Magazine Diario personale

Good Vibes: Fiesta!

Da Francesca_82
Oppure in spagnolo buen rollo o buena onda come si dice in SudAmerica: total

Una figata pazzesca!!

Qua ferragosto non esiste MA chi ci vieta a noi di importarlo?! Ed è stato pure facile!

Noi conosciamo tanta gente, ma davvero tanta tanta anche se gira e rigira da due anni a sta parte usciamo sempre con gli stessi amici casualmente bimbo-muniti.... ma è bastato un attimo per tornare ai tempi d'oro!

Il caso ha voluto che un'amica mia artista che non vedevo da tre anni, abbia montato insieme ad altri giovani artisti della scena indie spagnola  (anche se fanno furore anche oltreoceano, tipo Cuba e Sud America) un gruppo e mi contattasse perché sono in tour e cercavano nuove tappe: sì perché l'essenza del tour TocandoTierra è andare in spazi autogestiti, case okkupa, ecovillaggi.... quindi sobre la marcha da due mesi a sta parte trovano i contatti via via che si spostano.

Non potevano quindi non passare di qua e proprio la sera del 15 agosto.

Pur avendo lavorato tutto il giorno ero carica come una molla: avevo visto su youtube i video degli artisti e mi dicevo "Maròoooooooooo che culooooooo che ho! Sono magnifici" E nell'impossibilità quindi di poter andarli a vedere ai loro concerti, cosa c'è di meglio -direte voi- che farmi un concerto qua a casa?!


Ho pompato l'evento su Facebook, che è il mio secondo lavoro dopo le fatture, stare dietro alla nostra pagina, e nonostante moltissimi siano in viaggio (e ora si staranno mangiando ancora le mani), ho riunito un bel po' di fans.

Anzi... ad un certo punto guardando i messaggi che apparivano su Facebook ho avuto paura che arrivasse una invasione barbarica, invece la gente ci ha pensato un attimo e per fortuna si sono presentate una sessantina di persone che hanno quindi potuto godere di un vero conciertazo ma in intimità.

Dopo aver comprato l'impossibile in birra, circa 200 lattine da 33ml bruciate in pochissimo tempo a 1€ l'una, ecco che arrivano: sono belli, giovani, simpaticissimi, Marc in estasi appena vede le chitarre e le percussioni. I rasta, braccialetti, pantaloni hippie mi ricordano proprio quando ero gggiovane e stavo in spiaggia giorni (GIORNI!) cantando, dormendo e ehm...fumando che tanto siamo liberi e spensierati e l'estate è lunga e calda...

Siccome in questa scena underground, di cui Raul ha fatto parte anni fa prima di dedicarsi all'agricoltura (sì perché nelle sue vite precedenti -ci vorrebbe un blog solo per raccontarlo- Raul è stato chitarrista e bassista di un gruppo che adesso va in tournée in Australia,Ojos de Brujo) abbiamo ancora amicizie, di quelle che è una figata ricevere telefonate e cartoline quando nasce tuo figlio e si ricordano di te, vengono apposta da Parigi o Amsterdam per vedere il frugoletto, ecco casualmente un altro gruppo amico degli artisti e nostro, era in zona Valencia, prima di andare al Rototom: potevano quindi mancare?
E sono venuti anche loro, Nanai.

Il resto è leggenda, almeno per me, almeno per noi, che sono due anni che aspettavamo di organizzare di nuovo un concerto notturno e che fluisse la magia della notte, delle stelle, l'energia della gente ballando, i bimbi giocando, saltando, scatenati, ci sono certi video che spero di recuperare presto.

Tra Nanai e TocandoTierra siamo andati avanti fino alle 3 (cioè io sono andata a dormire alle 3, ma la gente è rimasta fino alle 5 del mattino anche se a basso volume).

Lo spettacolo poi è che Marc a mezzanotte ha fatto kaputt e si è addormentato nel passeggino, gli ho messo il lenzuolino, la mia coscienza di madre è così stata ripulita e il che mi ha permesso di buttarci nella mischia.

E sono ritornata IO, quella là! Che ballava quasi fino a sfasciarsi!


