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Gli arbitri nella bufera la Premier… li pensiona

Creato il 10 aprile 2013 da Mbrignolo

MarcelloNicchiINCHIESTE (Milano). Alt. Fermi tutti. Tirate un bel sospiro, riflettete. No, non è una seduta zen, ma quello che sarebbe il caso di fare in questo momento fondamentale per il calcio e per chi lo dirige, nel vero senso della parola, ossia gli arbitri.
Non ci soffermeremo sulle accuse, le repliche, le moviole e le mancanze che stanno crocifiggendo la classe arbitrale in questi giorni; piuttosto, staccandoci di qualche metro da questo marasma e cercando di avere una visione globale, proviamo ad analizzare un momento storico che presuppone a un necessario cambiamento nella direzione delle gare, nel supporto ai fischietti, nell’approccio alle innovazioni tecnologiche.
Mentre in Italia monta la polemica guidata dall’indignato Massimo Moratti, seguito a ruota da tanti esimi colleghi e addetti ai lavori, è bastata una serata di Champions League per farci capire che anche nel resto del continente gli arbitri non se la passano poi tanto bene anzi.
L’epilogo di Borussia Dortmund-Malaga è stato da sagra dell’errore: il gol messo a segno da Felipe Santana a pochi secondi dal fischio finale è palesemente irregolare, come del resto l’1-2 degli ospiti con Eliseu, anch’egli in offside. Ci si chiede a cosa servano gli arbitri “aggiuntivi”, ossia di porta, se poi quantità non fa quasi mai rima con efficacia.
Le accuse, peraltro molto più educate di quelle che siamo abituati a sentire in terra nostrana, di Pellegrini, tecnico degli andalusi, sono comprensibili per un allenatore che, nonostante le mille traversie societarie, stava guidando la sua squadra a una favola europea da raccontare ai posteri.
A Istanbul, nel frattempo, era appena terminata Galatasaray-Real Madrid. Nessuna polemica all’Ali Sami Yen, forse perché tanto era già stato detto nei giorni precedenti: Terim, infatti, dopo essersi lamentato dell’arbitraggio nella gara di andata, ha dato vita a un vero e proprio show di dubbio gusto nell’ultimo turno di campionato, quando con gesti e insulti rivolti all’arbitro si è avviato verso una decina di giornate di squalifica (ancora da ratificare). E per fortuna che il suo “Gala” ha battuto il Mersin.
Insomma, in Europa non sono messi poi tanto meglio.
La sveglia, però, la sta per suonare la Premier League, con una decisione che al di là dell’aspetto tecnico della questione, lancia un vero e proprio ultimatum a tutto il mondo arbitrale. Nella giornata di domani, infatti, i 20 club del massimo campionato inglese si raduneranno per definire l’adozione di un sistema di “goal control” al fine di eliminare grazie alla tecnologia tutte quelle situazioni di dubbio riguardo all’oltrepassare o meno della palla la linea di porta.
A una settimana dall’annuncio della Football Association riguardo all’installazione nello stadio di Wembley di 14 telecamere atte ad aiutare il direttore di gara nello sviluppo della sua mansione, anche la Premier si avvia verso il medesimo processo.
Una vera e propria rivoluzione, dopo che nei mesi scorsi i “capoccia” del calcio – su tutti Platini – avevano allontanato questa possibilità.
Al di là di questo, come detto, l’adozione dei sistemi tecnologici nel calcio inglese apre uno scenario del tutto nuovo, davanti al quale la classe arbitrale non può più nascondersi: o ci si adegua a nuovi sistemi di ausilio, oppure le giacchette nere saranno destinate a essere soverchiate dalla tecnologia.


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