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Gli angeli suggeriscono

Da Ornellaspagnulo82 @OrnellaSpagnulo

Gli angeli suggeriscono di tenere il cuore in mano

fino al prossimo invasore.

Si può sempre bere un bicchiere d’acqua,

e poi cambiare la serratura della porta.

 

Le strategie per sopravvivere sono molte:

contare i sassi, le nuvole e le stelle,

e “non farti pecora bambina mia,

sennò il lupo ti mangia”.

 

Sono chiare le parole della nonna,

tutte insieme sono un monito maestoso,

non farti umile, non contraddirti,

di fronte a un uomo che di te certo è più forte.

 

Hai ragione nonna mia,

ma come mai, tra i lupi, solo uno s’è posato

e m’ha schiacciato dentro, fin dentro,

dentro l’anima?

 

Tu e il tuo lupo insieme riposate

al cimitero di Taranto,

tu sei lì da prima,

e lui ti ha raggiunto.

 

Negli anni del lutto

si è ammalato di demenza senile,

non ce la faceva a vivere senza te, nonna,

sei stata furba a morire prima di lui.

 

La nuova nonna

mi ha lasciato in eredità

una macchina da scrivere, anche lei,

è morta solo un anno fa la nuova nonna.

 

La casa in cui vivo era sua,

lei non aveva figli,

ma tu e il nonno sette figli!

E tanta povertà.

 

Ora mi chiedi di non piangere

ma sono così confusa, nonna,

e non trovo le parole per spiegarlo,

se la mente va da un’altra parte.

 

Nonna lo sai, io te l’ho detto

ti ho parlato di una persona

nel sonno

e tu non mi hai risposto.

 

E i medici vorrebbero farmi il lavaggio del cervello

dicendo che se lo amo,

dopo che l’ho lasciato un’altra volta,

sono solo una pazza bipolare.

 

Ma nonna, lo sai,

sono sempre stata intelligente

e calma. Non sono

come quelli che gridano, io.

 

E se anche ho vissuto

un passato burrascoso,

quelle manie non venivano dal nulla,

nella notte, nel silenzio.

 

Era tutto intimamente collegato.

Invece ora penso bene, dico bene, mi riposo,

non vedo cose strane, eppure…

il sentimento ancora m’appartiene,

verso quest’uomo,

ch’è stato il primo

ad amarmi sul serio,

è stato l’ultimo.

 

C’è chi mi parla di distacchi,

di psicologia, di sani appigli,

ma tu nonna lo sai com’è amare

sperando di morire prima di lui.

 

Tu lo sai com’è litigare

e rimanere legati insieme.

Il nonno era delicato,

con i suoi occhi celesti.

 

E aveva quell’aria dolce,

tu eri tranquilla, sapiente.

Oh, nonna!

Come vorrei assomigliarti!

 

La mia faccia ora è strana,

ora è dolce, ora arrabbiata,

ora triste, ora entusiasta.

Però prego!

 

Prego agli angeli che mi sono testimoni

che ritroverò l’amore,

al di là dei medici che mi vogliono schedare.

E morirò d’amore,

come sei morta tu, prima del nonno.

Per una tacita conferma del Signore:

“Non posso più vivere senza di lui”.

Lo dico anch’io, nonna.

Non posso più vivere senza di lui.



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