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Gli spauracchi degli scrittori: sinossi e lettera di presentazione

Creato il 28 marzo 2014 da Visionnaire @escrivere
UN PROBLEMA COMUNE PER GLI SCRITTORI: COME IMPOSTARE LA SINOSSI E LA LETTERA DI PRESENTAZIONE

Ci siamo. Abbiamo tra le mani il nostro romanzo, finito.
L’abbiamo corretto, riscritto, rivisto, impaginato, ricontrollato, riscritto ancora. Finalmente sentiamo di avere tra le mani la versione definitiva.
Ci sentiamo pronti per affrontare il grande passo: spedirlo a una casa editrice.

Per dargli qualche chance in più di venir letto e non cestinato immediatamente, dobbiamo assolutamente spedirlo insieme a una sinossi efficace e a una lettera di presentazione accattivante.
E qui ci si scontra con il grande dilemma: come si fa?

Abbiamo cercato in rete tutti i possibili consigli su cosa è meglio fare (e cosa è meglio non fare mai), condensandoli in due brevi “vademecum” che speriamo possano tornare utili ai futuri romanzieri di successo.

PER SCRIVERE UNA SINOSSI EFFICACE

Che cos’è esattamente una sinossi?
Non è altro che un riassunto, che ha lo scopo di dare uno sguardo d’insieme sull’opera che l’editore sta per leggere.
Solitamente ha una lunghezza che non supera le due pagine. Per questo è importante essere il più possibile completi e sintetici.

Come strutturare una sinossi partendo da zero:

1. Fare uno schema di ogni capitolo.

2. Fare un brevissimo riassunto di ognuno.

3. Rileggere i riassunti così ottenuti e scegliere solo quelli che risaltano per originalità. Non importa se così alcune parti della storia non saranno comprese nella sinossi, quel poco che metteremo sarà abbastanza accattivante da spingere a leggere l’intero romanzo.

4- Unire i riassunti scelti con piccole frasi che li leghino e diano scorrevolezza al testo finale.

Come strutturare una sinossi avendo già le idee chiare:

1. Scovare il punto di interesse del romanzo, la sua particolarità, ciò che lo rende originale.
Quella cosa che lo trasforma da accozzaglia di parole a investimento per un editore e probabile acquisto per i lettori. Dire, insomma, perché è un libro interessante, diverso dagli altri.

2. Raccontare cosa succede, descrivere la trama.
Nella maniera più sintetica ed efficace possibile dire chi, cosa, quando, come, dove e soprattutto perché. Inizio, svolgimento, fine. Non tenete in sospeso sul finale, non è una quarta di copertina, l’editore deve capire subito se questo regge in relazione al resto della storia.

Quindi descrivete i personaggi (chi), mettete in luce il loro carattere, le loro motivazioni e la loro evoluzione nel corso della storia.
Descrivete cosa accade e quali conseguenze derivano dagli avvenimenti (cosa).
Descrivete l’ambientazione (quando/dove).
Descrivete le meccaniche degli eventi, in modo da mettere in luce quanto la trama sia interessante e avvincente (come).
Descrivete le cause e gli effetti (perché).
Soprattutto quest’ultimo punto va spiegato dettagliatamente all’editore: dove va a parare la storia. Qual è il senso del romanzo. Cosa vuole comunicare. Se il libro non ha un perché l’editore non solo non lo pubblica, ma nemmeno lo legge.

3. Dire quali tecniche narrative si è scelto di utilizzare, quale stile di scrittura e quali scelte stilistiche sono state adottate.
A chi appartiene la voce narrante, che PDV ci sono, se il tempo è lineare o con flashback e forward, se ci sono mappe o legende, se la scrittura è volutamente gergale eccetera.

4. Aggiungete alcune note personali, se ce ne sono, ovvero informazioni che non fanno parte della trama, ma che arricchiscono la comprensione verso il romanzo.
Ad esempio se vi siete ispirati a un autore e questa influenza si nota, se è il primo libro di una trilogia, a quale possibile target di lettori si riferisce.

Come NON strutturare una sinossi:

1. Non raccontate chi siete e perché avete scritto questo romanzo. Non serve a nulla.

2. Non saltate il finale!

3. Non inserite richieste o preghiere all’editore per farvi benvolere o per commuoverlo.

4. Non inserite giudizi personali sulla storia. Se la mandate a un editore, è ovvio che la ritenete buona. Ma se è buona deve risultare dal chi come quando dove perché, non dovete essere voi a dirlo.

5. Non superate le due pagine!

PER SCRIVERE UNA LETTERA DI PRESENTAZIONE EFFICACE

(tratto da un articolo di Giulio Mozzi che trovate qui.)

1. Cercate di dare un’idea di chi siete. Bastano poche righe. I banali dati anagrafici, gli studi, il lavoro, le eventuali esperienze di scrittura o pubblicazione o d’altro. Evitate di dare giudizi su voi stessi.

2. Raccontate brevemente perché (cioè: con quale scopo) avete scritto ciò che mandate in lettura. Raccontate la storia dell’idea, della composizione del testo eccetera.

3. Dite perché vi rivolgete precisamente a quella persona o a quell’editore o a quell’agenzia. Se state spedendo a raffica a tutti, dite che state spedendo a raffica a tutti.

4. Se la vostra opera fa riferimento a contesti o situazioni particolari, fate capire quali sono le vostre competenze in merito (es.: se si tratta di un romanzo ambientato durante la guerra di Crimea, raccontate gli studi storici che avete fatto).

5. Se avete già lavorato su quell’opera con altre persone, ditelo. Fate nomi e cognomi, raccontate che tipo di lavoro avete fatto.

6. Se avete incertezze e dubbi sul vostro lavoro, non esitate a illustrarli.

7. Se avete voglia di allegare anche un riassunto della trama, allegatelo. Ci sono editori per i quali la presenza del riassunto è fondamentale e altri che generalmente preferiscono guardare direttamente il testo.

8. Fornite i vostri recapiti e ricordate di metterli anche nella prima pagina del dattiloscritto.
E’ bene intitolare il proprio romanzo “Nome autore, Titolo” e nella prima pagina scrivere ancora il nome dell’autore e il titolo, e aggiungere i contatti.

9. Cercate di essere chiari e brevi. Andate a capo quando cambiate argomento.

10. Cominciate la lettera con un saluto e terminatela con un commiato.

L’articolo che avete appena letto (tranne la parte sulla lettera di presentazione che è tratta da un post di Giulio Mozzi) è frutto di una rielaborazione di materiale trovato in rete, in diversi siti e blog di editori e redattori, in un arco di tempo così lungo da rendere ormai impossibile il riconoscimento della paternità.
Invitiamo gli eventuali autori, che riconoscano parte dei loro scritti nel testo, a contattarci in caso vogliano essere citati come fonte.

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    Bee

    Chi sonoSono una più che trentenne emotiva e compulsiva. Mentalmente iperattiva, ma fisicamente vegetante. Fumo come il proverbiale turco. Adoro i cartoni animati, perdo troppo tempo in rete. Parlo da sola (anche in pubblico), faccio i crucipixel a penna. E ogni tanto scrivo, per lo più storie che non hanno un finale.


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