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Guerra in Iraq, un affare privato

Creato il 19 marzo 2013 da Oblioilblog @oblioilblog

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Si è discusso a lungo sulle ragioni della guerra in Iraq, sulla falsa accusa di possesso di armi di distruzione di massa, sull’opportunità di poterne sfruttare il petrolio. Dopo molti anni il Financial Times tira le somme: la guerra è stata un affare, non per lo Stato ma per i contractors privati.

Questi soggetti hanno strappato contratti per 138 miliardi di dollari. Gli USA hanno fatto ricorso alle compagnie private per tutto: sicurezza, logistica, ricostruzione, viveri, energia elettrica, petrolio.

Le dieci compagnie più importanti hanno incassato 72 miliardi. In cima alla classifica c’è la KBR, un tempo parte della Halliburton guidata dal vice-presidente di Bush Dick Cheney con un guadagno di quasi 40 miliardi. Al secondo e terzo posto, ben staccate, le due compagnie del Kuwait Agility Logistics e la partecipata statale Kuwait Petroleum Corporation con 7,2 miliardi e 6,3 miliardi rispettivamente.

La curiosità è che nella short list non è presente nessuna azienda che produce munizioni. La guerra in Iraq è quella in cui lo Stato ha assunto più compagnie private nella storia. In certi momenti, c’erano più contractors che militari sul terreno. 

Non solo sicurezza, le compagnie si sono divise i compiti. La KBR, ad esempio, ha preparato e servito più di un miliardo di pasti, ha depurato 94 miliardi di litri di acqua e ha prodotto 265 tonnellate di ghiaccio. La International Oil Trading Co si è occupata del trasporto del carburante dalla Giordania alle forze armate.

In Iraq ci sono ancora 14.000 contractors, di cui 5.500 sono guardie di sicurezza, anche se le truppe se ne sono andate nel dicembre del 2011. Il lavoro, infatti, non termina. C’è da sorvegliare i pozzi e le altre attività, soprattutto nell’area di Basra. Lo Stato ha previsto che nel cinquennio 2011-2016 la sicurezza della grande ambasciata di Baghdad costerà 3 miliardi di dollari.

Il Dipartimento della Difesa è stato spesso bersagliato per essersi rivolto troppo spesso ai privati e l’accusa, con un vasto fondo di verità, è che l’esercito americano non sia attrezzato per la ricostruzione.

Non sono mancate le controversie: un rapporto del 2011 stilato dalla Commissione dedicata ha stabilito che lo Stato ha sprecato o è stato truffato dai contractors per una cifra pari a 60 miliardi dal 2001, 12.000 dollari al giorno. Le compagnie private sono state poi partecipi di tutti i maggiori scandali, dal conflitto a fuoco di piazza Nisour del 2007 in cui le guardie di sicurezza della Blackwater hanno ucciso 17 iracheni allo scandalo delle torture nel carcere di  Abu Ghraib.

 

Fonte: Financial Times


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