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Giornata della memoria

Creato il 27 gennaio 2015 da Destinazione Libri @destinazionelib

shoa 2Giornata della memoria, si parla di un argomento importante, ed anche se sembra lontano è un argomento di oggi, molto vicino a noi. Abbiamo chiesto ad una nostra scrittrice di parlarci di questo, lei che ha fondato una associazione, che tutti i giorni cerca di far arrivare la sua voce a tutti.

Chi meglio di lei poteva farlo, quindi ringraziamo  Sofia Domino.

Buona lettura..

Alessandra

SE QUESTO E’ UN UOMO – PRIMO LEVI (ESTRATTO)

Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.

Shoah.

Immagina di vivere durante la Seconda Guerra Mondiale, dove le bombe nascondono il rumore dei respiri, dove le lacrime sostituiscono i sorrisi, dove i bambini non sanno più che cosa significhi giocare.

Immagina di essere ebreo durante la Seconda Guerra Mondiale, nel momento in cui l’Italia è stata costretta a inginocchiarsi sotto il potere della svastica.

Immagina di essere uno zingaro, un omosessuale, un testimone di Geova, un portatore di handicap e di essere perseguitato dal nazismo.

Immagina di avere paura, tanta paura, ma di essere rassicurato perché sei insieme ai tuoi familiari, e dopotutto confidi nella fine della guerra. Anche se hai fame, anche se i muri tremano come fogli di giornale ogni volta che cadono le bombe…

Immagina di dover negare chi sei, pur di cercare di sopravvivere.

Ma poi, d’improvviso, loro arrivano comunque. Loro chi? Le SS. Cominciano i rastrellamenti e persone innocenti, bambini, genitori e anziani vengono portati via con la forza.

Ma portati dove?

Alcuni parlano di campi di lavoro. Ma sono davvero così terribili?

Immagina di essere un bambino. Ti trema il labbro perché le SS sono arrivate anche a casa tua, nonostante hai cercato di sparire, di diventare invisibile al resto del mondo. Ti caricano su un carro bestiame e ti portano lontano. Piangi vicino alla tua mamma, mentre il treno corre sui binari e il carro dondola ininterrottamente. Non ricevi niente da mangiare, e soprattutto non ricevi neanche una sola risposta alla domanda “Perché?”

I giorni passano e d’improvviso, dopo alcune soste, le SS aprono i portelloni del carro. Aria. La luna che brilla nella notte.

Freddo. freddo. freddo.

shoa
Sei arrivato. Il campo di concentramento in cui ti hanno portato si chiama Auschwitz – Birkenau.

Non sei più a casa tua, non ci sono i tuoi amici vicino a te. Solo i tuoi genitori.

Ti aggrappi con forza alla mano della mamma, ma un soldato ti afferra bruscamente e ti separa da lei. Tu scoppi a piangere. Vuoi la tua mamma, disperatamente.

Immagina di essere raggruppato in un angolo assieme ad altri bambini, tutti impauriti come te.

Ti guardi intorno con occhi grandi, spaventati, e ti ripeti che rivedrai la tua mamma e il tuo papà. Deve essere così.

Ci sono alcuni pastori tedeschi poco distanti, ringhiano con rabbia e hanno la bocca schiumosa. Il tuo papà sicuramente li avrebbe tenuti a bada, perché lui è il migliore papà del mondo. A proposito, chissà dov’è adesso.

Una SS indica il tuo gruppo, dividendo voi bambini in due parti. Chi va a destra, chi va a sinistra. Tu devi andare a sinistra. Non capisci più niente, sei stanco, affamato, assetato, non sai che giorno sia, che ore sono e che cosa ti succederà. Ma l’unica cosa importante è sapere che presto rivedrai i tuoi genitori, che tornerai a casa, e anche a scuola. Deve essere così. E anche gli altri bambini lo sperano quanto te.

shoa 3
Alcune ausiliari tedesche vi comunicano che andrete a fare una doccia. Rabbrividisci, non hai voglia di spogliarti, e poi non ti sei mai lavato senza la mamma. Pazienza, imparerai e poi racconterai alla mamma quanto sei stato bravo.

Vi spogliate tutti e poi vi rinchiudono in un locale. Ti guardi intorno pronto a lavarti. Che strano, però, in questo locale non c’è acqua.

Adesso puoi smettere d’immaginare, perché tutto questo per centinaia e centinaia di bambini innocenti, uccisi nelle camere a gas, non è stato frutto della fantasia.

