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Giocando a scacchi per inseguire i numeri primi e.... sette calze di seta!

Creato il 11 giugno 2015 da Extrabyte
Giocando scacchi inseguire numeri primi e.... sette calze seta!

Sette calze di seta è il titolo di un mio racconto pubblicato da Passerino Editore ed è in vendita in formato ebook su oltre 250 ebook store, come Amazon e ULTIMA BOOKS.

Il protagonista - Sam Diamante - è un campione di scacchi che dovrà sfidare una Intelligenza Artificiale...


Perchè proprio "sette" e non, ad esempio, "otto" o "sei"? Forse perchè ho impiegato sette giorni? O perchè c'entrano i numeri primi? Ecco cosa sostiene lo scrittore Pasquale Prisco:

Numero sette. Sette come i peccati capitali. Sette, numero primo, simbolo della perfezione e della completezza. Sette numero divino, fondamento della parola di Dio e delle sacre scritture, menzionato per ben 326 volte nel testo più venerato, discusso e letto della storia: la Bibbia! E, nella Bibbia stessa, sette sono i libri dell’Eptateuco. Sette, un numero ricco di fascino avviluppato dalla fitta nebbia del mistero anche per la mente pragmatica del matematico, per la quale il sette è un numero primo sicuro, un numero felice e fortunato. Ma per tutti, anche per i profani, il numero sette è un numero “magico” intriso, oltre che di mistero, anche di una forte e insostituibile componente spirituale. La scelta del sette nel titolo farebbe pensare ad un vero e proprio atto di devozione, un modo per celebrare, in maniera quasi solenne, le straordinarie peculiarità e le proprietà matematiche espresse da tale numero; una sorta di altarino speciale, insomma, concepito e creato per rendere onore a un oggetto matematico speciale. Ma, in realtà la presenza del numero sette nel racconto, a parte l’ossessione che i numeri primi riescono a suscitare in ogni matematico che si rispetti, è del tutto casuale essendo, l’intero racconto, il frutto esclusivo delle capacità visionarie dell’autore, in grado di spaziare liberamente tra il mondo reale e quello virtuale in modo diretto e con tale lucidità da dare la netta impressione di essere perfettamente cosciente e consapevole della patologia psichica con cui è costretto, suo malgrado a condividere le tormentate ore notturne. Attraverso una prosa asciutta ed essenziale, raggelante come un’improvvisa quanto inattesa doccia ghiacciata, l’autore vive in prima persona un’impressionante successione di allucinazioni e di visioni oniriche e, senza opporre resistenza, si lascia trasportare da uno spirito irrequieto nelle agitate e tormentate acque della fantasia.


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