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Giornalismo online: dei “peccati” mediatici dell’Annunziata e del coccodrillo giornalistico “sui generis” del TG5…

Creato il 21 marzo 2012 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali

Giornalismo online: dei “peccati” mediatici dell’Annunziata e del coccodrillo giornalistico “sui generis” del TG5…di Rina Brundu. Secondo il professor Aldo Grasso (per inciso lo stesso validissimo critico televisivo a cui Celentano diede del d********* dal palco di Sanremo) una delle ragioni che giustificano il calo di ascolti di RAI3 e di LA7 è la scomparsa dell’arci-nemico Silvio Berlusconi dalla scena politica. Concordo con questa valutazione: per certi versi è come la favola del lupo e dell’agnello senza il lupo (o senza l’agnello?), l’unica differenza è che i “personaggi” di Esopo tendevano a fare meno rumore.

Guardando allo status-quo infatti si potrebbe addirittura azzardare che il baccano prodotto è inversamente proporzionale alla tenuta degli ascolti. Valga per tutti il recente scontro mediatico, andato in onda proprio su RAI3, tra Francesco Rutelli – evidentemente ansioso di chiarificare che lui ha le “mani pulite” rispetto alle cose dell’infausto affaire-Lusi – e la giornalista Lucia Annunziata – evidentemente ansiosa di non farsi trattare un’altra volta (parole sue), pure lei, da d********* -, nel di lei programma “In mezz’ora”.

Diceva il grande Tonino Guerra che “In autunno, il rumore di una foglia che cade è assordante perché con lei precipita un anno”. Parafrasando questo suo aforisma si potrebbe forse dire che in Italia, il rumore di un tesoriere che ruba è assordante  perché con lui precipita un… sistema. Con la differenza che lo scompiglio prodotto – mentre precipita l’anno – dall’improbabile fuggi-fuggi delle altre foglie morte ai piedi di una qualsiasi  “quercia” di legno (cribbio, guarda dove ti possono portare date metafore senza volerlo!), è davvero nulla se comparato a quanto avviene ai piedi di una qualsiasi “quercia” politica, o suo ramo caduto, mentre precipita… un sistema. Appunto.

Favola per favola, aforisma per aforisma mi torna in mente pure quello che dice “Tra i due litiganti il terzo gode”. O meglio mi torna in mente il servizio mandato in onda pochi giorni fa dal TG5: una sorta di collage sui più recenti peccati-mediatici dell’Annunziata confezionato nell’aftermath della disgraziata querelle con l’ex leader de La Margherita. Quasi un “coccodrillo” giornalistico sui-generis. Nello specifico abbiamo potuto rivedere il momento in cui la rea Lucia ha fatto imbestialire il patron Silvio Berlusconi (che Canale5 stesse tentando di prendere due piccioni con una fava all’insegna dell’arcinoto motto faccio-notizia e difendo il padrone?), l’altro mitico istante in cui ha battibeccato con Tremonti et, dulcis in fundo, tutto ma proprio tutto su una delle sue più riuscite baruffe-chiozzotte con Santoro-Guzzanti. Come a dire dagli amici mi guardi Dio che dai nemici mi guardi io…

Giorni dopo mi sto ancora chiedendo: ma che cos’avrà fatto mai questa giornalista per meritare una così meditata “vendetta”? Di fatto, nel Paese del dagli-al-deficiente per nascondere le proprie magagne la domanda sorge comunque spontanea. Secondo Giovenale: dat veniam corvis, vexat censura columbas. Sarà vero?

Featured image, Francesco Rutelli e Lucia Annunziata.


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