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Guida personale ai miei capelli

Da Lazitellaacida
Sempre di più mi chiedete consigli sui capelli, su come fare la piega, su che shampoo usare e così via. Sembra incredibile pure a me ma quando racconto quelle quattro cose che so sembra che stia portando il Verbo tra i miscredenti.
Tuttavia non credo assolutamente di essere la testimonial della Pantene o Barbie Totally Hair.
Sono solo una con i capelli lunghi che cerca di starci dietro per non avere una scopa stopposa in testa.
Non sono mai stata una “fissata” con il capello sempre lungo o sempre liscio. Nella mia vita li ho avuti corti (e per corti non intendo il caschetto, intendo corti-corti) diverse volte, li ho avuti lisci effetto piastra e ricci grazie alla permanente (OMG!). Per me i capelli lunghi sono solamente quelli a partire dalla chiusura del reggiseno in giù.
Posso dire invece sinceramente che, nonostante non veda il mio colore naturale sulla lunghezza da quando avevo 17 anni, non sono passata attraverso tutti i colori della tavolozza. Sono sempre rimbalzata tra le varie tonalità di biondo e varie tonalità (più calde o più fredde) del castano. Ora come ora credo di essere nel mezzo e di aver trovato la giusta via.
Ecco di seguito un piccolo viaggio nel tempo dei miei capelli:
Guida personale ai miei capelli

Non ho nessun segreto di pulcinella da svelare se non i soliti precetti del buon senso quindi non aspettatevi la stella cometa.

Secondo quanto dice la mia ormai celebre parru Sara, che mi conosce da quando avevo 11 anni (è stata testimone delle varie evoluzioni della mia testa), i miei capelli sono:
_Grossi e tantissimi.
_Il loro colore naturale è il biondo cenere tendente al verde (non è una battuta, davvero il biondo cenere può avere qualche sfumatura verdastra, non è che ci vado fiera).
_Le punte sono un po' più deboli del resto del fusto (ovviamente) con qualche doppia punta.
_Non sono particolarmente grassi ma tendenti al secco, da sempre.
A seconda della lunghezza ovviamente il peso del capello cambia quindi ora che sono molto lunghi (per la mia esperienza) sono praticamente lisci, quando erano più corti invece emergeva un po' di mosso leggero.
Li lavo di media 2 volte a settimana.
Il colore che vado a fare circa una volta ogni mese e mezzo è un riflessante senza ammoniaca quindi non è una vera e propria tinta, o per lo meno così mi hanno sempre fatto credere.
Fino a luglio 2011 ero bionda poi, complice una delusione d'amore (10 punti a chi indovina chi era), mi sono fatta castana poco prima della vacanza in barca.
Durante la vacanza ovviamente il colore ha scaricato e le punte bionde si sono fatte sempre più evidenti.
Queste punte bionde ora che sono di base castana non vengono riprese spesso, anzi, tendenzialmente una volta o due all'anno poiché non ho bisogno di “alzare” così tanto la parte bionda della lunghezza (dall'altezza del mento in giù). Il trattamento che faccio una volta al mese è semplicemente riprendere la ricrescita della base e fare un tonalizzante nutriente sul resto della lunghezza. E basta.

Di recente però ho speso 3 ore della mia vita in salone per passare dai riflessi caldi e ramati che erano rimasti sul capello dopo l'estate per virare ai riflessi freddi come il cenere più adatti al colorito pallido che ho d'inverno. Onde evitare che le punte bionde però diventino troppo “paglierine”, ho acquistato uno shampoo anti-giallo (cioè uno shampoo violaceo apposito da fare ogni due settimane).


