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Gli sdraiati – Michele Serra

Creato il 08 marzo 2014 da Linda Ferrando

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COMUNICAZIONE DI SERVIZIO: reduce dall’estrazione di un dente del giudizio (e in piena sindrome pre-mestruale), oggi il post di Legger_mente sarà notevolmente più acido e cattivo del solito. Cercate di non farci troppo caso ma… “ho il dente avvelenato” (-.-).

Al giorno d’oggi si parla molto spesso del conflitto generazionale che è in corso (che poi mi chiedo, non sarà sempre stato così?). Pare sia così in voga parlarne che un autore ha addirittura deciso di scriverci un breve libretto (circa 100 pagine con molti spazi bianchi tra paragrafi e capitoli…); prezzo di copertina 12€, quasi quasi ne scrivo uno pure io, ah già ma io non mi chiamo Michele Serra.

I giovani sono svogliati, senza interessi, non hanno rispetto per il prossimo e men che meno per i genitori, sono pieni di piercing e tatuaggi, si vestono come idioti, non ascoltano niente e nessuno se non la loro musica attraverso le cuffiette e bla bla bla. In tutto questo i genitori non sanno che fare, memori della lotta sessantottina, non vogliono imporre la loro coercizione e restano impotenti a vedere il declino della società che con tanto sforzo si sono creati. Questo è il succo di questo breve libretto di Serra.

Ora, io ho 23 anni e forse sono di parte, ma mi verrebbe voglia di scrivere un contro-libro intitolato Gli illusi. Sarò cattiva ma se ci troviamo in una società come questa che non dà né speranze né valori da seguire la colpa non è certo di chi è nato 20 anni fa giusto? Chiedersi se davvero il ’68 sia servito a qualcosa potrebbe essere un primo passo verso la presa di coscienza che sì, voi adulti avete lottato e avete ottenuto delle indubbie conquiste, ma qual è stato il prezzo? Voi, dall’alto dei vostri posti fissi di lavoro, delle vostre eredità di case e soldi, dei vostri SUV e del vostro disprezzo snob nei nostri confronti, chiedetevi perché molti di noi preferiscono non avere ideali piuttosto che averne solo quando fa comodo.

Indubbiamente esagero visto che Serra cerca di farci dell’ironia su tutto ciò e in parte ci riesce anche, ma fa rabbia comunque vedersi generalizzati in uno stereotipo che, spiace dirlo, è quello del ragazzino figliodipapà che vive nella villetta, ha la casa al mare e un paparino che gli compra subito l’ultimo modello di iPhone. Peccato sia una piccola, piccolissima minoranza di “adagiati” che in fondo chi glielo fa fare di rimboccarsi le maniche?

Concludo affermando che sarebbe piaciuto a ognuno di noi nascere in un periodo in cui il lavoro te lo trovavi sotto casa, le apparenze non contavano poi molto e ci si poteva permettere di avere dei figli a vent’anni. Non è più così, purtroppo. Mi aspettavo qualcosa di più sinceramente.

Voto: ★★✰✰✰

♫♪ Cuore nero – Punkreas

Quante volte invece di mandarti a fare in culo avrei dovuto darti una carezza. Quante volte ti ho dato una carezza e invece avrei dovuto mandarti a fare in culo.

flop



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