Inizia il ciclo di interviste dal Titolo: Giovani&Politica. La Generazione X si appresta a diventare la nuova classe dirigente del futuro. Intervista esclusiva a Ylenia Citino, laureata LUISS, Presidente di Zoon Politikon, giovane promessa del PDL. Segni particolari: Non solo bella!
Ylenia Citino
Nome?
Ylenia Citino.
Quanti anni hai?
23.
Da quanto tempo ti sei avvicinata alla politica?
Da quando avevo 16 anni.
Cosa fai di preciso? Cos’è Zoon Politikon?
Ho fondato un club della Libertà, chiamandolo Zoon Politikon in ossequio ad Aristotele, che predicava che l’unica caratteristica che distingue l’uomo dagli animali è la politica. Il club si muove all’interno del PDL laddove il mio scopo principale è quello di tentare di coinvolgere il più possibile la nostra gioventù distratta nelle vicende istituzionali italiane.
Cosa ti affascina della politica italiana?
Il fatto che degli uomini, rappresentativi della volontà del popolo, tentino ogni giorno di cercare la via migliore per la crescita della Nazione.
Perchè un ragazzo di vent’anni dovrebbe credere e avvicinarsi alla politica?
Perché la politica permea ogni cosa del quotidiano, parte dal basso per toccare i massimi livelli delle relazioni internazionali. Proprio i ragazzi dovrebbero essere gli interlocutori principali, in quanto generazione che costituirà la futura governance. Ma per porsi come interlocutori i giovani non possono prescindere dalla conoscenza dell’attualità e, altresì, del nostro passato. A questo servono, del resto, i movimenti giovanili dei partiti: non indottrinamento ma creazione di un vissuto politico comune.
Nel nostro amato Paese cosa elimineresti e cosa incentiveresti?
Eliminerei tutti i meccanismi clientelari e nepotistici che impediscono alle persone meritevoli e preparate di sbarcare il lunario. Eliminerei tutti i favoritismi che contraddistinguono la cultura italiana in tutta Europa e gli scambi di voto, che creano pesanti distorsioni nel cuore del meccanismo rappresentativo, impedendo che in Parlamento possano aver voce le reali componenti della società. Incentiverei certi meccanismi virtuosi che, oggi, non possono avere successo, come certe imprese del Made in Italy piene di potenzialità ma non in grado di concorrere con i competitors. Incentiverei la formazione universitaria e specializzata, gli scambi con l’estero, l’associazionismo in tutte le forme e la cultura. Si potrebbe fare un lunghissimo elenco delle potenzialità inespresse del nostro Paese, le quali richiederebbero interventi strutturali complessissimi e, purtroppo, ancora non fattibili.
Qual è secondo te il “cancro” della politica italiana?
La mafia, che si insinua in ogni meandro della politica incancrenendola. Combattere la mafia significherebbe entrare in una nuova era, sganciare l’Italia dai retaggi del passato e creare un percorso nuovo. Ma anche questa, ahimè, è un’utopia.
Secondo te c’è meritocrazia in italia?
Rispondere negativamente sarebbe un eufemismo. purtroppo i profondi intrecci relazionali e personali rendono poco limpidi i meccanismi in base a cui certe persone rivestono certe cariche. Talvolta, le scelte vengono giustificate su base fiduciaria. Altre volte, però, emergono in tutto il loro squallore le deficienze derivanti dalla mancata competenza di alcuni personaggi. e dunque, anche stavolta, la meritocrazia è un ideale a cui tendere. E se c’è la “spintarella” è meglio solo per chi ce l’ha.
Pensi che la nostra generazione sia, come l’hanno definita “pigra” e timorosa del cambiamento?
La nostra generazione vive una sorta di complesso di inferiorità, nel costante paragone con i genitori sessantottini. Di certo, però, pigri non siamo. Viviamo nel costante cambiamento, bombardati come siamo dalle rivoluzioni quasi giornaliere del mondo informatico. Nel giro di un paio d’anni ci siamo perfettamente adattati ad un nuovo modello di relazioni basato sui social network. Perché non dovremmo essere stimolati da nuovi cambiamenti? Direi che lo siamo.
