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Ginnastica ritmica: ideale per piccole donne

Creato il 04 febbraio 2014 da Sportduepuntozero

in collaborazione con
Giovani Genitori

Grazia, forza, ritmo, elasticità e coordinazione. Fune, cerchio, palla, clavette, nastro e musica. Queste le parole chiave per descrivere la ritmica, la forma di ginnastica più giovane tra tutte. Disciplina Olimpica solo dal 1984, la ritmica, a differenza dell’artistica, contempla solo esercizi a corpo libero, soffermandosi molto di più sull’aspetto della danza, della componente coreografica ed estetica, che su velocità e forza.

La F.G.I., Federazione Ginnastica d’Italia conta circa 3.000 agoniste. In Piemonte il mondo della ritmica è in forte crescita. Sia per numeri, che in qualità. Proprio a Torino, nella Palestra Moncrivello abbiamo incontrato Tiziana Colognese di Eurogymnica, l’allenatrice di sempre di Sara Celoria, la “farfalla azzurra” della Barriera di Milano, che fa sognare le ragazzine e che, a sua volta, sogna di competere a Rio.

ginnastica ritmica

Come cambia fisicamente il corpo di una bambina nel praticare questa disciplina?
E’ una specialità che lavora molto sull’allungamento muscolare. Non è un’attività che rende il fisico tozzo o eccessivamente muscoloso. Sicuramente è uno sport adatto a fisici esili, ma va bene anche per quelli che non lo sono, poiché ingentilisce. E’ uno sport quasi esclusivamente femminile, ci si focalizza quindi molto sull’eleganza, la continuità del movimento. In Spagna e in Giappone esistono delle forme di ginnastica maschile, in Italia, per ora ci si limita, in rari casi, a un’attività di coppia mista.

Perché scegliere la ritmica?
Faccio una premessa. Penso che lo sport in generale faccia bene sempre e che vada praticato, soprattutto in un momento di crescita, affinché si impari a essere costruttivi.
Si parla di una disciplina perciò si richiede impegno e dedizione, anche se l’utilizzo di piccoli attrezzi lo possa far sembrare un gioco divertente, la fatica per ottenere risultati resta un elemento imprescindibile e questa ritengo sia una lezione importante.
La ritmica forgia corpo e carattere. Se arriva il successo, lo si raggiunge in età molto giovane, con fatica e sacrifici e la carriera che si prospetta è relativamente breve. Tutto questo lavoro, unito alla bellezza e alla soddisfazione dei possibili risultati, anche non agonistici, sono aspetti che segnano per la vita e che rendono le ginnaste persone determinate, perché hanno imparato da piccole e sulla loro pelle, che l’impegno premia. Sono più sicure delle loro capacità e sanno fare progetti.

Ginnastica Ritmica  - Foto Massimo Pinca
Esiste un’età perfetta per iniziare?
Io consiglio di iniziare a 4-5 anni. Così, si ha tutto il tempo per cominciare e proseguire in modo più blando. Non è necessario esagerare per ottenere buoni risultati. Se si è predisposti si può veramente praticare in modo graduale, senza traumi. Iniziando tardi invece diventerà necessario bruciare un po’ di più le tappe.
All’inizio occorre una forte determinazione, perché i risultati non vengono subito, anzi può essere estremamente demotivante, ma questo rappresenta un’importante scrematura.

Qual è l’allenamento ideale?
Non esiste un allenamento ideale, dipende dalla predisposizione, dallo stile di vita e dagli obiettivi che si intende raggiungere. Ci sono bambine che, oltre alla ritmica, devono conciliare altre attività, dal corso di musica, al teatro, alle lezioni di inglese.
A parità di età, ci sono bambine che sentono molto pesanti 4 ore la settimana e altre che ne fanno 20 senza problemi.

Qual è il ruolo dei genitori?
I genitori contano tantissimo. Innanzitutto perché la bambina vive in famiglia, senza contare il supporto dal punto di vista materiale, logistico e nei momenti di crisi. Quando si fa un’attività molto impegnativa è normale avere momenti difficili. Il genitore deve relazionarsi con gli allenatori, per aiutare così la bambina. Insieme.

Non si rischia di eccedere nell’intromissione?
Si spera sempre che il genitore sia sufficientemente intelligente per capire che comunque lui è un supporto. La ginnastica è un mondo della bambina, che viene condiviso con le compagne e l’équipe che lavora intorno all’atleta. Il genitore deve essere uno spettatore attivo e affettuoso.

di Tatiana Zarik

Guarda dove praticare Ginnastica Ritmica a Torino e dintorni


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