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GORATH, The Chronicles Of Khiliasmos

Creato il 22 novembre 2012 da The New Noise @TheNewNoiseIt

Khiliasmos

Gorath nasce in Belgio come one man band e si sviluppa in quartetto. Nello stesso momento in cui ci arriva un disco sotto gli occhi, si viene a sapere che è l’ultimo e che il gruppo si scioglie per motivi personali e perché non riesce a fare il salto di qualità desiderato, il che non è il massimo se poi uno deve recensirlo. Da più parti – cercando informazioni su di un progetto effettivamente un po’ trascurato – si legge black metal, ma questo non è vero per The Chronicles Of Khiliasmos, che ospita nei suoi quaranta minuti un unico riff ascrivibile a quel genere. Qui non si corre, anzi, e ci si assesta su tutto un altro tipo di suoni, molto più bassi e meno affilati, più vicini in qualche maniera al mondo doom e sludge. Nel terzo episodio si trovano frangenti più rarefatti ed atmosferici che lasciano comprendere perché i Gorath parlino anche di ambient e perché in per una sua prossima reincarnazione il loro leader abbia in cantiere qualcosa coi nostri Vanessa Van Basten. In realtà, alcune parti “paesaggistiche” si potrebbero avvicinare più facilmente al post-metal, a meno che non bastino i cinque minuti finali (distorsioni, feedback e loop) a giustificare altre definizioni.

Il grosso pregio di Chronicles Of Khiliasmos è il colore nero con cui dipinge i suoi quaranta minuti: qualcosa di uniforme e pervasivo che rappresenta  alla perfezione l’immaginario apocalittico dei Gorath. Il rovescio della medaglia, inevitabilmente, è la monotonia. Un difetto spesso accettato e accettabile se le premesse sono queste, ma forse qui un paio di idee in più a pezzo non avrebbero fatto male.


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