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Guardia di Finanza: sul privilegio degli alloggi di servizio per gli ufficiali

Creato il 02 gennaio 2016 da Gaetano61
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Alloggi di servizio e Guardia di Finanza
Il problema degli alloggi di servizio, per gli ufficiali naturalmente, visto che i finanzieri pagano anche il posto letto in caserma, è sempre stato presente, nella Guardia di Finanza, dando luogo, a volte, a situazioni degne di nota. Basti dire, ad esempio, che, ad inizio degli anni Ottanta, a Napoli, un generale ivi di servizio era riuscito a tenere occupati, per sé e per i suoi familiari, ben tre alloggi di servizio, uno in quella città ed altri due in altre città dove aveva in precedenza operato ma non aveva mollato l’ultimo appartamento di cui era in possesso. A parte i casi limite come questo, pare che, a Trieste, il vecchio problema si stia riproponendo. Un ufficiale che, da tempo ormai, ha lasciato questa sede, ha regolarmente conservato l’alloggio di servizio su proroga, e pare che questa “prorogatio” vada davvero per le lunghe, se è vero, e noi spereremmo di avere avuto notizie inesatte, che anche per il 2016 potrà usufruirne. Se davvero è così, c’è solo da augurarsi che le motivazioni siano attuali, profonde e stringenti. Ma perché poi il pubblico erario deve farsi carico anche degli alloggi per del personale che in effetti percepisce ottime entrate? Solo i redditi bassi devono sacrificarsi?
Vincenzo Cerceo
Privilegi di casta per gli ufficiali delle Forze di Polizia
Chi non ha dimestichezza in tema di Forze Armate e Forze di Polizia potrebbe erroneamente pensare che, quando si discute di alloggi di servizio, si faccia riferimento al cosiddetto posto letto od a qualche monolocale concesso in comodato d’uso gratuito. Niente di tutto questo, gli appartamenti consegnati a generali e colonnelli, spesso per pochi spiccioli, sono simili a quelli detenuti dal cardinale Bertone e da altri altissimi prelati. Appartamenti lussuosi che, recentemente, sono stati criticati persino dal Papa e tanto hanno fatto discutere i mass media. A Trieste, poi, i vertici della Guardia di Finanza sono stati particolarmente generosi nel concedere ai generali – anche se a volte non coniugati o con la moglie in altra sede – un intero piano di un lussuoso palazzo ubicato nel pieno centro cittadino. Come se non bastasse anche dei colonnelli e tenenti colonnelli trovano sistemazione, meno lussuosa ma sicuramente non meno comoda ed ampia del loro diretto superiore in grado, presso il Nucleo di Polizia Tributaria del capoluogo giuliano. Tra questi, in passato, anche un colonnello in pensione ottenne una proroga. Tutto regolare, ma sempre di privilegi di casta si tratta visto che ad usufruirne non sono i sottopagati finanzieri (circa 1.400 euro di stipendio al mese) bensì degli alti ufficiali con dei stipendi che variano dai 4.000 agli 8.000 euro mensili, se includiamo anche gli straordinari e tutti gli altri benefit che gli sono stati concessi da governi troppo severi con i pensionati al minimo ed i lavoratori dipendenti ma generosi con le potentissime caste degli ufficiali. Del resto i governi che si sono succeduti in Italia dal dopoguerra ad oggi hanno voluto tenersi buoni quei generali che poi, guarda caso, una volta prossimi alla pensione, finiscono persino con il dirigere i servizi segreti. A pagare, come sempre accade, sono i piccoli contribuenti che si vedono aumentare tariffe, tasse ed imposte anche da quei governi che fanno finta di abbassarle quando si avvicinano le scadenze elettorali.
Lorenzo Lorusso presidente naz. dei Finanzieri Democratici (per la sindacalizzazione e la smilitarizzazione della Guardia di Finanza)

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