Ovvio godere a pieno e valutare al ribasso un bene intangibile come la libertà nel quotidiano di un mondo occidentalizzato (il Nord del mondo?) perché l’uso continuo e scontato di un bene lo rende consumo, lo svaluta nella sua identità di bene.
La condizione Libertà è l’ossigeno che ci permette di essere ancora menti pensanti e critiche, nella sicurezza delle nostre dimore occidentali, nei nostri reading sotto casa o all’aperto in luoghi affollati di curiosi e bibliografi e amici che vengono anche a tenerci compagnia. Tutto è concesso, si è liberi.
Santa libertà, non la si invoca più perché è atea nel nostro respiro.
C’è un rischio nella perdita di questa santità: sciupare la memoria verso chi i versi li compone fra le sbarre, dietro muri e cancellate chiuse non per pene di violenza e di sopraffazione ma per delitti di richiesta libertà. Esilio, persecuzione, sbarre, sono echi lontanti per chi ascolta la liberta nelle valli tecnologiche e indipendenti del quotidiano.
Questo è un invito a non abbassare (mai) la memoria sulla libertà.
di Raùl Rivero Castaneda
poeta e giornalista indipendente cubano,
firmatario della”Lettera dei Dieci” e da allora censurato e perseguitato in patria.
Oggi vive a Madrid
RIMEDIO
La notte è una macchia quasi eterna.
Io distribuisco tutta
la solitudine del mondo.
Mi salvo
facendo un cigno d’ombra sulla parete
e raccontandogli la vita di Rubèn Darìo.
Subito dopo il poeta ci regale
un’alba d’oro.
http://poesia.blog.rainews24.it/2012/03/21/giornata-mondiale-contro-il-razzismo-le-poesie-dei-lettori