Riporto quindi di seguito la mia routine sui capelli:
_USO SOLO SHAMPOO (+ BALSAMO + MASCHERA) NUTRIENTI
Per molto tempo mi sono fatta le pippe usando gli shampoo per i capelli colorati ma non ho mai notato una differenza tale da dire “ommioddio grazie a questo shampoo questo mese non devo fare la ricrescita!”. Mai.
I capelli crescono qualsiasi cosa io faccia e il colore scarica per lo stesso identico motivo. Tutta fatica sprecata di fatto. Al contrario, un capello bello lucido sarà bello anche se per un mese salterò il colore, quindi preferisco gli shampoo per capelli secchi che gli shampoo per capelli colorati (sono tali in teoria solo perché contengono filtri UVA/UVB che schermano i danni del sole. Al massimo usabili d'estate).
Oltre allo shampoo ovviamente uso sempre anche il balsamo e solitamente anche la maschera. Immagino che alcune tra di voi avranno da ridire su questa sequenza (“ma la maschera è come il balsamo” come disse una commessa sabato dalla quale non tornerò mai più). La verità è che NO, per me sono due cose diverse. Io faccio due shampoo (mi hanno insegnato che se lo shampoo non fa la schiuma significa che il capello è ancora sporco, ergo ne faccio due. Se voi con il primo shampoo avete la schiuma bona lè siete a posto). Il balsamo poi mi serve per districarli. Semplice e ovvio. La maschera invece da loro la botta di nutrienti, li coccola, li rintontisce di ceramidi (ma cosa dico, io non so cosa siano le ceramidi) che li rende morbidi e setosi.
Abitualmente uso questi della Biopoint, ma in questo periodo ho comprato un set in offerta della Seliar (mai sentiti prima) di shampoo, maschera e olio (profumo buonissimo, crea dipendenza).
Ho riacquistato l'olio ma ha un prezzo talmente alto (e le commesse che me l'hanno venduto sono talmente antipatiche) che non lo comprerò mai più e tornerò al mio solito olio ai semi di lino.

_LE MASCHERE NON SONO QUELLE DI HALLOWEEN
Cerco di approfondire il tema delle maschere perché è inutile piangere sul trattamento perduto. Ho una collega con capelli grossi come fusti di sequoia ma rovinatissimi. Nonostante questo, guai a dirle che dovrebbe fare almeno una maschera a settimana, piuttosto va dalla parrucchiera a farsi un trattamento speciale ogni tanto.

