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Giochi mitici dei mitici ’80 (parte prima)

Creato il 05 maggio 2012 da Mcnab75

 Giochi mitici dei mitici ’80 (parte prima)

E’ stato sufficiente fare pulizia in uno dei miei armadi per scoprire o quantomeno ricordare quanto siano radicate in me certe passioni per il fantastico e tutto ciò che ruota attorno a questa definizione. Se dei librogame abbiamo già parlato diverse volte (e comunque ci torneremo ancora), per i giocattoli classici non ho ancora speso qualche doverosa parola. Rimediamo. In due puntate.

I miei giochi sono legati innegabilmente ai mitici anni ’80. Periodo colorato per antonomasia, in cui un certo stile di vivere americano si radicava pian piano nelle nuove generazioni.
Lo abbiamo visto in TV, grazie a certi film che per tutti noi sono cult impareggiabili. Lo abbiamo visto nei fumetti, nel modo di vestire e di parlare. Nella musica, che in quegli anni era più commerciale che mai.
Ma, ancor prima, lo abbiamo visto in molti giocattoli che ci hanno svezzato a furia di “Per il potere di Grayskull!” e di “G.I. Joe!
Ecco quelli che ricordo con infinito affetto e nostalgia:

Masters of the Universe

Giochi mitici dei mitici ’80 (parte prima)

Produttore: Mattel
Anni: 1981-1988

Alle elementari facevamo a gara per chi ne riusciva a collezionare di più. Uno dei miei compagni, di buona famiglia, ci surclassava: li aveva tutti! Compresi quelli giganti, le cavalcature di He-Man e Skeletor, il Castello di Grayskull, i veicoli dei vari personaggi…
Il bello dei Masters è che alcuni erano bellissimi, vere e proprie action figures da mostrare con orgoglio sullo scaffale della cameretta, mentre altri errano orribili e più che improbabili. I migliori, manco a dirlo, sono stati quelli delle prime serie: Skeletor, Zodac, Man-A-Faces, Trap Jaw, Webstor, Evil-Lyn. Poi la qualità è peggiorata, producendo alcuni guerrieri ridicoli, come il terribile Snout Spout.
Ovviamente – avevate dubbi? – io ero un grande appassionato dei mini-comics allegati a ciascun personaggio. Veri e propri fumetti che raccontavano le storie dei guerrieri di Eternia.
In compenso il cartone animato era penoso – almeno se valutato col senno di poi. Pochi invece sanno del cartoon è stato fatto recentemente un remake maturo e bellissimo, per qualche tempo trasmesso anche qui in Italia, ma a orari assurdi (tipo nella sola mattinata del sabato). Sto parlando di He-man and the Masters of the Universe 2002. Credo sia – ahimé – di difficile reperibilità. Ma se vi capita a tiro, beh, compratelo senza pensarci!
Chiudo la parentesi citando pari pari una chiccha che non ho avuto la fortuna di vedere coi miei occhi: I personaggi dei MOTU furono introdotti nel numero 47 della serie DC Comics Presents; nell’albo si racconta di come Skeletor trasporta Superman nel mondo di Eternia per farlo scontrare con He-Man.

Transformers

 

Giochi mitici dei mitici ’80 (parte prima)

Produttore: Hasbro
Anni: 1984-oggi

Sdoganati nel nuovo millennio da una serie di film dal valore qualitativo in caduta libera (molto bello il primo episodio, pessimi gli altri due), i Transformers possono essere considerati i trionfatori degli anni ’80. Del resto non è da tutti essere ancora di moda a quasi trent’anni di distanza, al tempo dei videogames interattivi e di Internet.
Ai miei tempi i Transformers avevano un duplice fascino: quello dei giocattoli e quello dei cartoni animati. Un sapiente lavoro di marketing abbinava le due cose, sicché più vedevi in TV le avventure dei robottoni più chiedevi a mamma e papà di regalarteli.
Di Transformers io ne ho posseduti parecchio ma, per una mia indole personale che tende a favorire sempre i comprimari, ho conservato quelli poco conosciuti al grande pubblico. Parlo per esempio di un paio di dinobot (robot in grado di trasformarsi in dinosauri meccanici) e alcuni Distructor (Decepticon) di relativa importanza, come Destroyer e Triplex 2. Li ho ancora qui, belli lucidi, visto che nemmeno li usavo per giocare, temendo che si rompessero, bensì li collezionavo, me li portavo appresso per rimirarli.
A differenza dei Masters, i cartoni animati dei Transformers li ricordo con estremo piacere, perfino nelle loro primissime stagione, G1 e G2. Del resto c’erano sia Commander che Megatron. Che si poteva desiderare di più?

Big Jim

Giochi mitici dei mitici ’80 (parte prima)

Produttore: Mattel
Anni: 1971-1986

Col senno di poi mi viene da riflettere sulla longevità di questa linea di giocattoli. In Italia la serie di Big Jim è arrivata nel 1973, quando al limite i bambini si accontentavano di giocare con un pallone in un cortile dall’erba bruciacchiata dal sole.
Ora, mentre scrivo questo articolo, vengo a sapere che i Big Jim vennero inizialmente accusati di voler copiare i G.I.Joe, che sono addirittura più vecchi (ma che sul mercato europeo si son fatti conoscere negli anni ’80). Figuratevi a quei tempi cosa potevo saperne di queste storie. Tutto quel che mi interessava era la figaggine di questi agenti segreti con un pulsantino sulla schiena, che faceva scattere il braccio imitando un colpo di karate. Alta tecnologia!
Quando iniziai a scoprire il mondo dei Big Jim, negli anni ’80, i produttori della Mattel avevano dato una svolta action-fantascientifica ai giocattoli di questa serie. Tra i super-cattivi era stato introdotto il Dottor Bushido (!!!), una specie di supercriminale ispirato ai vecchi fumetti di Flash Gordon. Big Jim stesso era diventato Space Leader, la versione spia spaziale del noto eroe.
Come dimenticare anche la versione James Bond del buon Jim? Nome in codice – tenetevi forte – 004! Con tanto di nemesi crudele e geniale, il Professor Obb.

Altri tempi, altri divertimenti… Come dimenticare i reparti giocattoli dei primi centri commerciali, pieni di questo ben di Dio?
(Fine prima parte)


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