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Gli odori della mente

Da Flavialtomonte

Ho preso in seria considerazione la chiromanzia. Non vuol dire che adesso vado in sartoria a farmi cucire il vestito da strega, o mi metto a fare incantesimi. Quel periodo lì è finito quando avevo 10 anni. Ancora me li ricordo gli intrugli che preparavo nel giardino di casa mia. Raccoglievo trifogli, petali di rose, margherite, piante rampicanti, e le tritavo con due pietre grosse, le diluivo con l’acqua e le mettevo dentro boccettine di plastica che nascondevo nel sottoscala del giardino di casa mia. Il giorno dopo li andavo a prendere per fare la mia pozione. Ricordo ancora la puzza che facevano! Un odore di marcio e di vomito. Questo tipo di incantesimi finivano addosso alle piante che ormai erano diventate le mie cavie preferite. Mentre mia mamma non riusciva ancora a domandarsi perché le piante non fiorivano più in primavera, ma quando conveniva a loro! Se l’incantesimo dovevo farlo a me stessa, beh, aprivo l’anta della specchiera del bagno, e usavo tutti i profumi, detergenti, creme, dopobarba che trovavo. Anche qui venivano fuori odori orribili. Custodivo queste pozioni come delle reliquie, facendo finta di essere una strega dai poteri magici e sovraumani. Witch, Streghe, Isa e Bea streghe tra noi, Sabrina vita da strega, dicono tanto. Oppure cartoni animati come “Johnny, è quasi magia” mi facevano credere che davvero con la forza del pensiero potevo chiudere porte, far accadere eventi, muovere oggetti, volare.
Crescendo non c’ho creduto più ovviamente. E raccontarlo mi fa sorridere, mi fa ricordare quelle cose assurde a cui solo io riuscivo a credere. Mi convincevo, ma non lo dicevo a nessuno!
A distanza di un paio di anni, mi sono trovata a parlare con un’amica che mi ha detto che la forza del pensiero esiste davvero. Al ché sono rimasta “scema”. Cioè da bambina ero quasi delusa dall’impossibilità della cosa, e ora mi vengono a dire che esistono di queste magie? In America sì, e si chiama “The Secret” ma se lo vai a raccontare alla gente normale non ti crede. Quindi facciamo che non ve lo racconto, anche perché non ci credo neanche io più di tanto. Si tratta di un film di ricerca filosofica, psicologica, fisica, matematica e così via.
E adesso mi è tornata in mente la chiromanzia, più precisamente la lettura della mano. Non che ci creda, ma magari la mia mano ha qualcosa da dirmi, che ancora non so. Va ascoltata!


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