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Gli Indecisi

Creato il 22 febbraio 2013 da Giustina
Gli Indecisi
Mi ha scritto un amico su FB. In realtà non si tratta di un vero e proprio amico, non in senso classico. L’ho conosciuto a Piadena, una decina di anni fa. In una di quelle feste che – un tempo, si definivano dell’Unità. Da allora non l’ho più rivisto. Ma di tanto in tanto ci scriviamo. È un bravissimo musicista: mi fa piacere sapere cosa combina. E la curiosità è reciproca.
Le votazioni ormai alle porte hanno scalzato i soliti preliminari. “Sono in crisi voto: continuo a cambiare idea” gli ho scritto in risposta al suo “come stai, cara amica?”. Speravo – per entrambi – che lui avesse un’opinione, una certezza, un’illusione. Che non fosse fra gli Indecisi. “Credo che deciderò all’ultimo minuto, dentro la cabina” mi ha scritto invece. “Ora che non hanno più niente da rubare a chi lavora, rubano a chi ha lavorato: me ne andrei via, in cerca di dignità” ha concluso poi.
È pazzesco che ci abbiano ridotto così. Andare a votare è come lanciarsi da un aereo in fiamme con un paracadute che potrebbe rivelarsi una gigantesca fetta di groviera. Ma solo in volo.
Immagino ci siano elettori certi del proprio voto, ma io non ne conosco. Il più sicuro voterà con rabbia, che non è certo sinonimo di consapevolezza. Il più stronzo chiederà – o si aspetterà – qualcosa in cambio. E poi ci sono gli Indecisi. Un italiano su tre sa solo per chi non votare, e spera che una forza superiore lo ispiri nel momento cruciale affinché riesca a mettere una ics sull’opzione migliore. E non una croce sopra il paese.

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