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Granchi usano statistica per rilevare predatori

Creato il 21 aprile 2011 da Zonwu
granchi
I granchi della famiglia Ocypodidae, per via della loro scarsa capacità visiva, sono in grado di calcolare la probabilità che l'oggetto che stanno osservando possa essere un predatore.
Molte specie di granchi non sono dotate di una buona vista. I granchi del genere Uca, per esempio, sono dotati di una visione stereoscopica che consente loro di avere una visuale teorica di un intero emisfero attorno all'animale, ma la loro capacità ottica reale non arriva assolutamente a tali prestazioni, limitandosi ad un raggio visivo di 14 centimetri.
Gli occhi di questi granchi sono inoltre dotati di una bassissima risoluzione, pari a circa un totale di 8.000 pixel per ogni occhio (circa 100 x 80 pixel, se vogliamo tradurlo grossolanamente in termini di risoluzione grafica di un monitor). A questa risoluzione, un predatore come un uccello è visibile sotto forma di un semplice e insignificante puntino scuro, e non è possibile distinguere se si tratta di un animale innocuo o potenzialmente pericoloso.
Per ovviare alla loro ridotta capacità visiva, i granchi hanno quindi elaborato una strategia che consente loro di calcolare la probabilità che uno di questi puntini scuri possa essere un predatore. "Con nostra sorpresa abbiamo scoperto che i granchi sono in grado di distinguere tra predatori reali e immaginari" dice jan Hemmi, autore della scoperta e ricercatore dell' ARC Centre of Excellence for Vision Science.
"Questi granchi sono molto esposti all'attacco di predatori" continua Hemmi. "In caso di pericolo, si ritirano nelle loro tane e scompaiono sotto terra". Ma come si può distinguere una minaccia basandosi solamente su un puntino scuro apparso improvvisamente nel campo visivo del granchio?
Fino ad ora si è sempre pensato che questi granchi vivessero in uno stato di costante paranoia, rifugiandosi nelle loro tane ogni volta che osservano un movimento sospetto. Se così fosse, anche una semplice farfalla o una foglia portata dal vento possono essere scambiate per un predatore, e questo tipo di comportamento potrebbe virtualmente impedire al granchio di svolgere le sue attività quotidiane che gli garantiscono la sopravvivenza.
Hemmi ha scoperto che i granchi, in realtà, fuggono in presenza di possibili uccelli predatori, ma non mostrano lo stesso comportamento quando rilevano uccelli che normalmente non rappresentano una minaccia.
Analizzando il comportamento di animali predatori e innocui per i granchi, e mettendoli in relazione con la loro velocità, peso e contrasto sulla volta celeste, Hemmi e il suo team sono riusciti a scoprire quale tipo di indizi visivi siano utilizzati dai granchi per determinare se si trovano in presenza di una minaccia.
I granchi sembrano prendere in considerazione tutti gli indizi visivi a loro disponibili per eseguire una sorta di "calcolo delle probabilità", e stabilire quali possibilità ci siano che l'oggetto da loro osservato possa essere un animale letale. "Devono utilizzare una combinazione di questi indizi e dire:'Ok, se succede questo e allo stesso tempo succede quest'altro, allora scappo" dice Hemmi. "Considerano pericolosa qualunque cosa si muova veloce, abbia cambiamenti frequenti di luminosità, e voli basso sull'orizzonte".
I cambiamenti di luminosità sono dovuti al battito delle ali dell'uccello: battendo le ali, l'animale crea zone di ombra che, a ritmi più o meno regolari, variano di luminosità. "Fondamentalmente vedono una macchia che vola nel cielo" spiega Hemmi, riferendosi al fatto che i granchi, per determinare la natura di un uccello, possano basarsi soltanto sulle poche informazioni visive che riescono ad ottenere tramite i loro occhi.
Rilevare il battito d'ali consente ai granchi di stabilire che si tratta di un uccello dal comportamento attivo, che non sta semplicemente planando, e aiuta ad escludere falsi allarmi causati da insetti o uccelli non pericolosi.
Crabs Use Stats to Dodge Predators

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