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Gli amanti passeggeri

Creato il 23 marzo 2013 da Kelvin
(Los amantes pasajeros)
di Pedro Almodòvar (Spagna, 2013)
con Javier Camara, Raul Arevalo, Carlos Areces, Cecilia Roth, Hugo Silva, Lola Duenas, Antonio De La Torre, Jose Luis Torrijo, Miguel Silvestre, Laja Martì
VOTO: **/5
GLI AMANTI PASSEGGERITutto sa di vecchio nell'ultimo film di Pedro Almodòvar, a cominciare dai titoli di testa in rigoroso stile anni '80: dopo il clamoroso flop commerciale del coraggioso e disturbante La pelle che abito, è evidente e comprensibile il desiderio di Don Pedro di tornare ad atmosfere a lui più congeniali, a quella commedia surreale, strampalata e liberatoria degli esordi che tanta fortuna gli avrebbe riservato negli anni a venire. Il problema però è che i tempi sono cambiati, così come i gusti e le aspettative del pubblico: e non è detto che ciò che andava bene trent'anni fa sia ancora garanzia di successo, specie se riproponi stancamente un repertorio ormai fin troppo consolidato, che davvero non riesce a sorprendere più nessuno...
L'impressione che si ha vedendo Gli amanti passeggeri è di un film arrivato fuori tempo massimo, sospeso tra nostalgia e incredulità, dove è soprattutto la noia a farla da padrone. Almodòvar usa la tecnica del 'teatro da camera' per propinarci una specie di reality-show tutto ambientato dentro un aereo in avaria che sta cercando disperatamente un aeroporto dove atterrare. La metafora con la Spagna di oggi, colpita inesorabilmente dalla crisi economica, è facile e scontata: la Spagna è proprio come quell'aereo alla deriva, che gira su se stesso senza riuscire a trovare una pista d'emergenza, e dove la fascia più debole della popolazione è ormai anestetizzata e fuori dai giochi, esattamente come i passeggeri di seconda classe, addormentati con un sedativo e ignari del loro destino.
GLI AMANTI PASSEGGERIGli unici consapevoli della gravità della situazione sono i viaggiatori della business-class, dove troviamo esponenti di varia umanità: una quarantenne sensitiva e ancora vergine, una ex-pornostar, un sicario di professione, una coattissima coppia in luna di miele, un uomo d'affari corrotto, un attore di mezza tacca donnaiolo e libertino. Aggiungete il personale di servizio tutto al maschile e ovviamente omosessuale (potevano mancare i gay in un film di Almodòvar?), il pilota bisex e padre di famiglia, il suo assistente fieramente etero (ma sarà poi vero?) e il campionario è completo... tra quei sedili c'è tutta la società moderna, troppo inetta per rimboccarsi le maniche e capace solo di sballarsi e lasciarsi andare ai piaceri del sesso...
Così, tra steward che ballano I'm so excited, amplessi in toilette, un po' di sano sesso orale, con mescalina e tequila a fiumi per obnubilare la mente, il film riesce a stiracchiarsi per novanta faticosissimi minuti, nei quali non si fa altro che rimpiangere tutta la 'follia' eversiva e geniale dell'Almodovar prima maniera, della quale davvero non rimane più traccia. La trasgressione ha lasciato spazio alla trivialità, al pessimo gusto, a dialoghi volgari e imbarazzanti che riescono solo ad allontanare l'attenzione di chi guarda.
GLI AMANTI PASSEGGERI
Un brutto passo indietro per la carriera di Almodòvar, incapace di svolgere un compitino facile facile e non riuscendo a farci ridere nemmeno una volta: perfino la sitcom televisiva Piloti, con Bertolino e Max Tortora, era più divertente di questa pellicola banalotta, scurrile e senza spina dorsale, nella quale si salvano solo gli attori che interpretano i passeggeri, bravi e poco conosciuti, molti dei quali veri afcionados del regista. Patetico invece il prologo iniziale con Banderas e la Cruz, malati di presenzialismo e quasi irritanti nella loro insignificanza.

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