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Google: cambio della policy sulle app in vendita

Creato il 05 agosto 2012 da Andy04 @stilegamesnews

Per evitare spam dai cellulari Android, Google cambia la policy sulle app
Google ha deciso di modificare la policy delle app in vendita su Google Play
e d’ora in avanti non saranno più ammessi cloni o app che hanno il solo fine di vendere pubblicità o app sospettate di spammare, soprattutto dopo il recente caso della botnet realizzata attraverso cellulari Android, che attraverso i server di Yahoo, riusciva ad inviare spam a livello internazionale. Le applicazioni che in un qualche modo vengono ritenute non adeguate, hanno 30 giorni per essere aggiornate, pena la rimozione dallo store. Da quando, meno di un mese fa, un ingegnere scoprì come fosse facile creare una botnet che utilizzasse telefonini Android per diffondere messaggi di spam a livello internazionale, attraverso appunto i server di Yahoo,  Google sta diventando molto severo e pignolo sulle politiche inerenti lo sviluppo delle app e ha voluto quindi cambiare la policy per lo sviluppo e la pubblicazione delle app su Google Playinviando un’email ufficiale che è poi stata pubblicata su Android Central.

Fra i cambiamenti più importanti troviamo l’esclusione di nomi e di icone troppo simili ad applicazioni già esistenti, con il fine di ridurre al minimo i possibili problemi di confusione degli utenti; il contenuto dell’email reca anche maggiori informazioni sul tipo di app considerate pericolose e che quindi non sono autorizzate alla pubblicazione su Google Play. Alla fine, vi è un elenco di alcuni esempi di violazione dei criteri anti-spam. Su Google Play vi sono circa 600.000 applicazioni, il che rende molto facile trovare parecchie varianti di molte applicazioni, alcune delle quali create solo con lo scopo di vendere pubblicità; per gli sviluppatori che non rispetteranno le regole, sono previste delle sanzioni.

Proprio per facilitare il compito degli sviluppatori, Google ha aggiunto un’intera sezione informativa che chiarisce che gli annunci delle app devono seguire le stesse regole delle applicazioni; in pratica i messaggi pubblicitari non devono produrre effetti negativi o interrompere l’esperienza degli utenti sul web. Questa mossa dovrebbe produrre degli effetti positivi anche in chiave anti malware.


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