In seguito alla serie di fallimenti con il quale ha dovuto fare i conti il suo Governo, il premier greco, Alexis Tsipras, ha rassegnato oggi le sue dimissioni dopo meno di sette mesi dalla sua entrata in carica, annunciandolo in diretta tv sulla stessa emittente di stato, Ert, la cui riapertura aveva costituito uno dei segni della lotta all’austerity del primo ministro.
Leader del partito di sinistra radicale Syriza, alla guida del quale aveva vinto le elezioni del 25 gennaio 2015 con il 36% dei voti, si era presentato come l’uomo che avrebbe sconfitto le politiche di austerità imposte dall’Europa, minacciando misure di taglio del debito e politiche di spesa pubblica che avrebbero dovuto riavviare l’economia.
Questa linea politica aggressiva ha fatto tremare le borse europee e non solo, facendo nascere l’ipotesi di una grexit, ossia l’uscita della Grecia dall’Unione Europea e dall’euro, con un ritorno alla dracma.
L’apice del suo successo fu la vittoria della sua linea al referendum che, il 5 luglio scorso, dimostrò il sostegno del popolo al suo premier, con il 61% della popolazione che votò per non accettare le misure di tagli al welfare ed alla spesa pubblica, imposte come condizioni dai creditori internazionali per concedere altri prestiti ad Atene e salvare lo stato dalla bancarotta.
Nonostante l’opinione espressa dalla maggioranza dei greci e le sue promesse elettorali, il poco potere contrattuale nelle mani di Tsipras ha obbligato però il primo ministro ellenico ad accettare comunque un piano lacrime e sangue, in cambio di nuovi fondi dalla Bce che possano evitare il collasso economico del paese; ieri l’Esm, il meccanismo di stabilità dell’Ue, ha infatti deciso di concedere prestiti alla Grecia per 86 miliardi in 3 anni e ha già stanziato i primi 13 miliardi, parte di una trance da 26 miliardi necessari per le necessità di finanziamento del debito pubblico di Atene.
La sottomissione alla volontà di Bruxelles e degli istituti di credito ha segnato quindi il fallimento dell’intero progetto proposto da Tsipras, eletto dai greci con la promessa di sconfiggere il sistema di austerità che governa l’Ue, ma che si è trovato poi obbligato a soccombere di fronte a poteri più forti di lui.
Nel suo discorso di addio, rivolgendosi a tutti i cittadini ellenici, ha affermato: “ho la coscienza a posto, in questi mesi ho combattuto per il mio popolo”.
Magazine Politica Internazionale
Grecia. Le dimissioni di Tsipras, ‘Ho combattuto per il mio popolo, la mia coscienza è a posto’
Creato il 20 agosto 2015 da Giacomo Dolzani @giacomodolzaniI suoi ultimi articoli
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