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Goodbye, Dexter Morgan… Forse no!

Creato il 04 febbraio 2014 da Stefanodg

24385133_dexter-la-serie-tv-del-passeggero-oscuro-0L’articolo è pieno di spoiler. Per chi non ha visto questa serie tv,  ve la consiglio vivamente!

La Showtime portò sul piccolo schermo nel 2006, grazie all’idea di James Manos, Jr., sul un cattivone tratto dal romanzo “La mano di Dio” di Jeff Lindsay e in breve tempo catturò il cuore di un ampio numero di persone.
Due anni fa così per caso, accessi la televisione e non trovando niente di interessante guardai su Rai 4 un film di nome Dexter. Era la prima puntata. Io lo guardai ma non mi appassionai, la storia mi annoiava e non mi interessava ma non so perché la settimana dopo mi ritrovai attaccato a quel telefilm e rimasi appassionato e la serie andando sempre più avanti mi prese, mi incuriosì e mi coinvolgeva sempre di più. Alla fine sono diventato un vero fan di Dexter Morgan.

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Dexter Morgan è un esperto e metodico forense della polizia scientifica di Miami, specializzato nell’analisi delle tracce del sangue, che è la sua vera passione. A tre anni, dopo un tremendo
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shock, viene adottato da un poliziotto che accorgendosi dei suoi disturbi sulla personalità gli insegna un codice per riuscire a sfuggire dal sistema legale, non essere mai sospettato di un crimine e soprattutto un metodo per far si che uccida solamente assassini, coloro che se lo meritano, solamente dopo avere verificato la loro colpevolezza. Sicuramente la fortuna della serie tv è stata che il protagonista non era il classico omicida ma uccideva attraverso il codice per fini di bene, facendolo diventare agli occhi dello spettatore un personaggio simpatico e abbastanza giusto.
La “crime drama” ha avuto molti alti e bassi lungo il suo percorso: le prime tre stagioni sono ben fatte e con una trama intelligente e non banale, la quarta stagione ha toccato il picco di creatività e di genialità
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dove troviamo Dexter alle prese con  “Trinity Killer”, il mostro peggiore a cui si è mai trovato a duellare. Questa stagione ha il finale più crudo e memorabile ed epico dell’intera serie; Dexter al ritorno a casa si trova davanti una scena macabra Rita morta nella vasca da bagno piena di sangue e il figlioletto, seduto sul pavimento, è immerso nel sangue della madre. Come il padre è nato “dal” e “nel” sangue.

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L’inizio della quinta serie è fantastico con il nostro serial Killer sconvolto con in braccio il neonato pieno di sangue; dopo le prime scene e una puntata buona, la stagione perde campo con l’entrata in scena di Lumen che non ha portato fortuna allo show. Le stagioni successive non sono all’altezza delle prime quattro; nella sesta abbiamo come assassino Trevil Marshall, che si ispira all’apocalisse, tutta la stagione è incentrata in
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un modo assurdo alla religione che la rende guardabile ma niente di più, l’unica nota importante è il “the end” in cui Debra scopre il fratello killer nell’atto di uccidere l’assassino dell’apocalisse. Anche la settima ha tutti i presupposti per essere memorabile ma Debra, escluse le prime puntate in cui scopre tutta la verità sul macellaio di Bay Harbor, dopo una primo tentativo di fermare l’impulso omicida di Dexter, non fa nient’altro che proteggerlo; il cattivo di turno è un boss della mafia russa Sirko ma non è un gran personaggio. Infine troviamo Maria LaGuerta che
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scopre tutto sul protagonista, organizzando a Dexter un piano per eliminarla, anche se è dispiaciuto dovendo uccidere un innocente, ma poco prima giunge Debra, avendo scoperto le intenzioni
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del fratello e dopo un po’ di dubbi su chi uccidere tra i due, spara sul corpo del tenente della polizia di Miami. Fondamentale nella serie è la situazione d’amore che nasce tra Hannah McKay, serial killer, e Dexter. La settima pur essendo ben fatta dal mio punto di vista, manca di un personaggio malvagio forte ma il livello è di gran lungo superiore rispetto alla quinta e alla sesta.   L’ultima serie (l’ottava) è stata aspramente criticata dai fan a causa del cambiamento del comportamento del protagonista che da serial killer spietato e sociopatico si trasforma in una brava persona che non uccide e che prova emozioni.
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Giustamente i fans vorrebbero ritrovare sempre i soliti caratteri tipici del loro personaggio preferito ma se lo show non si fosse evoluto con il suo personaggio, la serie non avrebbe più avuto un futuro, ma doveva finire nella settima serie con la morte di Dexter da parte della sorella. Se guardassimo tutti gli episodi, dopo aver guardato la conclusione si vedrebbe che in realtà il personaggio incomincia a provare le prime piccole emozioni già a partire della terza serie con la nascita del figlio, nella quarta e inizio quinta si dispera per la morte di Rita fino a provare veri e profondi sentimenti nel rapporto d’amore che lo cambierà profondamente con l’assassina Hannah.  
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Il finale è più che giusto: l’amore per il figlio e per la McKay e soprattutto per la sorellastra Debra gli faranno scomparire istinti omicidi fino ad arrivare al non riuscire a uccidere Daniel, che ammazzerà alla fine solo per vendetta e davanti alle telecamere del carcere.
“ Remember the Monsters?” puntata finale della serie, è segnata dall’arrivo di un tornado, Hannah e il figlio di Dexter tra mille difficoltà giungono in Argentina per farsi una nuova vita mentre il nuovo Dexter scopre che la sorellastra è in ospedale in situazioni critiche, a causa di Daniel, che lui aveva risparmiato. Scoperto che Debra è in coma, mentre l’ arrivo del tornado è imminente, decide di staccare la spina. La avvolge in un lenzuolo bianco e nel caos generale
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dell’ospedale, la mette sulla sua barca e si avvia nel mare in tempesta.  In mezzo al mare, in una scena toccante, decide di buttare il corpo freddo e privo di vita di Debra, la persona più cara a lui nella sua intera vita, nel mare, poiché questo è l’unico modo che sa per dire addio ad un individuo. Provando emozioni capisce che tutte le perone care a lui non potranno mai vivere felicemente ma faranno una brutta fine come è accaduto a suo fratello, al suo padre adottivo che si è suicidato non sopportando ciò che aveva creato, alla Dott. Vogel, a Rita e al suo unico amico Miguel Prado e infine a Debra, morta a causa del suo cambiamento.  Prende la sua nave “slice of life”, campagna di tanti omicidi, e si butta nella tempesta per farla finita. I mezzi di soccorso il giorno dopo troveranno i resti della barca nel mare decretando la morte di Dexter Morgan, che giungerà anche in Argentina a Hannah attraverso internet. Quando tutti pensano che la storia si è conclusa, si rivede Dexter a lavorare come boscaiolo, privo di pensieri e svuotato dalla vita, ormai non prova più felicità, né senso di uccidere ma solo un assoluto dolore. Ha deciso di abbandonare tutti i suoi cari, esiliandosi e soffrendo per i suoi crimini.

