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Guida semi-seria su come sopravvivere ad una Fashion Week.

Creato il 30 settembre 2010 da Missbailing

Vi ho già mostrato le mie foto della Fashion Week milanese, raccontandovi qualche aneddoto a caldo.
Ora è il momento delle impressioni generali, di qualche consiglio semi-serio e delle riflessioni e frecciatine di rito.


1)Come partecipare a Fashion Shows ed altri eventi VIP:
Molti di voi mi hanno chiesto come si fa a partecipare ad una sfilata di moda.
In base a quello che ho visto e sentito posso dire che ad aprire le porte dei tanto agognati Fashion Shows sono principalmente due cose: le Conoscenze e la Faccia Tosta.

Non ho l'invito ma mi imbuco.
Una deliziosa blogger che ho conosciuto all'aperitivo di Style.it durante una chiacchierata in metro mi ha raccontato di essersi imbucata spesso alle sfilate senza avere nessun tipo di invito, e la mitica Giulia di Rock and Fiocc ha raccontato sul suo blog di come lei e le sue amiche siano riuscite ad imbucarsi al super esclusivo party di Ferragamo.
Ragazze, sappiate che siete ufficialmente le mie eroine!
Purtroppo, se anche io provassi a raccogliere tutto il mio coraggio a 4 mani per cimentarmi in una simile impresa, credo che verrei sgamata immediatamente!
Tuttavia per chi volesse tentare ecco qualche consiglio:
– se disponete di un'attrezzatura fotografica particolarmente tecnologica e siete vestite in maniera assolutamente casual potete provare ad imbucarvi tra i fotografi: i loro pass vengono controllati con largo anticipo ma ,quando al gruppo compatto è permesso l'ingresso, si crea la bolgia necessaria per riuscire a tuffarsi in mezzo a loro sperando di non venire smascherate.
– I ragazzi della security rappresentano l'anello debole della catena: sono assunti per l'occasione e non hanno la più pallida idea di chi sia questo o quest'altro: potete millantare qualche conoscenza che non avete, inventare qualche storiella fantasiosa su come sia andato perso il vostro invito e siate seriamente a rischio di licenziamento se non scrivete un pezzo sulla sfilata, o semplicemente tentare la carta "occhioni da cerbiatta".
– State invece lontane dalle ragazze addette alla famigerata "lista" perchè quelle non c'è proprio modo di fregarle: o il vostro nome c'è o non c'è.

Sono un blogger e ci provo.
Invitare i blogger alle sfilate è diventata una moda quindi scrivere con qualche settimana (mese) di anticipo alle agenzie stampa dei vari stilisti può costituire una valida alternativa al tentativo di imbucamento: al limite riceverete in cambio uno sdegnoso silenzio (probabilità di rifiuto direttamente proporzionale alla notorietà dello stilista, quindi tentate con i designer emergenti perchè scrivere all'agenzia stampa di Prada o di Giorgio Armani sarà quasi sicuramente un buco nell'acqua!)
Io non ho provato e francamente non so se qualche blogger sia riuscita ad ottenere qualcosa in questo modo.
In compenso ho notato che nel mondo delle fashion blogger esiste una sorta di strisciante omertà riguardo alle fonti dei propri inviti: i giorni precedenti l'inizio della Fashion Week tutte cercano di sondare il terreno senza scoprire le proprie carte e la famigerata domanda "Voi avete ricevuto qualche invito?" viene lasciata cadere con la più assoluta nonchalance su FB o nei propri blog.
Non provate nemmeno a rispondere ricambiando la domanda, perchè se chiederete "E tu?" avrete in cambio solo risposte vaghissime e inintelligibili o addirittura il silenzio stampa.
Inoltre nessuna blogger si sognerebbe  mai di scrivere nei suoi post le modalità grazie alle quali è riuscita a partecipare a questa o quella sfilata… non sia mai! Questo sembra essere ritenuto un comportamento assolutamente disdicevole!
[Per non fare quella che predica bene ma razzola male scrivo senza problemi che i miei inviti provenivano da un amico all'interno del gruppo AEffe che ringrazio  ancora una volta per la gentilezza e disponibilità].

Il metodo classico
Per chi non ha coraggio e faccia tosta da vendere il metodo classico rimane l'opzione più sicura: rispolverare vecchie amicizie o crearsene di nuove per trovare un contatto all'interno delle Maison, delle agenzie stampa o della casta dei pr.


2) La Città è la nemica numero uno dei trampoli.
Avete notato come le nostre città siano letteralmente delle trappole a cielo aperto per le donzelle con trampoli ai piedi?!?
Milano poi unisce ai sanpietrini, ai lavori in corso e ai marciapiedi disastrati  un pericolo ancora più infido: le famigerate grate!
Siccome spostarsi in taxi o in auto durante la Fashion Week è letteralmente un'impresa e probabilmente vi toccherà contare sui vostri piedini e sulla metro, il mio consiglio è quello di mettere il tacco 12 in borsa ed avventurarvi lungo le strade con ballerine ai piedi. (Tra l'altro anche i gradini delle scale mobili sono delle trappole pericolosissime per i tacchi a spillo!).
"Hai scoperto l'acqua calda" direte giustamente voi!
Ma la mia riflessione è questa: se ho una bella shopping bag gigante non ho di certo problemi ad infilarci dentro un paio di sandali gioiello, ma se ho deciso di andare alla sfilata vestita da sera (Anna dello Russo docet) con solo una leziosa clutch sotto braccio, allora come faccio?
Bandite le oscene bustine della spesa (brrr… c'est grossier!) potete optare per una busta di carta (banale) oppure per una bella bag in stoffa che, infilati i sandali ai piedi, potrete far sparire nella vostra clutch di medie dimensioni con ballerine (rigorosamente pieghevoli) al seguito.
Se invece la vostra clutch è irrimediabilmente microscopica la borsina (nel mio caso una di Madame Mo) potrà rimanere simpaticamente appesa al vostro braccio e contenere, oltre alle scarpe, tutte le brochure e i giornali free che avrete raccolto in giro.


