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Grida, caos, insurrezioni, terremoto

Creato il 01 aprile 2021 da Annalife @Annalisa
Grida, caos, insurrezioni, terremoto

Un paio di anni fa mi sono fatta attirare da una serie di mensole per libri definite invisibili: ed è vero, perché quando le hai ben avvitate al muro, e ci appoggi sopra i libri, loro (le mensole) scompaiono, e i libri paiono galleggiare nell’aria. Un bell’effetto.

In questo anno appena passato, invece, mi sono fatta attirare da una nuova casa editrice, fondata dal trio Civati (“quello” della politica), Catone e Foti. Una casa editrice che offre libri insoliti, e forse potrei definirli saggi se non ci fossero anche alcuni testi più narrativi; e una casa editrice che, se ci sei rimasto impigliato, non ti molla più. Sì, perché, oltre a libri che affrontano temi e tempi di cui di solito si preferisce non parlare, se non in ristrette cerchie, la PeoplePub ti alletta, ti circuisce e ti convince con offerte, regali, omaggi, gadget curiosi. Insomma, per farla breve, sono andata a contare i loro libri che mi sono rimasti (alcuni li ho regalati) e sono arrivata alla cifra tonda di 50.

Va da sé che, nonostante sia una forte lettrice, molti sono ancora lì intonsi, superati nella lettura da gialli, noir, romanzi che mi han tenuto compagnia come sempre e più di sempre in questi lunghi mesi di reclusione forzata. Stamattina, però, sollecitata da una gentile richiesta (“Sono curioso di sapere che cosa ne pensi”) ho preso in mano uno dei volumi di People che non avevo ancora aperto.

Si tratta di “Haiti – Il terremoto senza fine”, scritto e curato da Roberto Codazzi che, ho imparato, è un educatore e cooperante in Repubblica Dominicana e ha fondato l’associazione ColorEsperanza per progetti di sviluppo in quelle zone così sconosciute (a me, ma anche, mi pare, a molti altri).

Che cosa posso dire? Intanto che si tratta di un libro a più voci, nel quale intervengono anche altri autori, italiani e stranieri, che in un modo o nell’altro hanno lavorato sull’isola. I capitoli in cui è suddiviso il testo sono agili, ben scritti (o ben tradotti), indipendenti uno dall’altro, eppure in qualche modo legati tra loro: il mio timore che si trattasse di qualcosa di frammentario è sparito presto, perché ho avuto l’impressione di stare seguendo una traccia ben precisa, sottilmente cronologica, per cui a ogni capitolo avanzavo di un passo nel tempo, e sempre, tuttavia, con lo sguardo rivolto al passato, se questo passato poteva farmi capire meglio, spiegare, illuminare il perché e il percome di quello che è successo.

Poi posso dire che, più di una volta, mi sono trovata a distogliere lo sguardo da quello che stavo leggendo, forse anche a mormorare tra me e me: no, impossibile, dai; e poi sono stata costretta ad andare avanti a leggere, e quando mormorare tra me e me non è più bastato, ho dovuto ammorbare la famiglia con i miei: ma lo sai che i caschi blu…? E che quel cretino di [nome di politico ex ministro della Difesa]…? E che i Clinton…? E giù a raccontare quello che avevo appena letto.

Ho imparato molte cose, ho scoperto che alcune notizie si potevano trovare sulla carta stampata (rarissimo) o online: gli autori hanno spesso spulciato rapporti, articoli, siti, blog, ricavandone notizie, numeri, critiche, allarmi, e, spesso, complicità e ‘dimenticanze’. Si parte da Cristoforo Colombo e si arriva al terremoto del 2010, all’uragano del 2016, alle elezioni e alle proteste del 2019, e si capisce bene perché il sisma di un decennio fa è stato soltanto uno dei tanti episodi di un terremoto che davvero ora appare senza fine.

Roberto Codazzi e altri, Haiti: il terremoto senza fine, People storie, 180 pp. 16 euro


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