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God loves Uganda

Creato il 08 novembre 2013 da Drkino

Selezionato al Sundance, arriva in Italia grazie ad Internazionale, un documentario che fa discutere.

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Un’analisi potente della campagna di evangelizzazione dell’Uganda da parte della destra cristiana d’America, in grado di ispirare un progetto di legge contro l’omosessualità tra i più restrittivi del mondo.

Vi è mai capitato di imbattervi nelle immagini di quegli strani predicatori, tipicamente americani, che fanno salire sul palco persone visibilmente disturbate, che di colpo crollano, guidate dalle parole di questi stravaganti santoni evangelici? Immaginate ora se queste folle timorate di Dio decidessero di partire per insegnare le “buone maniere” cristiane ai trogloditi africani. God loves Uganda ci porta proprio lì, in Africa, precisamente in Uganda, dove da alcuni anni, centinaia di giovani statunitensi distribuiscono odio e disprezzo, spacciandolo per l’amore di Dio. Ciò che il documentario riesce a fare egregiamente è spiegare perché un giorno si sia deciso che fosse proprio l’Uganda il posto migliore per piantare il seme dell’evangelizzazione, e seminare panico e odio. Basta minacciare di chiudere i rubinetti degli aiuti umanitari per far ripiombare l’Uganda, una delle nazioni africane con il più basso tasso di mortalità a causa dell’Aids, nel caos generale. Tutto diventa permesso se protetto dalla parola di Dio e da danari sonanti. God loves Uganda disegna il preoccupante rapporto tra la destra conservatrice statunitense e le barbarie inaudite che si perpetrano in quelle terre dimenticate dall’opinione pubblica. Il regista, Roger Ross Williams, vincitore dell’oscar 2010 nella categoria cortometraggi, fa raramente ricorso alla narrazione, lasciando che siano i protagonisti a guidarci nella realtà ugandese. Così vediamo strani personaggi, come ad esempio Scott Lively, sostenere che gli omossessuali siano gli artefici del nazismo. Poco importa se proprio gli omosessuali siano stati tra le vittime della deportazione nazista.

Aborto, preservativi e omosessualità: questi i principali nemici di questi atipici paladini della giustizia divina. Ci viene così mostrato come in realtà in Uganda si stia decidendo delle vite di migliaia di persone giocando a fare i buoni cristiani, dimenticandosi però di come impedire l’utilizzo del preservativo in tali zone sia sinonimo di morte. Inutile ricordare che promuovere l’astinenza come prevenzione si sia rivelata una soluzione deleteria anni fa.

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Il documentario, però, ci mostra anche esempi positivi, come Christopher Sengonjo, sacerdote ugandese scomunicato per aver difeso i diritti degli omosessuali, che continua a lottare affinché non vinca l’odio incontrollato proposto dalla cricca cristiana.

God loves Uganda, a tratti agghiacciante, evita di ammorbare il pubblico con sfilze di dati e statistiche, ma fornendone forse non abbastanza, rischia di lasciare confusi su quale sia realmente la portata di questo fenomeno. Rimane comunque un documentario interessante e notevolmente potente, capace di non annoiare mai. Per chiunque sia curioso e abbia voglia di vederlo, God loves Uganda sarà, insieme agli altri documentari di Mondovisioni, in tour per l’Italia; controllate qui: http://www.internazionale.it/news/internazionale-a-ferrara/2013/10/07/mondovisioni-2/. Magari passerà dalla vostra città.

SI CONSIGLIA DI ASSUMERE CON CAUTELA.

Mattia Gariglio

Regia:Roger Ross Williams – USA 2013 – 83'

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