La maschera io la considero una coccola in più, quell'extra-boot che serve quando il capello è super depre. Io la faccio in doccia e la tengo qualche minuto ma una volta ogni due settimane cerco di trovare il tempo (e la voglia, me ne rendo conto) di tenerla in posa almeno mezzora (solitamente accade solo di domenica). Con i capelli bagnati e (un po') pettinati metto la maschera solo sulle lunghezze, li raccolgo alla cazzo di cane e avvolgo la testa nella pellicola da cucina con il risultato che la mia testa sembra un cotechino sottovuoto. Prima di dedicarmi a faccende di fondamentale importanza come guardare una puntata di Homeland e cambiare le lenzuola del letto, con il diffusore do una botta di calore alla testa per fare in modo che le squame del capello si spalanchino come finestre e la maschera penetri più in profondità.
[Questa cosa dell'aria calda l'ho imparata sempre dalla parru. Per lo stesso principio l'ultimo risciacquo dovrebbe essere sempre di acqua fredda in modo tale da “chiudere” le squame del capello e sigillare il colore].
Poco importa quale maschera e di quale marca: l'importante è tenerla in posa. Noterete la differenza.
_CONSUMO PIU' OLIO IN TESTA CHE IN CUCINA
Penserete che dopo i due shampoo, il balsamo e la maschera il mio capello sia sufficientemente dopato. E invece no: ho bisogno ancora di un olio-non-oleoso. Per molto tempo ho usato il Moroccoan Oil, ora sto usando questo ma la scorsa estate ho usato tranquillamente anche questo.
Metto l'olio prima di asciugarli e una volta asciutti. E, non contenta, ogni mattina dopo averli spazzolati.
Lo so che sembra che stia esagerando ma mettendo 2/3 dosi di olio sul palmo e poi avendo cura di farlo assorbire solo alle punte a me sembra di fare semplicemente quello che i miei capelli MI IMPLORANO di fare. Li vedo lì, biondi e po' secchi, e l'olio ridà loro consistenza.
_VORREI DIRE CHE CI FACCIO LA PIEGA MA IN REALTA' LI ASCIUGO ALLA CAZZO
Ovviamente dopo tutto questo sbatty ci manca solo che mi metta a maneggiare phon e spazzole rotanti. Ecco, se c'è una cosa sulla quale sono sempre soprasseduta è la piega a phon. Non riesco, la trovo faticosa e impossibile. Ne è prova il fatto che ho acquistato dei bigodini mesi fa e non li ho ancora mai provati.
Inoltre il phon mi sembra il male assoluto, sento che è come se ci avvicinassi una torcia infuocata. Mi limito ad asciugarli normalmente con il beccuccio e con il diffusore -se voglio fare la secchiona- e andarci a dormire. 
_BOCCOLI HOW TO
Mi fate sempre i complimenti per i boccoli, per il mosso spettinato, per la piega perfetta. La verità è che la mattina seguente lo shampoo faccio i boccoli (mai più di 10 max 15 minuti o m'innervosisco) con la piastra. Funziona esattamente come quando cucino qualcosa: tempo di cottura → fino a quando non mi rompo le balle.
Normale phon, normale piastra – (niente GHD che cambiano l'esistenza, ancora non ce l'ho fatta a spendere 250 € per una piastra, NON RIESCO) e normale lacca.
Li faccio un po' a muzzo, come vengono vengono. Non so esattamente se ne ho fatto di necessità virtù ma considerando che non riesco mai ad ottenere un risultato perfetto, mi accontento di quello che ho e tendo a pensare che i boccoli “troppo” perfetti e“troppo” impeccabili non mi si addicano nemmeno. Ci sono centinaia di tutorial in rete e non serve che io schiavizzi il mio ragazzo per riprendermi mentre me li faccio in bagno perché il vetro del box doccia ha il calcare e io mi vergogno e non voglio che mi giudichiate per il calcare del mio bagno.
In linea generale mi viene da dire che la metà sinistra dei capelli è quella che mi viene meglio e che cerco di arrotolare le ciocche intorno alla piastra sempre verso l'esterno, in modo tale da aggiungere volume e non averli dritti come spaghetti con solo un ghirigoro sulle punte come la Middleton.
Mi sembra di aver riassunto fedelmente tutto quello che riguarda la sopravvivenza dei miei capelli, manca solo da specificare le marche delle spazzole ma non arriverò a tanto.
Aggiungo, come ultima postilla, che temo possa essere rilevante anche che genere di alimentazione si segue, così come per la pelle. Non manco di bere almeno 2 litri di acqua al giorno e con grande dispiacere di tutti i miei parenti friulani non bevo quasi nessun alcolico.
Niente vino, birra, martini, rhum, gin tonic. Niente. Sono noiosa, lo so. E nemmeno fumo. Sembro santa ma in realtà tutta sta roba manco mi piace e anzi, trovo disgustoso perfino l'odore (“Nemmeno lo champagne?” - “No, nemmeno lo champagne, grazie” - “Ma che friulana sei! Lo spritz non è vino!” - “Ha il prosecco!” - “Ma è leggerissimo! Non lo senti nemmeno!” - “Davvero questa Ribolla non vuole assaggiarla neanche?” - “No davvero, può portare via il bicchiere” - “Non sa cosa si perde”).
Forse, in ultima analisi, credo che avere dei bei capelli sia una sorta di ricompensa divina per tutte le volte che vengo derisa, ignorata o perculata per il semplice fatto di non bere alcolici.
Aggiungo come ultima cosa che sono certa esistano dei metodi più casalinghi per prendersi cura dei capelli a base di impacchi di uova, miele, avocado (ah no, forse quella è una torta) ma la realtà è che io non mi fido di me stessa e non metterei mai in testa un intruglio che probabilmente pure puzza senza che sia come minimo approvato dall'FDA e abbia un delicato profumo di Palmolive lilla.

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