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Gisella Floreanini : instancabile partigiana e primo Ministro donna.

Da Bambolediavole @BamboleDiavole

Gisella Floreanini  nasce a Milano il 3 aprile del 1906.

A 4 anni perde la mamma e viene cresciuta dal papà, un uomo dagli ideali  laico-progressisti

Appassionata di musica si diplomò al conservatorio ed insegnò per alcuni anni.

Cresciuta con gli stessi ideali del papà fu attiva con costanza nell’antifascismo sin dal 1929, quando per molti non era ben chiaro cosa si nascondesse dietro il movimento fascista, con il nome di battaglia : Amelia Valli.

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Le tappe fondamentali della sua formazione furono i primi contatti con “Giustizia e libertà” e con il Centro socialista Italiano a cui seguì l’adesione ai Gruppi socialisti dell’emigrazione svizzera;  si iscrisse infatti nel 1934 al movimento Giustizia e Libertà e nel 1936 entrò nel Psi.

Per due anni diffuse stampa clandestina e raccogliendo anche aiuti per sostenere le famiglie dei perseguitati politici; poi finì nel mirino dell’Ovra e fu costretta ad emigrare clandestinamente in Svizzera.

Per quattro anni fu responsabile della sezione socialista italiana di Ginevra.

È nella Confederazione che Gisella si avvicina ai comunisti italiani, passando nelle sue file nel 1942. L’anno successivo, subito dopo dopo l’8settembre data dell’armistizio promulgato da Badoglio torna in Italia.

Prima coopera con Eugenio Curiel e poi svolge compiti di collegamento tra le formazioni partigiane e la Svizzera. Qui è arrestata nel giugno del 1944. Tre mesi dopo, scarcerata, raggiunse i partigiani in Val d’Ossola dove visse da protagonista la stagione più importante della sua vita.

Fu infatti la prima donna in Italia, tra le tante che parteciparono alla Resistenza, a ricoprire un incarico governativo nella piccola  “Repubblica partigiana” dell’Ossola tra il settembre e l’ottobre 1944.

Gisella, venne nominata ministra dell’assistenza sociale nella Libera Repubblica della Val d’Ossola

« ”La Repubblica dell’ Ossola è la sola che abbia immesso una donna nella Giunta provvisoria di governo: a me sembra sia un fatto di tale novità e originalità in Italia che deve essere approfondito nel suo significato perché alcuni governi ora mi chiedono la ragione perché sia avvenuto solo nell’Ossola, perché in nessun’altra della Zone libere? E ce ne furono di straordinarie, in cui militari ed i politici costruirono governi nuovi, popolari; ma le donne non ci furono in nessuna, anche se le donne erano una componente essenziale della Resistenza. Fu questa già una prova di una maturità democratica della Repubblica ossolana; essa sta ad indicare sia il peso che ha avuto il lavoro che le donne svolgevano, sia la maturità politica degli uomini della Giunta e proprio perché i Commissari al governo dell’Ossola portavano avanti un’Italia che pochi pensavano che così sarebbe stata. È l’Italia anche delle donne. È l’Italia del voto alle donne, del riconoscimento dei loro diritti politici, sociali, civili. [...]. Una donna che non fosse una regina, una principessa, una badessa, è diventata dirigente di governo!” »

Responsabile dei “Gruppi di difesa della donna” venne chiamata all’incarico di Commissario all’assistenza e ai rapporti con le organizzazioni di massa nel Governo Provvisorio costituitosi nel capoluogo ossolano, le furono assegnati incarichi negli istituti contro gli infortuni, delle organizzazioni assistenziali e culturali dei lavoratori.

Floreanini primo piano

Dopo un’epica ed estenuante marcia, raggiunse  le formazioni garibaldine della Valsesia e con esse, tra il dicembre 1944 e l’aprile del ‘45 continuò la lotta. Proprio in quel periodo venne inviata a Novara come Presidente del Comitato per l’Organizzazione delle Donne e qualche mese dopo fu nominata Presidente del CLN provinciale e in tale veste trattò la resa dei nazifascisti nei giorni dell’insurrezione.

Alla fine del conflitto, nel 1946 fu nominata componente la Consulta Nazionale e, successivamente, venne eletta deputata al Parlamento per il collegio di Novara-Torino-Vercelli, sia nel 1948 che nel 1953.

Nel 1958 non si ricandidò, ma continuò la sua azione politica come membro della Federazione del Pci di Novara e come consigliera comunale sia a Novara  che a Domodossola.Dal 1959 al 1963 fu membro della segreteria della Federazione Internazionale della Donna a Berlino e nel 1965 divenne dirigente dell’Udi e dell’Anpi. Dal 1963 al 1968 è stata anche consigliera comunale a Milano.Non smise mai di lottare e impegnarsi per i diritti delle donne fu infatti dirigente dell’Unione Donne Italiane, dal 1962 al 1972. Fu anche consigliere comunale, sempre tra le file del Partito Comunista Italiano, a Domodossola e a Milano.OLYMPUS DIGITAL CAMERAGisella Floreanini morì improvvisamente , per arresto cardiaco il 30 maggio 1993. Per sua espressa volontà è stata sepolta nel cimitero di Domodossola.. Il funerale si tenne il 1 giugno 1993 a Domodossola, davanti al Palazzo del Comune, alla presenza del presidente nazionale dell’ Anpi Arrigo Boldrini.Fonti : qui , qui , qui , qui Immagini : qui  qui

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