3) Street style, come farlo e come subirlo.
Fare street style non fa per me, ci ho provato ma con risultati disastrosi: non ho i riflessi pronti e mi accorgo della gente vestita in modo cool quando è ormai fuori dalla portata del mio obiettivo.
E poi ho sempre questo terribile interrogativo che mi ronza in testa: devo chiedere il permesso per scattare la foto oppure la faccio e basta?!?
Quindi sto lì che rimugino e intanto la stilosa di turno è già scomparsa.
Poi riguardo ai ragazzi mi faccio ancora più scrupoli: sembrerò semplicemente una matta o peggio ancora una marpiona?!?
Subire street style invece è molto divertente, ma ricordatevi sempre di chiedere dove finirà la foto che vi hanno scattato altrimenti impazzirete per giorni a cercarla nel web senza risultato, come sto facendo io per i miei scatti made in Japan.
A proposito di street style voglio aprire una piccola parentesi riflessiva ispirata da molti post e commenti che ho letto in questi giorni nel web.
"Per farsi notare il popolo delle sfilate si trasforma in personaggi da circo, scadendo spesso nel ridicolo".
Questo è il succo della polemica.
In base a quello che ho visto posso dirvi che nessuno fuori dalle sfilate si mette a fotografare la gente "vestita normale": se non avete addosso niente di eccentrico scordatevi di fare la party girl di turno!
Da qui all'effetto "ballo in maschera" però ci sono delle sensate vie di mezzo.
Indossate cose che sono in linea con il vostro stile o vi sentirete a disagio e apparirete ridicole.
Puntate sugli accessori eccentrici: scarpe e borse particolari renderanno originale anche un look sobrio ed attireranno subito l'attenzione dei fotografi.
Ricordatevi la vostra età anagrafica ed i vostri difetti fisici: le ginocchia rugose andrebbero sempre coperte anche se di cognome facciamo dello Russo; e rotolini di ciccia e cellulite non sono trofei da mettere in mostra con micro shorts e ombelichi di fuori!
Se volete farvi fotografare da Scott Schumann invece l'unico consiglio che posso darvi è quello di andarvi a leggere uno dei più bei fashion blog italiani qui.


4) Mangiare e bere durante la Fashion Week.
Ho letto su molti blog di ragazze stremate così impegnate da non avere neppure il tempo di mangiare.
Io con i miei 5 eventi in 3 giorni il tempo per una piccola pausa pranzo l'ho tranquillamente trovato e posso consigliarvi due posti carini dove mangiare senza spendere una fortuna.
La mia deliziosa blog-Amica Irene (mi ha fatto davvero piacere conoscerti dal vivo finalmente!) mi ha portata a pranzo sulla terrazza della Rinascente.
Abbiamo chiacchierato, ci siamo rilassate ed abbiamo mangiato del delizioso cibo fusion (cus-cus con verdure, uvetta e salsa di yogurth e riso basmati con ratatuille di verdure, zenzero e mango) spendendo appena 16,50 euro a testa.
Un posto dove pranzo sempre quando sono a Milano è invece l'Armani Cafè ma non perchè sia di moda, bensì perchè trovo che il rapporto qualità/prezzo sia buono: filetto di branzino con scarola ed olive taggiasche, una minerale e un caffè d'orzo con biscottini e cioccolatini per 25,50 euro. (Se il locale è particolarmente affollato pagate in contanti perchè può succedere che il personale pasticci con le carte di credito: a me qualche tempo fa l'hanno scambiata con quella di un uomo perchè "erano dello stesso colore").
Molti degli eventi che ruotano intorno alla Fashion Week sono organizzati in forma di cocktails ed aperitivi e quindi, qualora non siate riuscite a mangiare niente per tutto il giorno, potrete tranquillamente rifarvi la sera.
Di solito in caso di aperitivi open bar il cibo scarseggia e vi converrà puntare sulle public relations piuttosto che tentare di riempirvi la pancia; ma se i cocktails sono a pagamento e il cibo a buffet allora strafogatevi pure senza sensi di colpa: nessuno vi guarderà male perchè, strano ma vero, anche il popolo della Moda (a volte) mangia.


5) Incontri vecchi e nuovi.
I miei tre giorni milanesi sono stati una buona occasione per rivedere vecchi amici e conoscerne di nuovi: Cécile che è ormai diventata una perfetta compagna di parties, Irene, Sara, Fanny e Leo, Giorgia.
Spero di rivedervi tutti molto presto!

Infine per concludere l'argomento Milano Fashion Week:
6)Cosa mi è piaciuto e cosa no, spunti e pollici versi direttamente dalle passarelle.

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Le stampe floreali di Alberta Ferretti.

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Il pizzo bianco di Brioni e Dolce & Gabbana

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I colori, le stampe e le giacchine di Moschino e Moschino Cheap and Chic.
Una collezione che avrebbe potuto disegnare Franco in persona.

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Il crochet e i colori terrosi di Ferragamo: ocra, terre di Siena e verdi che ricordano le colline Toscane.

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Il blu notte di Re Giorgio

Pollice verso invece per due delle mie stiliste preferite.
Decisamente no allo stile sporty di Marni: queste tutine e queste cuffiette da aviatore non ricordano anche a voi l'orribile collezione dello scorso inverno di Miu Miu?

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Un no anche per la collezione di Prada:
righe che manco l'ape Maya, colori sparati, scarpe orribili…
e cosa sono quelle spaventose code di pelo simil-procione?!?

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