- -

Sono Sofia Domino, scrittrice emergente ventisettenne. Sono sempre stata interessata al tema della Shoah, da bambina leggevo libri al riguardo, guardavo film, documentari e leggevo testimonianze su testimonianze. Il primo scritto che ho letto è stato Il Diario di Anne Frank. Ogni singola parola di quel Diario entrò nel mio cuore, aprendomi un altro mondo. Crescendo, la domanda “Perché?” ha continuato ad assillarmi. La prima volta che me la sono posta avevo sette anni, venti anni dopo non ha ancora trovato una risposta.

Il 27 gennaio 2014 ho pubblicato in e-book il libro “Quando dal cielo cadevano le stelle”, che racconta la storia di Lia, tredicenne romana, con l’unica colpa di essere ebrea durante il nazismo, e che sarà deportata ad Auschwitz con la sua famiglia dopo il rastrellamento del ghetto ebraico di Roma avvenuto il 16 ottobre 1943.

Ma volevo fare di più.

anna frank
Ecco che il 16 ottobre 2014, ho fondato l’associazione UN PONTE per ANNE FRANK, pienamente supportata da Buddy Elias (cugino di Anne Frank e ultimo membro della sua famiglia ancora in vita), da sopravvissuti alla Shoah e da fondatori nazionali e internazionali che condividono i nostri stessi ideali.

Attraverso viaggi (Treno della Memoria), iniziative, interviste, testimonianze esclusive, incontri scolastici e molto altro, c’impegniamo a non dimenticare la Shoah e a tramandare i messaggi di Anne Frank, simbolo della Shoah e della speranza. Grazie alla sua storia, inoltre, analizziamo le conseguenze causate dalla discriminazione, dai pregiudizi e dall’indifferenza.

Sfortunatamente gli olocausti, anche se più piccoli, fanno ancora parte del nostro mondo, della nostra realtà. Sta a noi combattere l’indifferenza a fare qualcosa per aiutare il prossimo.

Attraverso UN PONTE per ANNE FRANK promuoviamo la pace e l’educazione. Sosteniamo bambini che vivono in Paesi in via di sviluppo, e vittime di discriminazione e povertà, permettendo loro di ricevere almeno un pasto al giorno e di avere il diritto all’educazione. Inoltre, abbiamo avviato una raccolta di beni di prima necessità destinati ai bambini della Siria, e alle loro famiglie, vittime della guerra. Questi bambini non hanno alcuna colpa, ma sono nati dalla parte sbagliata del mondo.

Chi salva una vita, salva il mondo intero. (Talmud).

GIORNO DELLA MEMORIA

Il 27 gennaio commemoriamo le vittime dell’Olocausto. Quest’anno la commemorazione  è ancora più profonda, perché celebriamo il 70° anno da quando furono abbattuti i cancelli di Auschwitz.

Ad Auschwitz, uno dei più terribili campi di concentramento, è stata trovata una pietra anonima, dove con un chiodo un prigioniero ha lasciato scritto: “Chi mai saprà quello che mi è capitato qui?”

Anno dopo anno muoiono sempre più sopravvissuti all’Olocausto e le loro parole rischiano di perdersi nel vento.

Spetterà a noi, a ogni singolo cittadino, impegnarsi nel tramandare da generazione in generazione tali testimonianze, affinché nessuno dimentichi, affinché tutto ciò non si ripeta.

Affinché nessuno di noi sia più soltanto un numero.

“Per costruire un futuro bisogna conoscere il passato” disse Otto Frank, padre di Anne Frank, e credo che dovremo ascoltare le sue parole.

Sono numerose le iniziative che in questi giorni prenderanno luogo per non dimenticare la Shoah. Partecipiamo, attiviamoci e, soprattutto, riflettiamo su quello che è successo e su quanto siamo fortunati.

La mia associazione per il Giorno della Memoria lancerà la campagna on-line “IO NON DIMENTICO”, alla quale saranno legati viaggi, incontri, interviste esclusive e molto altro che si protrarranno nel corso di tutto il 2015. Affinché si ricordi sempre, e non solo per un giorno.

Grazie a tutti per non dimenticare.

“È un gran miracolo che io non abbia rinunciato a tutte le mie speranze perché esse sembrano assurde e inattuabili. Le conservo ancora, nonostante tutto, perché continuo a credere nell’intima bontà dell’uomo.” – Anne Frank.

Venite a trovarmi su:

www.unponteperannefrank.org

http://www.facebook.com/unponteperannefrank

Sofia Domino

 



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