Che momenti di gloria!

Una mia amica è letteralmente impazzita perché i Nanai sono uno dei suoi gruppi preferiti e averli lì che cantano per te, ballano con te e ti dicono "Se vieni al Rototom, mi chiami!" (il giorno dopo ho dovuto dire a Ruth che era tutto vero, aveva il numero di Pi in mano!), mi sta facendo credere che il mio vero lavoro sia fare la PR e organizzare eventi, che modestamente, mi vengono sempre bene.

Rendere felici i miei amici, anche con cose così, mi fa sentire bene.
Sì, gli altri nostri amici sono dovuti andare a casa ma intorno all'una, direi un record visti i tempi: mi faceva tenerezza vedere Raul e i suoi amici che saltavano e ridevano come dieci anni fa, con il piccolo particolare che avevano delle personcine alte un metro che chiedevano di volare o farsi prendere in braccio: ma chi dice che queste due vite siano incompatibili? E' solo questione di tempo e buona volontà. Avremmo potuto lasciare i pupi ai nonni e invece anche i cantanti ci hanno detto che sentivano la magnifica energia dei bimbi sempre attenti e curiosi e integrati perfettamente tra noi grandi.

Perché no?

Al mattino poi è stato un altro salto indietro nel tempo: aprire la porta della stanza e vedersi lì tre persone oramai collassate: passare alla stanza degli ospiti e pure là, altri 3 in coma...eheheh!

Esco in giardino e ....ancora! Un'amica mia si era portata la tenda da camping, un amico invece ha dormito nel furgone, sapendo benissimo che non sarebbero riusciti a tornare a casa in condizioni degne hanno passato la notte qua, questo perché tra noi e i ragazzi del gruppo avevo letteralmente finito ogni cm disponibile per dormire.

Scendere e fare colazione tra un mare di lattine di birra, con quell'atmosfera da coffee&cigarettes, atemporale, sospesa, senza orologio, solo la tranquillità del mattino, il disordine che ti fa pensare "che gran festa! Riuscita alla grande!"

Ovviamente, abbiamo sistemato tutti insieme.

Sì, mi è piaciuto questo: l'atmosfera di grande collaborazione nella gestione della casa, mi hanno lasciato tutto pulito e hanno condiviso con noi le faccende legate a pranzi e cene, colazioni e caffé (sì, erano molto caffeinomani, ma questo fa parte del personaggio artistoide vagabondo no?)

Ho avuto la grande fortuna poi di vivere il backstage: i ragazzi infatti stasera hanno un altro concerto e li aspetta la sala di registrazione a giorni e quindi hanno passato la giornata provando voce-chitarra-cajón, mentre cucinavamo, si chiacchierava, si giocava con Marc.

Devo dire, un'atmosfera magica e irripetibile.

Continuiamo quindi ad alimentare la vita culturale della zona, a Valencia siamo ancora ricordati come locations di feste divertentissime e non solo come produttori di verdure, il che è un plus anche per il nostro lavoro. 

Non vogliamo fare concorrenza ad altri locali, tzé, impossibile, non abbiamo nemmeno un amplificatore, ma questa casa e questa terra, ci giurerei, ha i superpoteri: solo qui avvengono queste reazioni magiche di musica, allegria, positività e molte, moltissime persone ce l'hanno detto.

Il che mi fa un gran piacere e ci spinge ad andare avanti (sto lavorando per la festa di settembre,per il gran finale dell'estate, preferite ska oppure world music?) 
Vi lascio quindi alcune foto, se volete vedere le altre sono sulla pagina FB del mio orto, by Ceci che ha fatto un reportage completo di questi due giorni, tra verdure e musica e amici.




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Il giorno dopo invece....
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Quassù Muerdo, in fase ispirazione componitiva ed io dietro in fase piegatura pannolini lavabili


E infine la mia foto preferita, con Eduardo, autore della mia canzone preferita "Deja huella"...


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Avrei anche due video (uno è proprio Deja huella), caricati sul mio profilo FB....non riesco a caricarli qua, almeno adesso non riesco, farò un edit, appena ce la faccio.


Qualcuna di voi sicuro che li ha visti.




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