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Giornalismo, gli scoop secondo Bloomberg

Creato il 17 maggio 2013 da Redazione Firstmaster Magazine @FirstMasterFad

«Vuoi fare uno scoop? Preparati. Nulla rende le persone più fortunate di coloro che hanno un’adeguata preparazione».
Questo si legge in Bloomberg Way, il manuale per i giornalisti e reporter cresciuto dalle 30 pagine originarie, alle 379 pagine dell’edizione appena pubblicata.

«Il nostro nome è Bloomberg ed è un buon nome, non dobbiamo danneggiarlo con parole o azioni. La sola apparenza di comportamenti impropri causa danni alla reputazione pari a quelli di un autentico atto improprio… il conflitto d’interessi è un rapporto economico, politico, personale che può compromettere l’imparzialità del giornalista… ».

Con questa dichiarazione di principi, l’ambizione di Bloomberg è rifondare la regola aurea del giornalismo anglosassone. Alle cinque W a cui un reporter deve attenersi (who, what, when, where, why ovvero chi, che cosa, quando, dove, perché) Bloomberg oppone le cinque F:

  • factual: concretezza del linguaggio;
  • first: anticipazione della notizia rispetto i concorrenti
  • fastest: velocità nel seguirne lo sviluppo
  • final: autorevolezza della fonte della notizia
  • future: effetti della notizia in uno scenario futuro.

Bloomberg_Michele_Obama
Bloomberg news story

Licenziato dalla Solomon Brothers, nel 1981 Michael Bloomberg fonda la Bloomberg L. P., un’agenzia di servizi di informazione finanziaria per operatori del settore, che ha saputo sfruttare le caratteristiche del computer offrendo a basso costo ai clienti dati e notizie in tempo reale sui movimenti finanziari.

In dieci anni il successo dell’iniziativa cresce e nel 1990 nasce la Bloomberg News, un servizio informativo che al’economia e alla finanza offre anche articoli su  politica, sport, attualità in generale.

Dopo due anni è la volta della Bloomberg Radio e della Bloomberg Television, un network tematico, in onda in sette diverse lingue in tutto il mondo, che diffonde per 24 ore al giorno notizie di argomento finanziario ed economico. A completare il panorama dell’estensione mediatica c’è una casa editrice che pubblica libri e  periodici specializzati, fra cui il britannico Bloomberg Money e l’italiano Bloomberg Investimenti.
Nel 2009 Bloomberg ha acquistato il periodico settimanale economico The Business Week da McGraw-Hill, al costo simbolico di un dollaro, ribattezzandolo Bloomberg Businessweek.

Bloomberg L.P. oggi è una multinazionale nel settore dei mass media con sede a New York e filiali in tutto il mondo. Nel corso degli anni Bloomberg è cresciuta creando un servizio mondiale di news, che comprende TV, agenzia stampa, radio, internet e pubblicazioni editoriali, con un fatturato stimato di 7,6 miliardi di dollari (nel 2011). Fornisce notizie a 350 quotidiani e periodici in tutto il mondo, inclusi The Economist, The New York Times e USA Today.
(Nella foto: Michael Bloomberg con Michelle Obama)

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Michele La Forgia & staff


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