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Gli interessi privati dell’Eni, il Comune che incassa soldi e le nuove domande di Luisa Pea

Creato il 24 luglio 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

Se l’Eni rappresentasse realmente l’interesse nazionale come proclamano pomposamente le deliberazioni ministeriali si potrebbe evocare lo spettro di John Stuart Mill e della scuola liberale dell’Ottocento e concludere che lo Stato persegue la felicità del maggior numero di persone, ma nemmeno il liberale Mill tollerava che fosse difesa la libertà di chi per il proprio interesse reca danni agli altri.
E l’Eni, con la sua controllata Stogit, è a Bordolano per un realizzare un impianto che le consentirà di commerciare gas con altre grandi aziende estere, o forse con l’Enel. L’interesse nazionale non c’è, questo è gas da esportazione, ma i problemi ci sono. Purtroppo però in Comune a Bordolano chissà quale scuola di pensiero seguono. La filosofia scettica di Giuseppe Rensi, quella di Cioran? Ora Luisa Pea pone altre sensate domande al Comune: segnala il problema dell’inattesa illuminazione a giorno in piena notte, la questione dei rumori, del piano rifiuti. Vedremo se l’assessore Amore tornerà ad alzare la voce contro Luisa Pea per rivendicare il rispetto della legge Marzano, che non tiene conto nemmeno dei diritti che i liberali riconoscono alle minoranze. Si maltratta il territorio, si incassano un po’ di soldi di opere di compensazione e poi si urla contro chi ha il pieno diritto e ottime ragioni per dissentire.

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