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Gli errori di Inzaghi (che non sono di Inzaghi)

Creato il 19 gennaio 2015 da Aplusk

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Gli errori di Inzaghi (che non sono di Inzaghi)
Ho letto molto, ascoltato tanto, guardato con attenzione prima di scrivere questo post. Si è tornati a parlare della crisi del Milan. Dopo soli 7 mesi.
Come lo si faceva nell'estate del 2010, prima che Berlusconi mettesse le mani in tasca per afferrare il portafogli, come lo si è fatto nel periodo del "secondo-Allegri", come avvenuto poi con Seedorf. La crisi del Milan, appunto. Ogni volta viene data una spiegazione diversa tenute assieme però da un filo comune: l'allenatore.

Dopo 7 mesi si parla già dell'esonero di Inzaghi

Senza andare troppo indietro nel tempo e con la memoria, basti analizzare e guardare da vicino la gestione Inzaghi. Sono bastati 7 mesi alla guida della rosa rossonera per iniziare a sentenziare quanto già si sapeva a giugno: Inzaghi non ha fatto la gavetta (ma dai?), Inzaghi non ha esperienza da allenatore di serie A (ma non mi dire!?), Inzaghi si troverà a gestire tanti discreti giocatori (è/era sotto gli occhi di tutti). Tanti punti fermi, risaputi, conosciuti da tutti, che non erano un problema ma un punto a favore in questo periodo storico fatto di basse spese e tante speranze (e cornino rosso ben saldo tra le mani). Seedorf iniziava ad avere pretese e atteggiamento non in linea con le possibilità societarie; è stato allontanato.

In Inzaghi è stato individuato da subito il profilo giusto, che aveva già fatto molto bene con i ragazzi della Primavera, una figura senza pretese, destinato a sopportare la tempesta senza le spalle coperte, quando sarebbe arrivata. Quel momento è oggi. Eppure, fateci caso. Questi punti, già conosciuti prima che si decidesse di affidargli la panchina, sono oggi un problema come lo è l'assenza di acqua nel deserto. Sai che esistono e non costituiscono un inghippo finché le cose vanno per il verso giusto; ma, al contrario, quando le cose non girano, possono magicamente diventare l'alibi della salvezza societaria.

Il Milan e un mercato mai convincente

Ne sto sentendo davvero tante. Sia chiaro, qualche critica è pure fondata. Inzaghi gioca solo di ripartenza, Inzaghi non fa giocare le mezzali in verticale come dovrebbe (grazie al piffero, non ha centrocampisti con queste caratteristiche), il Milan segna meno di Cristiano Ronaldo da solo (voi avete già visto la prima punta che ha richiesto sul mercato? Me la descrivete?) anche perché deve inventarsi Menez punta centrale e supportarlo con giocatori che sono (inutilmente) alla ricerca della propria intima identità ormai da un secolo.

Ebbene, che Inzaghi non abbia le competenze, la conoscenza, la furbizia di Pep Guardiola, è evidente. Che abbia maturato l'esperienza di Josè Mourinho è escluso. Che non possieda la grinta di Antonio Conte, lo si vede quando siede in panchina con il cappellino in testa che ricorda tanto le giovani marmotte. Inzaghi ha commesso e commetterà errori. Ma sono errori che erano stati preventivati. Perché così doveva essere.

Abbandonato dalla tifoseria che gli ha scagliato addosso una pioggia di fischi dopo la sconfitta interna con l'Atalanta, ora pare che anche la società stia riflettendo sul da farsi. Il gioco non c'è. O meglio, c'era nella prima parte di stagione. Il carattere è venuto completamente meno, eppure contro Roma e Napoli le cose sembravano profondamente diverse. E queste sono cose di cui deve rispondere solo l'allenatore. Ma anche questo, era preventivabile.

Il mercato del passato recente ha portato qualche parametro zero ormai bollito da rilanciare (Essien, poi Alex e Torres), giocatori di dubbio valore (Armero?) e poca, pochissima qualità abbinata alla sostanza. Con questa rosa sarebbe davvero strano pensare di poter stare davanti a Napoli, Lazio e ora anche l'Inter, che si è ben rinforzata, perché la superiorità delle altre rose è abbastanza evidente. Potete continuare a parlare con miopia solo degli errori di Inzaghi. Ma non centrereste il vero nodo della questione.

L'ultimo a vincere lo Scudetto fu Allegri: un caso?

Alle elementari ho imparato una regolino semplice semplice, la proprietà commutativa: cambiando l'ordine degli addendi il risultato non cambia. Ebbene, se il risultato è sempre lo stesso, ovvero mancanza di vittorie, gioco che latita, scarsa personalità, difficoltà atroce nel raggiungere gli obbiettivi e hai già provato a cambiare allenatore più volte passando dal secondo-Allegri a Seedorf e poi Inzaghi, evidentemente la soluzione va cercata altrove. E non è un caso che il primo-Allegri abbia vinto uno Scudetto: ricordate come erano andate le cose nell'estate del 2010?

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