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Grasso che cola.

Da Loredana V. @lorysmart

Oggi a Bolzano primo giorno di scuola. Ricordo le vecchie foto in bianconero, che si assomigliano un po’ tutte. Conto le scolarette con il grembiulino nero ed il fiocco bianco al collo: 29… ma almeno due bambine mancano all’appello, il che porta ad un totale di 31 alunne, tutte affidate ad un’unica maestra, fatta eccezione per l’ora di religione e, dalla seconda elementare, l’insegnamento del tedesco. Per le medie e le superiori lo stesso: classi sempre di una trentina di studenti.
Poi guardo le foto dei miei figli: 19 scolari in una e solo 17 nell’altra. Alle superiori c’erano classi al massimo di 22 studenti.
Ci vengono a parlare di assunzioni nella scuola: non è che in molti casi la scuola sia stata solo un comodo sistema per sistemare tanta gente? Con le stesse somme non sarebbe stato meglio ristrutturare certi edifici spesso fatiscenti?
Per non parlare dell’istruzione. I miei figli hanno avuto qualche insegnante valido, ma anche qualcuno che non era adatto per questa professione, tanto da dover essere io a spiegare loro certe cose di matematica e geometria, riprendendo in mano i mieii vecchi libri…
Tagliare le spese nel comparto pubblico è un’ottima cosa ma è necessario vagliare bene in quali settori.
Non si può equiparare ad esempio un dipendente comunale che sta seduto 36 ore alla scrivania ( quando non è in pausa bar) a chi rischia la pelle per la stessa cifra.
Son rimasta esterrefatta ad esempio nel leggere che cambiare il vestiario dei commessi parlamentari che percepiscono diecimila euro al mese verrà speso un milione e mezzo di euro mentre carabinieri e poliziotti devono pagarsi le divise di tasca propria mediante ritenuta sugli stipendi da 1500 euro mensili.
Poi iniziamo a quantificare quali sono i costi di Quirinale e Parlamento. Solo dopo si potrà parlare di razionalizzazione della spesa pubblica.


Inviato dal Veloce promemoria



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