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#GreenPeople, Roberta Ragni: ecoreporter e “mamma” di Vivi e Soffina. Racconta a @Minimo Impatto la sua famiglia green… (a 4 zampe)

Creato il 17 marzo 2014 da Minimoimpatto

robertaragni

Roberta Ragni si definisce “web editor ed eco-blogger per lavoro, traduttrice di formazione, animalista e vegana per passione e dedizione”. Assieme a Soffina e Vivi è la protagonista del nostro post di oggi, per #GreenPeople. Intervistata dalla giornalista ambientale Letizia Palmisano, ci racconta la sua vita green con gli amici a quattro zampe.  Se volete leggere tutte le interviste della nostra rubrica #GreenPeople, cliccate qui.

Ecologisti si nasce o si diventa. Nel tuo caso è stato ‘istinto’, un ‘bisogno primario’ o una scelta consapevole?

Sicuramente la passione per l’ambiente e gli animali è stata un leitmotiv della mia vita fin dall’infanzia, ma solo dopo una serie di coincidenze che mi hanno portato a lavorare nel campo dell’eco-sostenibilità questa sensibilità si è trasformata in consapevolezza. Ne è nata una seria riflessione sull’impatto ambientale della mia vita, che ha inevitabilmente coinvolto tutta la famiglia, sia umana che “animale”.

Presentaci i tuoi cuccioli…

Facciamole presentare da sole le mie “bambine” pelose… Se avessero il dono della parola, direbbero certamente così: “Sono Vivi, un beagle di quasi due anni. Hai del cibo, cibo, cibo? Sono stata salvata da Green Hill quando ero solo una cucciola. Ormai non ricordo quasi più nulla di quella breve parentesi in gabbia. Mi piacciono il mare, i bambini e, se non lo hai ancora capito, il cibo, cibo, cibo”. “Io mi chiamo Soffina, indovina perché? Ffffffh, non provare a toccarmi e non disturbarmi. Sarò io a venire da te, umano, se avrò voglia di uscire dall’armadio, il mio rifugio preferito. Soffio per spaventarti, fffffh, ma in realtà sono una micia buonissima e dolce. Adoro le lenzuola pulite. E odio quel cane”.

soffinavivi
L’ecosostenibilità nel mondo degli animali domestici non è un argomento che viene affrontato spesso, eppure si può inquinare o essere ecosostenibili anche prendendosi cura dei nostri amici a 4 zampe…

È esattamente così. Anche nella scelta di prodotti alimentari, giochi ed accessori per i nostri animali possiamo fare la differenza per l’ambiente. Soprattutto perché bastano davvero piccoli accorgimenti per essere un po’ più ecosostenbili anche nella gestione dei nostri Pet. Ad esempio, si potrebbero utilizzare sacchetti compostabili per raccogliere la cacca del cane e scegliere lettiere vegetali per il gatto. Sarebbe già tanto! Le regole comunque sono sempre le stesse: leggere le etichette, informarsi, scegliere aziende attente all’ambiente e “cruelty free”, prediligere l’autoproduzione e rispettare sempre la regola delle 3 R + 1: Ridurre, Riusare, Riciclare + Riparare.  Permettimi, poi, di aprire una piccola parentesi anche sull’importanza della sterilizzazione come gesto di responsabilità, dell’iscrizione all’anagrafe nazionale canina e felina e dell’approccio zooantropologico per educare i nostri animali.

Gli animali domestici e la casa. Molte insidie potrebbero nascondersi a causa dei veleni che si annidano spesso nelle case. Un po’ come per i bambini. Che ne pensi?

Ftalati, pesticidi, bisfenolo A, fomaldeide, fertilizzanti, composti organici volatili. Sono solo alcune delle sostanze tossiche e nocive presenti nella maggior parte delle nostre case che dovremmo impegnarci a eliminare per la salute di tutti i componenti della famiglia, soprattutto per tutelare proprio loro: bambini e animali domestici. Bisogna poi considerare anche che gli animali hanno un naturale istinto a esplorare e, per questo, spesso si mettono nei guai. I possibile pericoli non sono solo nei veleni, ma anche negli oggetti di uso comune che potrebbero sembrarci innocui: fili elettrici, piccoli oggetti, sacchetti di plastica, piante tossiche o velenose per i PET, farmaci lasciati incustoditi e alimenti tossici. Sono tutte cose a cui dovremmo prestare attenzione per evitare soffocamenti, avvelenamenti e intossicazioni, proprio come facciamo per i bambini. Ovviamente, in caso di dubbio, il consiglio è quello di contattare il prima possibile il veterinario.

Torniamo a parlare di te, il peccato ‘non green’ che ti concedi?

Rimanere sempre coerenti a uno stile di vita green e a basso impatto ambientale non è sempre semplice. Strappi alle regole ce ne sono eccome: prendere l’auto, non riuscire a smettere di fumare e usare, talvolta, gli inquinanti panni cattura-polvere per togliere i peli che rotolano per casa. Sono questi i miei peggiori peccati, confesso…

Consigliaci un libro che ti è piaciuto e che può aiutare ad essere più green…

Dal momento che sono convinta che essere green significhi anche amare e rispettare tutti gli animali, consiglio “Perché amiamo i cani, mangiamo i maiali e indossiamo le mucche”. In questo libro l’autrice, Melanie Joy, spiega il sistema di credenze alla base delle nostre abitudini alimentari, che si fonda su un paradosso: reagiamo ai diversi tipi di carne perché percepiamo diversamente gli animali da cui essa deriva. Non dico altro, spero dio avervi incuriosito. È un testo illuminate non solo per scegliere un’alimentazione più amica dell’ambiente, ma soprattutto per sviluppare empatia e compassione verso ogni creatura vivente.

Volete qualche altra informazione su Roberta? Ve la raccontiamo noi:

Ha intrapreso la strada del giornalismo ambientale e della comunicazione “green” nel 2011. Ha vinto il premio giornalistico Lidia Giordani, dedicato a giovani croniste impegnate su temi ambientali. Oggi, dopo aver scritto migliaia di articoli, tra web e carta stampata, si occupa di GreenBiz.it, fa parte della redazione di GreenMe.it e cura, da marzo 2012, il blog Animal Instinct, sugli animali e sui loro diritti.  Nel 2013 è stata eletta nel direttivo della FIMA.


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