Nonostante gli scandali, qual è la forza di Berlusconi?
La forza di Berlusconi sta nella sua potente capacità comunicativa, nell’abilità di rendere l’Italia un soggetto che conta all’interno dell’arena internazionale, di seguire politiche estere di affinità con i propri alleati tradizionali ma di mostrarsi aperti al dialogo con nuovi interlocutori. L’Italia ha bisogno di una rete di alleanze solida, soprattutto per l’importante questione dell’approvvigionamento energetico, dunque onori a Berlusconi.
E quali errori ha commesso secondo te?
Gli errori sono stati più nell’ambito della politica interna. Quantunque il gradimento popolare non sia stato scalfito dai massicci attacchi denigratori dell’opposizione, forse il più grande errore è stato quello di concentrarsi a smentire le accuse e a cercare di far cadere in errore la sinistra piuttosto che far tacere le prime pagine dei giornali inaugurando nuove politiche di sviluppo. Solo adesso che è terminato il trambusto elettorale, finalmente il governo sta governando. E ne attendiamo ottimisti i risultati.
Esiste un’opposizione in italia? Se no, perchè?
Esistono tante opposizioni, ma sono talmente frammentate da non poter adempiere alle tipiche funzioni costruttive di una vera opposizione. I dissidi interni alle sinistre o ai partiti-bandieruole impediscono di trovare quel collante interno che riuscirebbe a “unificare” le opposizioni. Non parlo solo di mancanza di coerenza ideologica ma, ciò che è maggiormente importante, della mancanza di una figura carismatica in grado di acquisire e tenere le redini della leadership.
Resterai in Italia o, come suggerito dal direttore generale della Luiss Pierluigi Celli, emigrerai all’estero come molte giovani e talentuose menti italiane?
Andare a vivere all’estero può essere un’ottima palestra di vita, per riportare in patria i valori e le esperienze acquisite. Andare via, invece, con la prospettiva del non ritorno è un’alternativa del proprio futuro in un’ottica forse eccessivamente egoistica. Scappare con il chiodo fisso che “tanto in Italia le cose non miglioreranno mai” è solo un atteggiamento disilluso e attendista che non porta a nessun miglioramento.
Come ti vedi tra vent’anni? sposata con figli?
Non saprei. Sicuramente, mi vedo piena di ottimismo e di voglia di lottare per tentare di avvicinarmi, con gradualità e passione, alle tante chimere che ho menzionato.
Ultimissima domanda. Voci di corridoio insinuano che in Italia, specialmente nel tuo partito, essere belle aiuta; e spesso la bellezza non coincide con una adeguata competenza. Ma questo non è certo il tuo caso. Che cosa ne pensi?
Posso dire che essere una donna gradevole di modi e di presenza a volte è più un ostacolo che un lasciapassare. Il genere femminile è spesso diffidente nei tuoi confronti e quello maschile non ti ritiene a volte un interlocutore suo pari. Dare la prova di essere diversi rispetto allo stereotipo di donna “bella e stupida” richiede il doppio degli sforzi. Ma si tratta, comunque, di luoghi comuni che, spero, possano in futuro essere sconfessati dalle esperienze personali.
Grazie Ylenia e in bocca al lupo!
COMMENTI (2)
Inviato il 26 novembre a 16:51
purtroppo non posso che confermare quanto indicato da chi mi ha preceduto. Ragazza molto carina,decisamente attratta dal lato "oscuro" della politica, assolutamente senza alcuna conoscenza del mondo politioc e sociale che la circonsda....và bene come soprammobile alle feste di partito o come fotografa ai seminari ma non ha niente a che fare ocn il mondo di chi fà politica con passione e serietà. Forse per questo sarà ministro un giorno
Inviato il 16 agosto a 23:12
ho conosciuto questa ragazza personalmente e vi posso dire che nel pdl onestamente ci sono menti migliori...non aveva nessuna conoscenza storica..confondeva israele con la palestina..non distingueva bene nemmeno il mondo ebraico da quello cattolico...vi invito a fargli un paio di domande..un pò di cultura spicciola...dopodichè..per il bene del pdl sarebbe il caso che torni a fare l'aspirante attricetta!