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Glenn Branca: le chitarre oltre, quarta parte

Creato il 24 marzo 2011 da Empedocle70
Glenn Branca: le chitarre oltre, quarta parte
La band di "Ascension" (99 Records, 1981) è un sestetto per quattro chitarre elettriche, basso e batteria. Oltre al leader, l'unico elemento di continuità con line-up precedente è il batterista Stephen Wischerth. Per quanto riguarda il ruolo di chitarrista i nuovi arruolati sono invece il texano Ned Sublette (forgiatore di strampalati motivi western-sudamericani con la sua Sublette Band e collaboratore di John Cage, Peter Gordon, LaMonte Young), il noto Lee Ranaldo (che aveva già avuto modo di suonare con Branca nelle formazioni dirette da Rbys Chatam) e il talentuoso David Rosenbloom (all'epoca membro dei Chinese Puzzle, un trio di musica strumentale che comprendeva anche David Hofstra e John Mernit), mentre al basso troviamo qui Jeffrey Glenn. "Ascension" (ristampato anch' esso dalla Acute nel 2003 resta per molti l'album capolavoro di Glenn Branca e al tempo stesso si colloca tra le massime espressioni del rock colto e sperimentale anni Ottanta (fermo restando gli strascichi e le influenze che da esso discendono e ancora riecheggiano nell' attuale panorama della musica alternativa). Preso da cima a fondo rivela una dinamicità timbrica e armonica stupefacente, risultato di una scrittura per sovratoni che si combina efficacemente ad una dissonanza mantrica prodotta da un' atipica e personale accordatura delle chitarre. L’iniziale Lesson No.2 propone in cinque minuti due temi differenti: uno all'insegna di una sincopata cadenza funky dettata dal basso, l'altro intriso di fendenti chitarristici prodotti ad intervalli sempre più ravvicinati. The Speetacular Cornrnodity dura una dozzina di minuti, il suo è un carosello di noise lancinante che raccoglie in un unico epicentro i riff sovrapposti e le note sciorinate singolarmente da ogni chitarra. L’atmosfera si fa oscura e opprimente, una patina di thrilling avvolge il tam tam percussivo che accompagna la vertigine del ritmo fino al termine del brano. All'intricato e contundente incastro chitarristico di Structure risponde il solenne e reiterato motivo wagneriano di Light Field (In Consonance) mentre The Ascension possiede il pathos tipico del minimalismo, sebbene Branca ne trasformi il lessico trasformandolo in un buco nero sonoro fatto armonici e sovratoni adagiati su un fondale saturo di volumi, qualcosa che nell'insieme rasenta la sacralità e l'imponenza divina. L‘interesse di Branca per discipline artistiche quali cinema, letteratura, teatro e danza lo portano a collaborare con la coreografa e regista Twyla Tharp per la realizzazione delle musiche del balletto "Bad Smells". John Giorno, uno maggiori esponenti della poesia trasgressiva della Beat Generation invita Branca a includere Bad Smells nell'album "Who You Are Staring At?" pubblicato nel 1982 sulla sua etichetta Giorno Poetry Systems, un disco fatto di parole e musica che si aggiungeva a progetti simili realizzati dal poeta insieme ad artisti e musicisti di grido quali Allen Ginsberg, William Burroughs, John Cage, Frank Zappa, Patty Smith, Laurie Anderson e Philip Glass.
continua domaniLa fase sinfonica della produzione discografica di Glenn Branca è inaugurata da "Symphony No. 1 TonaI Plexus" (Roir, 1982), registrata dal vivo nel luglio del 1981 presso il Performing Garage di New York con un organico di sedici musicisti. Strutturata in quattro movimenti, l'opera è stavolta rigorosamente legata alla notazione scritta, dato che Branca inizia a considerare e a dirigere il suo ensemble come una vera orchestra di classica contemporanea. Più che altro il tono fanfaresco, tribaletnico e contrappustico delle quattro composizioni lascerebbe anche pensare ad accostamenti con le produzioni di jazz orchestrale messe in atto nel campo della libera improvvisata, anche perché compaiono, quasi a sorpresa, strumenti a fiato quali sassofono, tromba, corno francese, insieme a doppie tastiere e percussioni. Musicista ma ora più che mai anche compositore e direttore nell'accezione vera di entrambi i termini, Branca organizza e accorda puntigliosamente la sezione delle chitarre (quantificabili nel numero di nove, senza contare le bowed e le steelguitar) in chiave di soprano, tenore, basso e baritono. Nel gruppo dei chitarristi c'è da segnalare sia la presenza dei due Sonic Youth, Lee Ranaldo e Thurston Moore, sia quella di Barbara Ess, richiamata da Branca sulla base degli esperimenti sonori effettuati insieme negli Static. Il primo e il terzo movimento si distinguono basilarmente per il tema progressivamente ascensionale, dissonante e lisergico impostato su accordi in 'mi maggiore'.

Il secondo stringe il cerchio intorno a un'armonia squisitamente minimale, animata da un gran numero di artifizi percussivi e tonalità folkloristiche orientali. Il quarto movimento è invece pervaso da uno spirito assatanato e delirante, introdotto da una linea melodica che sembra aggiornare in modo irrazionale quella di You Got Me degli Static. Sono però pochi attimi che svelano un campo minato disseminato di ferali trovate rumoristico-tribali e incandescenti vampate free-jazz-rock attizzate da soffi di trombe e monocordi riff chitarristici generati in maniera concentrica e avvolgente, agghiaccianti e insostenibili come quelli che riproporranno nel medesimo periodo gli Swans dell'album "Cop".
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