Gli amanti passeggeri di P. Almodovar

L’ironia è da sempre stata una costante dell’arte di Pedro Almodóvar. E anche se nell’ultimo decennio il suo cinema ha virato verso atmosfere più cupe e costruzioni narrative da melodramma classico, l’umorismo non è mai mancato nelle sue opere, a volte espresso con battute fulminanti, altre con personaggi quasi grotteschi, altre ancora con situazioni alquanto bizzarre. Ma la commedia, quella pura, era una strada che Almodóvar non intraprendeva dal 1988, anno in cui realizzò il film che forse ha lanciato con più prepotenza il suo immenso talento artistico nel mondo, quel Donne sull’orlo di una crisi di nervi che ha segnato indelebilmente la sua filmografia e ha espresso i punti cardine del suo stile. A distanza di venticinque anni e dopo film quali La mala educaciòn, Parla con lei, Volver, Gli abbracci spezzati e La piel que habito, il cineasta iberico torna a sorprenderci riscoprendo lo spirito che animava quella pellicola. Via le lacrime, i rimorsi, i sospetti, i dolori, i lutti, la violenza. Con Gli amanti passeggeri (Los amantes pasajeros), questo il titolo della sua ultima fatica, si torna alle risate intelligenti, ai dialoghi imprevedibili, alla vivisezione verbale di tabù sociali, alla leggerezza mai banale dei suoi inizi. Almodóvar si rimmerge nella commedia e lo fa a modo suo. Un aereo, un volo da Madrid verso città del Messico, un personale di bordo a dir poco vivace, un gruppo strampalato ed eterogeneo di passeggeri. Questi gli elementi narrativi del film numero 19 di Pedro Almodóvar. “Una commedia fresca e sfrontata” – come l’ha definita il produttore esecutivo Agustìn Almodóvar, fratello del regista – in cui i personaggi si ritrovano ad affrontare un grave pericolo durante il viaggio e iniziano così ad aprirsi in un turbine di confessioni senza peli sulla lingua. Il mondo è fuori e loro si ritrovano tra sconosciuti ad affrontare e raccontare le loro angosce e le loro paure.
Con questa esilarante pellicola, costruita interamente su dialoghi e personaggi e ambientata quasi completamente nello spazio chiuso di un aereo, il regista vincitore di due premi Oscar (miglior film straniero per Tutto su mia madre, miglior sceneggiatura per Parla con lei), attraverso un racconto di evidente impostazione teatrale, esalta la sua comicità irriverente confermando la sua passione e il suo talento sia nella scrittura sia nella regia, soprattutto nella direzione degli attori, che quando si trovano sotto la sua direzione riescono a regalare performance incredibili. Prova di quest’ultima constatazione ne è la completa fiducia e l’affetto che molti interpreti nutrono smisuratamente verso il regista di Carne Tremula. Attori che appena richiamati dal regista spagnolo non ci pensano neanche un secondo prima di accettare il ruolo da lui offerto. Ne Gli amanti passeggeri ritroviamo così moltissimi attori iberici che negli anni hanno segnato il cinema almodovariano: Cecilia Roth (Pepi, Luci, Bom e le altre ragazze del mucchio, Tutto su mia madre, Parla con lei), Javier Camara (La mala educaciòn), Blanca Suares (La pelle che abito), Lola Dueñas (Volver, Gli abbracci spezzati). E accanto a loro nuovi divi dello star system spagnolo come Hugo Silva e Carlos Areces e le grandi stelle internazionali Penelope Cruz, Antonio Banderas e Paz Vega, veri attori feticcio di Almodóvar che si sono prestati per brevi e spassosissimi camei.
Prodotto da El Deseo, casa di produzione dello stesso regista, grazie esclusivamente ai soldi ottenuti dalla prevendita internazionale del film (e senza richiedere alcun finanziamento statale), Gli amanti passeggeri si presenta come una commedia corale matta e trasgressiva che non ha la pretesa di prendersi sul serio. Dopo una fase di riprese durata ben otto settimane, il film è ora pronto per l’uscita nelle sale senza nessuna anteprima in importanti festival internazionali. Uscirà in patria l’8 marzo, in Italia il 21 dello stesso mese grazie a Warner Bros ed è stato acquistato dalla Sony Pictures per la distribuzione negli Stati Uniti, dove arriverà nelle sale in estate con il titolo I’m so excited, come la mitica canzone delle Pointer Sisters che i tre assistenti di volo Javier Cámara, Raúl Arévalo e Carlos Areces ballano senza freni durante il volo. Una scena già cult solo dal trailer.