Ultimamente mi sono giunte all’orecchio voci degli stessi autori e dal direttore della Showtime   David Nevins di un possibile spin-off su

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Dexter che vedrebbe sempre come protagonista  Michael C. Hall, nei panni del pentito assassino. Sicuramente sarei molto contento di rivedere il mio personaggio preferito sulla scena ma oggettivamente “Che senso ha??”.  Il finale è perfetto, L’ottava stagione forse è un po’ troppo romantica, ma è stato creato un incantevole the end.
La serie per funzionare e per essere innovativa aveva bisogno di un mostro che risultasse un buon amico, una brava persona e alla fin dei conti simpatica al pubblico ma non dobbiamo scordarci che in fin dei conti è un omicida, un serial killer di professione e la fine che ha fatto è  proprio quella che si merita una persona di questa categoria. Se fosse morto non avrebbe sofferto, non avrebbe pagato per il male che ha causato a chi gli era accanto ma in questo modo, proprio quando aveva incominciato a provare dei veri sentimenti d’amore, delle reali e intense emozioni di dolore e felicità, tutto il suo universo crolla costrigendolo ad allontanarsi per sempre da coloro che ama, e che per tutta la sua esistenza gli mancheranno. Non vedrà crescere il suo unico figlio e non passerà il tempo, non invecchierà con l’unica donna che abbia mai amato, ma vivrà in solitudine, con i rimorso di ciò che ha causato e di ciò che ha perso. Non è un finale tragico e meno banale di una semplice morte.  Nell’ultima scena non sentiamo più la voce del protagonista che ha occupato tutto lo show, ma c’è il silenzio ormai, è solo, privo di energie e di forze. Solamente il dolore lo avvolge.
Debra doveva morire, era il personaggio a cui Dexter era più attaccato, era il punto fermo della sua esistenza, per far scattare definitivamente tutte le emozioni che stavano emergendo in D. M
Seriamente se ripartisse da qui la storia non avrebbe senso, ormai il suo passeggero oscuro se né è andato per sempre, che si fa?  lo facciamo ritornare ai bei tempi in cui prendeva in mano il coltello, o facciamo continuare la storia di suo figlio Harrison che diventa un omicida??. No, grazie! Per me il finale deve essere questo e se mai volessero continuare con l’assurda idea di uno spin-off, devono utilizzare Joey Quinn, senza rimettere nella vicenda Dexter,  dato che è l’unico personaggio meritevole di una proseguimento, essendo quello che ha sofferto di più per la morte di Debra.
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Gli errori più grossi fatti dai produttori sono stati: la scomparsa dallo show dei figli di Rita (Astor e Cody), il brutto uso fatto nell’ultima stagione della figlia di Vince Masuka, e, a parer mio uno dei più grandi errori è quello di aver eliminato dal carattere di Dexter l’umorismo, creando atmosfere troppo cupe di fronte alle prime serie. Dalla sesta Dexter non fa più una battuta, insomma questa era una delle caratteristiche principali del personaggio ma soprattutto della sua copertura.
Da dei libri mediocri di  Jeff Lindsay, che ha creato un bel personaggio psicologicamente ma che lo ha sviluppato male, è nata una grandiosa serie tv, un cartone animato e dal 2013 in Inghilterra dei fumetti (usciranno mai in Italia? Boh!).
Dexter: Showtime; genere drammatico poliziesco thriller; stagioni 8; 96 episodi; ideatore James Manos, Jr; dal 1 ottobre 2006 al 22 settembre 2013; in Italia visibile gratis dal 5 settembre 2008 e tutt’oggi  in corso.   Con Michael C. Hall, Julie Benz, Jennifer Carpenter, Lauren Velez; David Zayas, James Remar, C.S.Lee, Desmond Harrington,  Yvonne Strahovski

Eccovi la favolosa sigla iniziale :

Stefano Del Giudice

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