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Giornalisti in Mugello? Impossibile!

Da Ilovemugello
Oggi vorrei raccontarvi una storia.
Stamattina sono stata ad una conferenza. Mi presento lì col mio taccuino e la mia penna BIC. A fianco c'è un giovane esponente del partito politico che organizza l'incontro; mi ci incollo e mi faccio presentare ad uno dei personaggi che interverranno.
In uno slancio di ottimismo gli chiedo un'intervista impossibile.
Il tizio mi rimbrodola tutta una serie di ovvietà che potrei benissimo leggere sul volantino.
Delusa, chiedo un approfondimento. Ottengo l'ennesima ovvietà.
Nel frattempo "il pezzo grosso del giornalismo mugellano" macina interviste chilometriche su un taccuino che si ingrossa a vista d'occhio. Piovono caffè e baci a profusione, pacche sulle spalle e strette di mano: io mi sento minuscola, invisibile, sola.
Un tizio mi invita ad una cena super partitica e super politica cui mai prenderò parte.
E' dura fare "la giornalista" in Mugello.
Nessuno ti prende sul serio se hai meno di 40 anni e non scrivi per un giornale con un nome.
Ma, allora, come posso diventare una giornalista?
Se tutto si riduce a una stretta di mano, a un caffè e a un'intervista piena di paroloni in realtà vuoti, come si può imparare il mestiere?

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