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Giovani guardano a Google-Youtube ma resiste ancora la tv

Creato il 24 maggio 2013 da Digitalsat

Giovani guardano a Google-Youtube ma resiste ancora la tvI giovani non sono affatto disinteressati nè lontani dal mondo dell'informazione, ne riconoscono l'importanza e la rilevanza. Rispetto alle passate generazioni cambia però radicalmente il modo di tenersi informati: il consumo è diventato «prensile», dinamico e variegato, composto dall'accesso spesso contemporaneo a tanti media. È quanto emerge dall'indagine 'Giovani e informazione - 2013', realizzata dall'Osservatorio Permanente Giovani-Editori in collaborazione con Gfk-Eurisko. I dati sono stati diffusi in occasione del convegno 'Crescere tra le righe' a Borgo La Bagnaia in provincia di Siena.

Per l'88% dei giovani intervistati è un dovere essere informati. Di base i media 'elettronicì vincono su quelli cartacei. La televisione è il medium di elezione: il 96% dei ragazzi utilizza i telegiornali per informarsi e l'87% dichiara di guardarli più volte la settimana. Sono molti coloro che ricorrono anche a programmi di approfondimento (85%). Il web rappresenta la seconda fonte di informazione più utilizzata (88%): il 60% degli intervistati dichiara di ricercare informazioni sui vari siti più di una volta a settimana.

Carta stampata e radio sono i due canali informativi meno presenti: solo il 37% ricorre al quotidiano almeno una volta la settimana, il 23% alle riviste settimanali. Rispetto a un paio di anni fa si registrano incrementi importanti per le fonti online: +6% per la ricerca in rete e +18 per i quotidiani online, mentre la tv è sostanzialmente stabile. Ed in prospettiva Internet supera decisamente la tv. Nel futuro l'88% dei ragazzi pensa che utilizzerà YouTube, l'80% Facebook, il 76% i motori di ricerca, il 65% le applicazioni per gli smartphone, solo il 60% le emittenti tv e il 46% i quotidiani cartacei. Quanto all'affidabilità, per gli studenti, in testa ci sono i siti dei giornali, poi i quotidiani cartacei, quindi i motori di ricerca.

Più in basso tv e social network. Google, Wikipedia e YouTube sono i siti ritenuti più attendibili, seguiti da Corriere.it e Mtv.it. Altro elemento caratterizzante le nuove generazioni è l'immersione nei social network. Il 91% degli studenti ha almeno un profilo, ma cresce il numero di chi ne ha più di uno (sono il 30%). Il 37% passa sui social più di un'ora al giorno, praticamente l'intero tempo di permanenza su Internet.

Tuttavia non c'è solo entusiasmo: i ragazzi avvertono anche il «lato più oscuro» di questo mondo, non celando un senso nostalgico della semplicità dei rapporti umani nello stato ante-social. La ricerca ha anche esaminato gli effetti che l'iniziativa 'Il quotidiano in classe' ha generato sui giovani. Il progetto, a distanza di 13 anni dalla nascita, continua a crescere e ha coinvolto nel 2012-2013 oltre 2 milioni di studenti e 44 mila insegnanti. Secondo l'indagine, i partecipanti hanno una maggiore assiduità d'uso di tutte le fonti, riabilitando in particolare la funzione informativa della stampa.

«Gli attori principali del progetto, gli insegnanti e gli studenti - ha spiegato il presidente onorario di Eurisko Remo Lucchi - si aspettano che l'iniziativa prosegua nei prossimi anni ed è ormai percepita come se fosse a tutti gli effetti una materia inserita nel programma. Su una scala da 1 a 5, il livello medio di interesse verso Il Quotidiano in Classe è di 4.01 per gli studenti e 4.39 per gli insegnanti».


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