosa e consapevole, unita nelle sue differenze, civile e generosa, tollerante ed accogliente; una Nazione di cittadini liberi, che credono nell’etica della responsabilità Noi vogliamo un’Italia in cui i cittadini che fanno il loro dovere godano di diritti certi, garantiti da uno Stato più efficiente e meno invadente, senza burocrazia e clientele. Un’Italia protagonista e competitiva nel mondo, aperta al mercato e alla concorrenza. Un’Italia intransigente contro la corruzione e contro tutte le mafie, che promuova la legalità, l’etica pubblica e il senso civico. Un’Italia del merito, senza privilegi, caste e rendite di posizione, dove tutti abbiano uguali opportunità e vengano premiati i più capaci. Un’Italia solidale, attenta ai più deboli e agli anziani, fondata sulla sussidiarietà, che valorizzi l’associazionismo e il volontariato. Un’Italia rispettosa della dignità di ogni persona, cosciente della funzione educativa e sociale della famiglia, garante dei diritti civili di ognuno. Un’Italia che difenda e valorizzi l’ambiente, il paesaggio, le bellezze naturali, il suo straordinario patrimonio culturale e storico. Un’Italia che rimetta in moto lo sviluppo economico puntando sulle imprese, sui giovani e sulle donne, sull’economia verde, sullo sviluppo della rete, un’Italia che produca più ricchezza e garantisca una maggiore qualità della vita. Un’Italia che investa nella cultura, nella formazione e nella ricerca, nella scuola e nell’università: un’Italia che promuova l’innovazione, le infrastrutture immateriali e dove arte, cinema, musica e teatro siano motore della crescita. Un’Italia severa con chi vìola le leggi, attenta alla sicurezza dei cittadini; un’Italia con un fisco equo, che sanzioni l’abusivismo e l’evasione fiscale, che combatta parassiti e furbi e premi la dignità del lavoro.
Un’Italia in cui la politica non sia solo scontro e propaganda, ma si ispiri a valori e programmi per garantire l’interesse nazionale e il bene comune. Un’Italia che abbia un futuro di libertà.

[manifesto del PD]:
Noi, i democratici, amiamo l’Italia. Amiamo la ricca umanità della sua gente; il suo patrimonio ineguagliabile di storia, arte e cultura; l’intreccio di splendide città, di magnifici ambienti naturali e paesaggi che da secoli attrae viaggiatori stranieri. Amiamo il senso profondo di ospitalità e di solidarietà degli italiani, la loro attenzione alla qualità della vita, la loro straordinaria capacità di produrre cose che piacciono al mondo.
(continua)

Traiamo  qualche conclusione.
1) Fini ha deciso di fare guerra aperta al governo e soprattutto a Berlusconi: vuole un nuovo esecutivo allargato all’UdC nella speranza di rompere il fattore BB (Berlusconi-Bossi);
2) Fini combatte Berlusconi con le sue stesse armi e lo invita a dimettersi…
3) Fini ha capito che si può ricavare molto dalla vacanza nel centrosinistra e -per paura che Vendola si pappi tutto- si mette in corsa per una poltrona nel PD, rifacendo il verso a Veltroni, il fondatore del partito.

Non c’è che dire: proprio un abile trasformista questo Fini, degno del miglior De Pretis!!!


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