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Ginnaste, vite paracule

Creato il 13 luglio 2013 da Cannibal Kid
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GINNASTE, VITE PARACULEGinnaste - Vite parallele (serie docu-reality) Rete italiana: Mtv Ideatori: Carlo Altinier, Stefania Colletta, Antonella Vincenzi Regia: Sara Ristori Cast: Carlotta Ferlito, Elisabetta Preziosa, Alessia Scantamburlo, Giulia Leni, Eleonora Rando, Jessica Mattoni e Sara Ricciardi Se ti piace guarda anche: Make It or Break It, Calciatori - Giovani speranze
Ginnaste, vite parallele. O diciamo anche: Ginnaste, vite di merda, come indica in maniera più appropriata il sottotitolo della parodia fatta da Caterina Guzzanti nel suo programma La prova dell’otto. Le protagoniste di questa serie docu-reality di Mtv sono delle ragazzine tra i 14 e i 16 anni circa che di professione fanno le ginnaste. E non è una cosa semplice come potrebbe sembrare. Si allenano ore e ore tutti i giorni, per diversi mesi seguono una scuola a parte, in cui spesso si ritrovano a lezione in classi da 2 o 3 persone. Roba che se ti metti a ridere o ti distrai un attimo con il compagno di banco ti sgamano subito. E se vuoi copiare durante un compito in classe, la vedo dura, cara ginnasta. Se a ciò aggiungiamo i normali scazzi, insicurezze e problemi della pre-adolescenza che devono affrontare tutti, ci troviamo di fronte davvero a delle vite di merda. Altroché vite parallele.

GINNASTE, VITE PARACULE

Sì, brave, però tiratevela di meno che manco vi sono cresciute ancora le tette.

Il bello di questa serie, non che poi sia così bella, sta proprio qui. Nel vedere come se la passano loro e pensare che c’è qualcuno che sta peggio di te. Ginnaste è insomma niente di più e niente di meno di un guilty pleasure di quelli tipicamente estivi, di marca tipicamente Mtv. Come Jersey Shore, ma con delle bimbeminkia ginnaste al posto dei tamarri (finto)italoammericani. Una differenza più lieve di quanto si potrebbe immaginare, visto che i dialoghi tra le ragazzine protagoniste sono a livelli base, proprio come quelli di Jersey Shore, oltre che parecchio ingenui. Siamo in pratica ben lontani da una sceneggiatura di Quentin Tarantino, così come le interazioni delle protagoniste con i coetanei sono piuttosto desolanti. Il divertimento massimo di queste ragazze - ma che ragazze? - di queste bambine, o meglio tweens, è guardare video idioti su YouTube e ascoltare canzoni che anche un bimbo di 3 anni considererebbe infantili. Siamo ben lontani dal delirio delle Spring Breakers, insomma.

GINNASTE, VITE PARACULE

Il sex symbol maschile della serie.

Raccontata così, questa docu-reality serie o come cazzo vogliamo chiamarla potrebbe sembrare una noia. Lo è. In vari momenti non è certo il massimo del divertimento, ma sempre meglio di deliranti telegiornali che ormai parlano solo del Papa o di Napolitano, o del Papa e di Napolitano contemporaneamente. Nonostante tutti i limiti di un programma del genere, Ginnaste riesce comunque a essere un ritratto della gioventù, mooolto gioventù, di oggi più sincero di tutte le moccianate in circolazione. Accompagnato da una colonna sonora di basso livello per essere un programma di Mtv, in compenso questo Ginnaste ricorda a tratti certi ritratti bambineschi francesi come Tomboy o, se proprio vogliamo esagerare parecchio, dei film di Hayao Miyazaki.

GINNASTE, VITE PARACULE

Ah no, ho sbagliato: è lui.

Le protagoniste della serie sono poi decisamente convincenti nella parte di… loro stesse. Il casting fatto è parecchio variegato e riuscito: c’è la super campionessa di turno Carlotta, quella che se la tira un casino perché c’ha le fan che le chiedono gli autografi e l’amicizia su Facebook, poi c’è la goffa rossa Alessia, la bionda sempre sorridente Giulia, e nella seconda e terza stagione (ebbene sì, sono già arrivate alla terza stagione) ne arrivano anche delle altre tanto per cambiare un po’. Sullo sfondo ci sono inoltre i ragazzini della squadra maschile, che ovviamente sono parecchio più immaturi. Le protagoniste, invece, pur avendo un quoziente altissimo di bimbominkiosità, fanno intravedere lampi di maturità qua e là, soprattutto quando si rendono conto di avere delle vite proprio dure. Sono costrette ad allenamenti quotidiani mortali e ciò non le esonera nemmeno dallo studio e dagli impegni scolastici, hanno la possibilità di girare per tutto il mondo ma non è che vedano un granché a parte le palestre e i loro fidi attrezzi, sono allontanate dalle famiglie in tenerissima età manco fossero atlete cinesi, il loro allenatore è simpatico quanto Daimon di Mila & Shiro e insomma: ginnaste, che vite di meeerdaaaaaaaaaaa (voto 5/10)


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