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Giovanardi, l'Ikea e i talebani del bunga bunga.

Creato il 24 aprile 2011 da Stifler84
Giovanardi, l'Ikea e i talebani del bunga bunga.
Ci mancava solo l'infelice uscita di Giovanardi a rompere le uova di pasqua. Ammettiamolo, ci voleva; ne avevamo fin troppo delle solite polemiche, del bunga bunga, della guerra in Libia, dei processi a Berlusconi e delle riforme costituzionali. Ci voleva qualche novità, ci voleva Giovanardi, come se la politica italiana non fosse già abbastanza comica. Un diversivo che fa sorridere, ma anche rabbrividire. Rabbrividire perché sembriamo diretti sempre più verso uno stato fondamentalista, uno stato che vuole occuparsi di tutto, uno stato che vuole mettere le mani sulle scelte di vita e sulle campagne pubblicitarie. Avanti così e finiremo certamente con una classe governante che ci dice come vestire, quali siti internet visitare e quali no, quali spettacoli teatrali produrre, quali programmi televisivi vedere. Probabilmente quest'ultimo punto è stato già da tempo assorbito dal governo, il cui leader è anche proprietario di tre canali (i tre canali mediaset), ne influenza altri due(Rai1 e Ra2) e vorrebbe avere il veto sulla programmazione degli altri due (Rai3 e La7). Se non si conformano sono sovversivi e comunisti; così come sono sovversivi e comunisti i giudici che non si conformano all'imputato, così come sono sovversivi e comunisti i docenti, i giornalisti e tutti quelli che esprimono una opinione difforme dal capo. Questo stesso post è senz'altro sovversivo e comunista stando alle manie persecutorie e assolutistiche di cui è affetto il capo. Ma capo di chi? Capo e capi delle proprie turbe psichiche, dei propri fantasmi, capo e capi, ahinoi, delle vite di milioni di cittadini che, per quanto libere possano essere le loro scelte, sono costretti a subirne i decreti.
Ora che Giovanardi ha fatto indegistione di cioccolato e si è sfogato con la campagna dell'Ikea, come dicevamo, viene da sorridere e rabbrividire. Si sorride perché in fondo fanno tenerezza quei capi in preda a timori atroci di vedere una società "malata" realizzarsi a partire da quel libero mercato di cui loro (dicono) essere i promotori. Ciò che c'è veramente di malato in una società però sono le paure. Quelle sì che sono avvisaglie di sintomi gravi. Paura di che? Di una mano stretta, di un bacio o una carezza tra due uomini? Paura che due uomini possano, in barba allo stato talebano, comprare dei mobili, una libreria e un letto? E sullo stesso letto fare l'amore? Oh sì, l'amore, il sesso, uomo a uomo. Oh cielo, orrore anticostituzionale! E quale costituzione? Quella che ogni giorno si cerca di cambiare per i propri comodi, ma che sempre per i propri comodi viene sbandierata in difesa della famiglia naturale? Sbandierata e pure male, visto che la costituzione Italiana non dice allo stato di riconoscere soltanto quella famiglia naturale fondata sul matrimonio, ma semplicemente suggerisce (e dico suggerisce visto che oggi come oggi il rispetto della costituzione è un optional) alla repubblica di riconoscerne i diritti. Interpretazione dolosa o distratta? Diciamo intenzionalmente adattata alla propria idea; idea che, come in tutti gli stati talebani e fondamentalisti, si vuole estendere agli individui. Un individuo governa, ha un'idea di vita e tale idea deve essere presa come modello dai restanti sessanta milioni di individui: tanti saluti alla libertà, all'individualismo, alle libere scelte, a se stessi. La libertà del governo del bunga bunga è la libertà che fa vincere le elezioni e fa applaudire ai comizi: non c'è altra libertà in questo governo. Qualunque tentativo di influenzare le libere scelte degli individui - o come in questo caso quelle pubblicitarie di una azienda privata - è un attentato alla libertà, è un imporre una volontà dall'alto: e cos'è una volontà imposta se non una privazione di libertà?
Articoli consigliati su questo argomento:
La morale del governo al tempo del bunga-bunga (SiciliaInformazioni.it)
Buona Pasqua, collega Giovanardi (ilfattoquotidiano.it)

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