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Giornalismo militante: la guerra dei vent’anni – ruby, ultimo atto

Creato il 13 maggio 2013 da Cannibal Kid
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GIORNALISMO MILITANTE: LA GUERRA DEI VENT’ANNI – RUBY, ULTIMO ATTOLa guerra dei vent’anni - Ruby, ultimo atto(inchiesta speciale, Italia 2013)
Condotto da: Andrea Pamparana
Giornalismo militante. Giornalismo di impegno sociale. Giornalismo barricadero, dalla parte dei più deboli e degli oppressi. È così che si è presentato La guerra dei vent’anni - Ruby, ultimo atto, speciale televisivo andato in onda ieri sera in prima serata su Canale 5 e condotto da Andrea Pamparana.
GIORNALISMO MILITANTE: LA GUERRA DEI VENT’ANNI – RUBY, ULTIMO ATTO
La prima cosa che balza all’occhio di questa memorabile pagina di informazione televisiva, è la forma della messa in scena. E messa in scena mi sembra l’espressione più adatta. La forma è molto simile, possiamo dire che scimmiotta quella di Servizio pubblico e più in generale dei servizi presenti nei programmi di Michele Santoro. Non che adesso il giornalismo d’inchiesta sia stato inventato da Santoro, però lo stile è quello lì, proprio quello di programmi che spesso propongono tesi agli antipodi rispetto all’assoluzione dell’unto del Signore qui magistralmente infiocchettata.
Comunque non soffermiamoci troppo sull’apparenza, perché ciò che conta di più in una inchiesta, quello che conta in un documento importante di questo tipo è il contenuto, il messaggio. Il messaggio che La guerra dei vent’anni eccetera vuole veicolare è strappalacrime. È il racconto disperato, ma non per questo privo di forza combattiva, della persecuzione da parte di una casta, di un gruppo di privilegiati, ovvero i magistrati, nei confronti di un povero, tenero, indifeso, piccolo (questo di sicuro) anziano signore. Un signore che ha fatto la Storia del nostro paese, che l’ha migliorato, l’ha reso più moderno e al passo coi tempi, che l’ha plasmato a sua immagine e somiglianza fin dall’instaurazione della sua egemonia cul-turale, cominciata negli anni ’80 con la conquista del duopolio televisivo in coabitazione con la Rai e a oggi mai terminata. Non è terminata, perché il Berlusconismo ogni volta che lo dai per spacciato, dopo qualche tempo si ripropone più forte e agguerrito che mai. Come un virus. Come uno dei ceppi più bastardi, credo sia questo il termine medico più indicato, di virus presenti sulla faccia della Terra.

GIORNALISMO MILITANTE: LA GUERRA DEI VENT’ANNI – RUBY, ULTIMO ATTO

"Sono indignato speciale con Pensieri Cannibali."

Si nota che l’inchiesta è molto sentita, in particolare da parte del conduttore, l’indignato speciale Andrea “Porompom pón, poropo, porompom pero, peró, poropo, porom pompero, peró, poropo, porompom pon” Pamparana. Si nota che ci tiene davvero tanto a tenere le chiappe salde sul suo posto di lavoro. Dopo tutto c’è crisi e, anche se non ci fosse crisi, se non sbarliccasse dei sederi, uno così ma chi lo prenderebbe a lavorare come giornalista?
Dopo tante pellicole, programmi tv, libri, giornali e riviste che se la prendono con il perseguitato Presidentissimo Silvio Berlusconi, finalmente ecco arrivare una voce fuori dal coro. Una voce contro, espressione di ribellione, democrazia e libertà. Abbiamo avuto i vari Il caimano, Videocracy, Draquila - L’Italia che trema e il recente Girlfriend in a Coma, un attacco al berlusconismo proveniente addirittura da quei comunisti del Regno Unito. Ora possiamo sentire anche “L’altra campana”, tanto per usare il titolo di un programma televisivo di Enzo Tortora, che a detta di Berlusconi è stato un perseguitato proprio come lui. Peccato solo che la figlia Gaia Tortora non sia molto d’accordo con un paragone del genere.
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La tesi difensiva proposta da quest’inchiesta è semplice: Berlusconi è innocente. Non importa quali sono le accuse che gli vengono rivolte, lui è innocente a prescindere, perché è una persona generosa e di buon cuore. Prova inconfutabile dell’assurdità delle accuse che gli vengono rivolte è una, una principale: Ruby Rubacuori ha affermato di non aver mai, ripeto mai, fatto sesso con Silvio Berlusconi. Nel corso dell’intervista presentata durante il programma, Ruby ci viene presentata come una bugiarda patologica, una che per tutta la sua vita non ha fatto altro che mentire e spararle davvero grosse. Lo ammette lei stessa. Però adesso è cambiata, è una persona diversa. Adesso è redenta. Grazie a Silvio che l’ha tirata fuori dalla miseria della sua precedente drammatica esistenza. Adesso è una persona del tutto sincera. Perché allora, quando dice che non ha mai fatto sesso con Silvio Berlusconi quando era ancora minorenne, non dovremmo crederle? Perché esistono persone tanto malvagie da non credere alla voce della verità, la voce di Ruby Rubacuori? Dio, come puoi permettere l'esistenza di tanta cattiveria? L’innocenza delle feste di Arcore e di Berlusconi è poi ulteriormente confermata dalle molte dichiarazioni che il programma di Pamparana ci fa ascoltare. Che poi tali dichiarazioni siano rilasciate da persone che sono state o sono attualmente ancora stipendiate dallo stesso Berlusconi oh, questa è una pura coincidenza. 

GIORNALISMO MILITANTE: LA GUERRA DEI VENT’ANNI – RUBY, ULTIMO ATTO

"Anche se tutti pensano il contrario, lo dico una volta per tutte:
non ho mai fatto sesso con Cannibal Kid."

La guerra dei vent’anni - Ruby, ultimo atto è allora un’inchiesta, come tutte le opere più controverse, destinata a dividere e a far discutere. Di certo è una visione che non lascia indifferenti. A seconda dell’umore e della predisposizione d’animo in cui lo si guarda può provocare sonore risate come nessuna commedia in circolazione sa fare, può apparire come la pellicola di fantascienza più clamorosa mai vista dai tempi della saga originale di Guerre stellari, può provocare una gran rabbia, oppure, se si è particolarmente suscettibili, può causare convulsioni, coma, nei casi più gravi anche morte cerebrale.
In ogni caso, era da tempi immemorabili che non vedevo un programma tanto appassionato nella difesa di una causa. Era forse dai tempi del cinema di propaganda fascista che non vedevo qualcosa di tanto appassionato nella difesa di una causa. A dirla tutta, ora che ci penso meglio, era giusto dai tempi dell’ultima edizione di Studio Aperto che non vedevo qualcosa di tanto appassionato nella difesa di una causa. Per la legge birbona, Berlusconi sarà colpevole?
A chi importa?
Per la televisione, per Mediaset, è innocente e, per milioni di italiani, questa è l’unica verità che conta. (voto -10/10)

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