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Gordon Ramsay vs. Pierre Hermé

Da Cherryplum
Gordon Ramsay vs. Pierre HerméCi sono giorni che vorrei tanto un bar sotto casa. Meglio, diciamo all'interno del condominio, ma a un piano diverso dal mio. Aperto 24h su 24. Cui accedere tramite un ascensore preferenziale, appena fuori dalla porta del mio appartamento. Me, come unica aficionada...
Perché? Per poterci andare anche in pigiama. Alle due di notte. Con i capelli sporchi, le occhiaie bluastre e quelle ridicole ciabatte di panno colorate. Non sto parlando di un baretto qualunque, eh. Ma di uno di quei bistrot dal sapore parigino, con una lista di almeno dieci pagine piena di prelibatezze... cioccolata calda extra dark al peperoncino, con tante meringhe mignon adagiate sopra, crêpe alla nutella spolverata di petali di mandorle e piccoli amaretti, panna fresca a lato, obviously! e magari pure qualche fragolina di bosco... e poi tè e infusi dai sapori lontani, cannella, scorza d’arancio dolce, zenzero, cardamomo, accompagnati da un assortimento di deliziose praline... e centrifugati di ogni genere, frullati di primizie con gelato artigianale and last but not least una ricca e quanto mai fantasiosa pasticceria. Da far invidia a Pierre Hermé.Perché a volte mi basterebbero dieci minuti di puro godimento per ripigliarmi un po’.
Dimenticavo: voglio anche Gordon Ramsay. Ok, mi sono lasciata prendere la mano, ma già che ci sono, perché non pensare in grande?! E comunque non lo voglio ai fornelli. Lo voglio come guardia del corpo. Mentre apro la porta di casa. In pigiama. Alle due di notte. Capelli sporchi. Occhiaie bluastre. Ridicole ciabatte di panno colorate. Per azzittire eventuali individui che dovessi incontrare sulla mia strada, mentre mi dirigo all’ascensore che porta al sopra citato bistrot. E che avessero da ridire sulla mia insolita mise. Sì, Gordon Ramsay. E i suoi famigerati insulti. Molto sboccati e a volte poco rispettosi, ahimé, ma tanto tanto efficaci. Come una secchiata d’acqua gelida.
Che di farmi rovinare quei miseri dieci minuti di puro godimento non se ne parla proprio.

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